Questo concetto è anche alla base, insieme ad altri, del libro che sto terminando in questi giorni, dedicato al NOSTROVERSO, come spazio T.A.Z, autonomo e incarnato, caratterizzato dalla presenza di corpi, volti e sguardi, abitato da persone in carne e ossa desiderose di toccare e di essere toccate, convinte che solo da ciò possa derivare il loro benessere psicobiologico e psichico.
Nelle mia abituali peregrinazioni in libreria ho scoperto un piccolo libro, uscito da poco, di Hakim Bey (morto nel 2022) e sempre pubblicato da Shake Edizioni. Il libro ripercorre l’intera nostra epoca tecnologica evidenziando come l’acme da ni raggiunto, grazie alla tecnologia, dal punto di vista della comunicazione si sta dimostrando come il fallimento della comunicazione stessa.
Un concetto che mi ha molto colpito nella lettura del libro è quello di “macchine malate”…