80 Identikit digitali

01 Gennaio 2015 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Tecnocatastrofisti 

I catastrofisti sono solitamente collegati alle problematiche ambientali e a posizioni che prevedono il collasso ambientale del pianeta, la sparizione degli spazi e la carenza prossima ventura di risorse. Tutto colpa dello sviluppo tecnologico-industriale che ha favorito lo sviluppo economico e dei consumi. Sono posizioni che non tengono conto del fatto che, grazie alla tecnologia, la disponibilità di risorse continua ad aumentare e sono aumentate le alternative possibili perseguibili. 

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Le posizioni dei tecnocatastrofisti sono assimilabili a quelle dei neoluddisti e alla loro visione catastrofica sugli effetti della pervasività della tecnologia. La loro visione produce una visione della tecnologia contemporanea come potenzialmente disastrosa per il futuro del genere umano. E’ una visione espressa sul medio e lungo periodo, che ne anticipa gli effetti analizzando le situazioni correnti e traendone valutazioni critiche e in controtendenza rispetto al pensiero prevalente. Mentre quest’ultimo, nella sua veste più pessimista, tende a posticipare l’apocalisse, il tecnocatastrofista è come se volesse anticiparla. La colloca comunque molto vicino e prossima ventura. 

L'atteggiamento tecnocastrofista è simile a quello dei tecnopessimisti e tecnoapocalittici e deriva da una valutazione negativa dell'impatto della tecnologia sull'economia, sulla giustizia, sulla libertà, sulla salute e sulla sopravvivenza del genere umano. Da questo atteggiamento, i tecnocatastrofisti derivano la ricerca di vie di fuga che conducono al passato e al recupero di forme pretecnologiche e preindustriali e a rifuggire le nuove ricerche e conoscenze scientifiche. Con i tecnottimisti condividono la visione deterministica del progresso tecnoscientifico come processo autonomo che si autoroganizza ed evolve in base a leggi implicite fuori dal controllo umano. Da loro si distinguono per la valutazione negativa e catastrofista dei risultati e degli effetti che questo processo è destinato a produrre. 

A sostegno della loro visione, i tecnocastrrofisti citano solitamente la mortalità elevata come causa dell'uso delle automobili, i disastri ambientali di Bhopal e Chernóbyl, la diffusione di armi tecnologiche sempre più letali, di droni e robot destinati alla sorveglianza e allo spionaggio. Poco importano per loro i numerosi successi e progressi tecnologici, che stanno cambiando la vita delle persone in termini di longevità, benessere e mobilità. 

I tecnocatastrofisti sono spesso anche ecocatastrofisti e ecoisterici (a loro è rivolto il libro No slogan. L'eco-ottimismo al tempo del catastrofismo di Mario Masi e Luigi Mariani edito da Sangel Edizioni), sostenitori di visioni pessimistiche sul futuro ambientale della terra.

 

 

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