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🟥 🟥 CHATGPT E NICK CAVE: L’IA NON CAPISCE LA SOFFERENZA

🟥 🟥 CHATGPT E NICK CAVE: L’IA NON CAPISCE LA SOFFERENZA

01 Maggio 2023 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Sono da sempre un fan accanito di Nick Cave di cui ho tutti i CD. Amo le sue canzoni, la sua poesia, le parole liriche dei suoi testi, gli autori a cui si ispira, le metafore a cui fa ricorso, spesso di origine religiosa e spirituale, e naturalmente la sua musica rock.

Per questo e per il mio interesse verso la tecnologia non poteva sfuggire un articolo pubblicato da Nick Cave sulla ChatGPT e come reazione a fan che gli hanno inviato canzoni fatte comporre dalla ChatGPT nello stile di Nick Cave. Nell’articolo il musicista esprime la sua valutazione negativa (“This song sucks.”) della ChatGPT, percepita come una IA ancora in una fase infantile ma già capace di prefigurare scenari distopici e apocalittici futuri. 

Secondo Nick Cave ChatGPT può essere in grado di comporre un sermone, un saggio, un articolo ma non può comporre una canzone genuina. Potrebbe anche farlo, dando forma a una canzone indistinguibile dall’originaria ma sarà sempre una replica, una versione in burlesco della stessa. 

Per quale motivo? Perché le canzoni nascono dalla sofferenza dell’autore, e da questo è nato lo spunto di questo post. Una IA, oltre a non provare emozioni e a non avere una (auto)coscienza, non può sperimentare la complessità dello struggimento interiore che caratterizza la fase creativa di ogni autore. Gli algoritmi non hanno emozioni, i dati non soffrono, ChatGPT non ha un sé, non è stata da nessuna parte, non ha mai sperimentato cosa voglia dire andare oltre i limiti, anche della sofferenza personale (Nick Cave ha perso due figli in pochi anni, non può condividere esperienze spirituali, mistiche o trascendentali. Può solo imitare l’esperienza umana, mai averne una uguale, autentica. 

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Per Cave “Writing a good song is not mimicry, or replication, or pastiche, it is the opposite. It is an act of self-murder that destroys all one has strived to produce in the past. It is those dangerous, heart-stopping departures that catapult the artist beyond the limits of what he or she recognises as their known self.”. 

Ogni canzone (poesia, lirica, ecc.) nasce dallo struggimento creativo che precede ogni azione creativa, obbliga l’autore a fare i conti con la propria umanità, i propri limiti, la propria vulnerabilità, spesso vissuta in modo scioccante durante il viaggio di scoperta,   è un atto artistico capace di turbare il cuore degli ascoltatori, in grado di cogliere in quell’atto la sofferenza da cui genera e che tanto parla alla sua. 

Secondo Nick Cave ChatGPT è solo brava in molte forme di imitazione ma quando imita le sue canzoni “Mark, thanks for the song, but with all the love and respect in the world, this song is bullshit, a grotesque mockery of what it is to be human.” 

Non so quanti amino Nick Cave o possa interessare quello che, come poeta e intellettuale, ha da dire. 

A me interessava promuovere la sua riflessione su un pubblico più ampio e su un tema che ha recentemente catturato l’attenzione di moltitudini.

 

 

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