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🟥 🟥 VIRTUALE, REALE, ATTO, POTENZA

🟥 🟥 VIRTUALE, REALE, ATTO, POTENZA

24 Ottobre 2023 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Il virtuale è digitale ma il digitale non è il virtuale. Virtuale è l’essere in potenza, alla base e principio di ogni mutamento, perché ciò che ci appare fermo in realtà fermo non è mai, è sempre in movimento, in transizione verso qualcos’altro, anche quando questa transizione è fuori dalla nostra percezione. Il digitale, raccontato come lo spazio ideale per sperimentare il cambiamento, si è trasformato in motore immobile, per dirla con Aristotele in atto da cui tutto diparte, in nuova divinità.

A divinità si atteggia la tecnologia o così ce la raccontano i tanti sacerdoti che la celebrano. Trasformati in Homo deus, i fedeli della nuova chiesa degli ultimi giorni della tecnologia, saranno così diversi dagli Homo sapiens che cambieranno fino a non essere più umani. A quel punto l’essere (virtuali) in potenza che noi siamo, aperto a mille cambiamenti possibili e a sequenze infinite di combinazioni, avrà perso il contatto con la realtà e navigherà dentro spazi predeterminati, anche nel loro essere (virtuali) in potenza. 

Digitalmente parlando le cose continueranno a cambiare, perché nulla è mai fermo e stabile, ma lo faranno entro possibilità limitate, quelle imposte dal codice e dall’algoritmo, dalle piattaforme e dalle loro funzionalità. A venire meno saranno le possibilità innumerevoli che sempre l’essere ha, sparirà la complessità con tutte le sue infinite e intrecciate possibilità. Nei mondi virtuali o metaversi il possibile rischia di diventare un semplice calcolo e l’impossibile un suo errore. 

La fuga nei metaversi è motivata dalla paura della realtà. Si fugge dalla realtà, percepita come troppo piena di ignoto e di sconosciuto, per rintanarsi increduli e smarriti in spazi onlife percepiti come sicuri, protetti(vi). Dovremmo invece ritornare alla realtà, a guardarla come sempre in potenza senza averne paura, a coglierne le possibilità e la sua continua trasformazione. Inutile fuggire dal Reale del riscaldamento terrestre, insufficiente parlarne sui social, meglio agire nel concreto, nella realtà, nella consapevolezza che anche in natura nulla è fermo e immobile, tutto è in movimento, ognuno di noi può attivarsi con comportamenti aperti e capaci di far emergere nuove possibilità. 

Alla fuga nei metaversi io preferisco l’investimento sul NOSTROVERSO. Un universo sempre in movimento, in potenza, aperto a mille possibilità, spazio ideale per rendere reali le probabilità, nella consapevolezza che la realtà va ben oltre quello che appare, che ognuno di noi, con le proprie scelte e decisioni e la propria immaginazione, può fare la differenza. Ma tutto ciò non può realizzarsi se non ci si predispone all’ascolto, della realtà fuori di noi e della realtà dentro di noi. La predisposizione è già un primo passaggio verso il cambiamento (virtuale, in potenza), aiuta a comprendere che noi non siamo soli ma sempre inseriti dentro una realtà incarnata complessa fatta di altri esseri viventi e non viventi, di ambiente e di natura, di tante realtà in potenza che attendono di essere attualizzate. Da noi e non dai nostri doppi o profili digitali.

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