2017 - 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) /

Sperimenta ogni tanto il suono sporco e graffiante di un LP analogico

Sperimenta ogni tanto il suono sporco e graffiante di un LP analogico

01 Ottobre 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Sperimenta ogni tanto il suono sporco e graffiante di un LP analogico

 

Grazie alle nuove tecnologie viviamo vite multiple e parallele, virtuali e fattuali. Sono vite analogiche e digitali, usate per raccogliere dati, informazioni e quanto serve per organizzarsi e implementare le nostre azioni e iniziative. Sembrano vite identiche, entrambe basate sull'informazione, con una differenza. La vita digitale è essenzialmente informazione, quella fattuale (reale) no perché la vita non è sinonimo di semplice informazione.

Come ha scritto Freeman Dyson, "per essere vivo un sistema deve essere capace di raccogliere informazioni ma anche di elaborarle e usarle in modo attivo". La pervasività e l'evoluzione continua della tecnologia hanno suggerito molte fughe avveniristiche in futuri transumani e numerose similitudini tra macchina ed essere umano, computer e cervello. Ha favorito anche la produzione di molteplici riflessioni tese a dimostrare quanto la vita sia analogica e/o digitale. Riflessioni che a tutt'oggi non hanno prodotto alcuna risposta definitiva e condivisa da tutti. Facile pensare alle informazioni del DNA umano come digitali, più complicato associare al mondo digitale quelle che nascono dalle sinapsi dei neuroni cerebrali e dal lavorio continuo della mente.

Molti sono ancora i misteri della mente e del cervello che impediscono di capire con esattezza l'origine dei ricordi, delle emozioni e dei sentimenti ma anche di ipotizzare come eseguibile il download del cervello su una chiavetta USB senza che qualcosa vada perduto per sempre (il riferimento è al monologo finale di Blade Runner e alle visioni di molti transumanisti). Una vita digitale e memorizzata su un supporto magnetico avrebbe una durata inferiore a quella analogica e costruita su una rete in continua espansione di relazioni e reazioni chimiche.

L'esperienza analogica e digitale si estende anche all'ambito musicale. Un LP in vinile regala esperienze analogiche mentre un CD, oggi in fase di sostituzione da parte di dispositivi che propongono la musica in streaming, mette a disposizione la musica in formato digitale. Il primo sembrava svanito nel nulla, accerchiato e sconfitto dai più potenti e moderni dispositivi digitali, oggi è diventato oggetto di culto, fenomeno di massa per nuovi stili di vita e tendenze sociali. L'oggetto analogico batte quello digitale e probabilmente gli sopravviverà.

Chi ha avuto modo, per età e cultura, di sperimentare l'ascolto di un vinile conosce la differenza con lo strumento digitale e sa l'effetto che fa! Chi invece è nato alla musica su dispositivi digitali ha l'opportunità di fare nuove esperienze musicali. Per sperimentarle deve abbandonare lettori MP3, cuffie e auricolari, allontanarsi da diffusori musicali e radio in Internet o DAB, lasciandosi conquistare dalla ritualità che sempre circonda il vinile e il giradischi. Una ritualità che favorisce un maggiore apprezzamento della musica caratterizzata dai tempi lenti, dallo sforzo necessario per cercare, trovare e acquistare il vinile, dalla magia delle immagini e delle illustrazioni delle copertine da sfogliare, dall'impossibilità di un ascolto in mobilità, dal sistema meccanico di riproduzione e dai suoi rumori, dalla fragilità della testina del giradischi, dalla necessità di ascoltare tutte le tracce in sequenza, dalla cura che bisogna dedicare al giradischi e al vinile e dalle forti sensazioni, ricordi e nostalgie che un ascolto analogico è ancora capace di provocare.

Per molti l'ascolto di musica con supporti analogici è una moda di passaggio o legato a un pubblico di audiofili incalliti e ormai anziani ma non ci sarà da meravigliarsi se il futuro celebrasse la resurrezione del Long Playing e la morte prematura del CD. In attesa perché non regalarsi l'esperienza del suono sporco e graffiante di un LP?

 

 

 

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