2017 - 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) /

Al bar si può anche parlare e guardarsi intorno, non serve connettersi

Al bar si può anche parlare e guardarsi intorno, non serve connettersi

01 Ottobre 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Al bar si può anche parlare e guardarsi intorno, non serve connettersi

Bar e caffè sotto casa sono luoghi di incontri letterari e amorosi, di aggregazione e socializzazione, di passaggio obbligato per molti per i loro orari di apertura. Sono soprattutto il regno di relazioni superficiali, non per questo meno importanti e ricercate. 

Sono relazioni costruite sui gesti e sullo scambio, non necessariamente legate ad una vita reale, al di fuori dello spazio che rappresentano. In questi spazi, molto frequentati in alcune ore del giorno e meno in altre, ci si scambiano battute sportive, sfottò, pettegolezzi, provocazioni politiche e parole in libertà, quasi mai riuscendo a intavolare conversazioni complesse o dialoghi dai tempi lunghi e dalle emozioni forti. Molti scambi sono fatti di semplici gesti, occhiate di sottecchi, saluti  a mezz'aria e sorrisi non sempre ricambiati. Piccoli eventi che rispondono a bisogni reali e immediati di contatto, che possono cambiare il sentimento e l'inizio di un nuovo giorno con un caffè e il sorriso del barista e rendere sereno con un aperitivo il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro. 

Il bar come e più del social network è uno strumento per combattere la solitudine e l'isolamento e soddisfare il bisogno, per alcuni la necessità, di compagnia. Buona parte della vita del bar si svolge al bancone, centro di gravità e spazio di comunicazione sia per gli avventori che vanno di fretta sia per quelli che, fin dal mattino, usano il bar come luogo di cazzeggio, conversazione, informazione e conoscenze. 

La diffusione dei dispositivi mobili ha cambiato la natura dei bar e il ruolo dei loro banconi ma soprattutto le opportunità di interazione tra le persone. Non ha cambiato i bisogni e le motivazioni che rendono questi spazi ancora molto frequentati e abitati, nonostante la crisi, il cambio di abitudini, la sparizione per questioni anagrafiche di barman e proprietari italiani e l'arrivo al loro posto di nuovi proprietari cinesi e finti giapponesi. 

Oggi i bar sono spesso dotati di Wi-Fi e sempre connessi (quale gestore di Bar esporrebbe oggi un cartello per comunicare agli avvenotri un messaggio come questo: "il wi-fi non funziona, parlatevi"?), ma chi li frequenta non è obbligato a trarne vantaggio. Con lo sguardo lontano dal display del dispositivo (anche da quello del televisore che da tempo ha colonizzato gli spazi pubblici) ci si può guardare intorno, conversare, orecchiare pettegolezzi e alimentarli puntando sulla loro rinnovata viralità, ascoltare opinioni interessanti e stimolanti, fare incontri che possono cambiare la giornata o la vita, aggrapparsi al bancone come ultimo baluardo fisico di una realtà diventata virtuale e visuale, scambiarsi parole per il solo piacere di farlo (le famose chiacchiere da bar) evitando l'esplosione dei sentimenti e i suoi effetti e ricercando l'empatia e la sintonia con gli interlocutori, ritualizzare gesti e comportamenti con l'obiettivo di esistere agli occhi degli altri.

Poi, alla fine del rito quotidiano della sosta al bar, ci si può incamminare verso la fermata della metropolitana, accendere lo smartphone e prepararsi ad immergervisi per l'intera durata del viaggio. 

Una scelta non obbligatoria, dal bar si potrebbe essere usciti in compagnia di una fanciulla o un nuovo amico con cui continuare e approfondire una conversaione o una conoscenza. E di quella fanciulla si potrebbero anche apprezzare gli occhi verdi, mai percepiti prima per colpa della luce riflettente del display. Sguardi forse regalati ad altri fortunati, che quegli occhi hanno apprezzato e amato, probabilmente per avere deciso di non connettersi o per aver avuto in una frazione di secondi il cellulare scarico!

 

 

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