2017 - 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) /

Non cercare soltanto i tuoi simili online, scopri la diversità dell'Altro

Non cercare soltanto i tuoi simili online, scopri la diversità dell'Altro

01 Ottobre 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Non cercare soltanto i tuoi simili online, scopri la diversità dell'Altro che abita il mondo reale

 

I social network e i loro mondi digitali hanno trasformato la democrazia, la partecipazione e la relazione in codice software e sequenze di algoritmi (una serie di istruzioni finalizzate a un risultato) capaci di codificare il mondo intero, di classificarlo e di proporcelo come l'unico reale. 

A implementare software e algoritmi sono stati esseri umani che nel tempo hanno contribuito a dare forma alla mega-macchina digitale odierna e che oggi sono a loro volta costruiti e formati dall'apparato tecnologico che la caratterizza. Un apparato che dispone di miliardi di dati, è capace di analizzare e organizzare le informazioni ma anche di indovinare cosa interessa a chi le usa, selezionando per lui/lei il prodotto, la risorsa o il bene preferiti. 

Gratificati da questa abilità gli utenti della rete e i frequentatori dei suoi mondi digitali sposano facilmente e acriticamente l'idea che la democrazia sul Web funzioni per davvero e che online tutti siano uguali. Per questo motivo sono disposti a praticare la trasparenza assoluta lasciandosi profilare, in modo ugualitario, attraverso i dati e le informazioni da loro stessi fornite e delle quali hanno perso ogni controllo e gestione. Ciò che conta per i frequentatori dei social network è di sentirsi uguali tra uguali, di partecipare a mondi ai quali tutti sembrano aspirare e tendere, per la loro capacità di omogeneizzare e offrire a tutti le stesse possibilità e opportunità. 

Abitando gli spazi sociali della Rete si finisce così per omologarsi alla realtà interna e interconnessa e per offuscare o perdere il contatto con la realtà esterna e quelli che vi abitano, con un corpo, una voce e uno sguardo. Si predilige l'omofilia partecipando a gruppi di persone tra loro simili o che si rispecchiano le une nelle altre. Come ha scritto Ippolita in La Rete è libera e democratica, falso!, "nella massa - dei social network [ndr] - nessuno è di più, nessuno è meglio di un altro, i suoi componenti si liberano dalle loro differenze e si sentono uguali". In questa uguaglianza solo identitaria, non reale nè politica, inessenziale e relativa (percepita però come reale), l'Altro ha perso molto del suo significato perché vissuto nella sua esistenza digitale, algoritmica e tendenzialmente positiva. 

In un mondo che ha bandito i NonMiPiace/Dislike e nel quale tutti sono a caccia di continue gratificazioni e affermazioni sociali del Sé, l'Altro come entità diversa, oggetto di desiderio e seduzione ma anche di rigetto e dolore, sembra essere sparito, relegato nelle terre di mezzo in cui si sono trasformate le realtà fattuali del mondo al di fuori della Rete. Impegnati in modo ossessivo nella promozione di sé stessi usando gli spazi virtuali come casse di risonanza e specchi riflettenti, si finisce per ritrovarsi scontenti e depressi per la pochezza dei risultati ottenuti. Invece di cercare il confronto dialettico si preferisce la semplice comunicazione e lo scambio di cinguettii che si rincorrono e si sovrappongono gli uni sugli altri. Invece di fare esperienza dell'Altro ci si accontenta del suo profilo e delle sue narrazioni online. Alla conoscenza approfondita del proprio interlocutore o interlocutrice si preferisce raccogliere informazioni e dati su di lui/lei. All'incontro nella vita reale si privilegia lo scambio di MiPiace. Invece di cercare chi la pensa diversamente si predilige chi ha opinioni simili e condivide le stesse percezioni e visioni. Si rinuncia così a fare esperienza dell'Altro, della sua diversità, alterità e anche negatività. 

La rinuncia impedisce di mettersi in discussione e, grazie all'incontro-scontro con qualcuno diverso da Sé, di lasciarsi meravigliare e sorprendere, di imparare ad ascoltare, di recuperare la fisicità della voce e la capacità penetrante dello sguardo. 

I percorsi all'interno degli spazi digitali dell'acquario digitale sono noti a tutti e da tutti praticati. Quelli all'esterno sono diventati ignoti, inesplorati e frequentati da persone di cui si conosce poco o solamente il loro profilo digitale. Queste persone sono in realtà più ricche di quanto non appaiono online. Sono ricche di novità, sorprese, qualità e conoscenze, sono capaci di trasfigurare un semplice incontro in una relazione e di favorire, attraverso la loro diversità, la trasformazione, il cambiamento, la comprensione e la crescita personali.  

Tutti possono fare questo tipo di esperienza ma per farlo devono rinunciare a cercare online soltanto i loro simili, per dedicarsi alla scoperta delle numerose diversità che  abitano il mondo al di fuori della Rete e lontano dagli spazi digitali.

 

 

 

 

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