Tecnomobili

01 Gennaio 2015 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Tecnomobili 

Mobili lo siamo diventati tutti, visibili anche, liquidi certamente! Grazie alla tecnologia la società globalizzata e interconnessa si è trasformata in una mappa a una dimensione (il mondo è piatto) nella quale la circolazione è diventata non solo possibile ma quasi connaturata alla vita quotidiana di manager d'azienda, precari in cerca di lavoro, turisti a caccia di paradisi artificiali e fregature elettroniche, sementi OGM, immigrati e clandestini, merci e prodotti. La mobilità è diventata la metafora perfetta per descrivere le categorie del tempo e dello spazio di cittadini e di consumatori tecnodotati e accessoriati con telefonini, smartphone e tablet sempre a portata di dita, e intenti a ridefinire continuamente le loro esperienze sociali e gli spazi in cui esse avvengono. A essere diventate mobili, attraverso reti tecnologiche sempre attive e interconnesse, non sono solo le persone ma anche le informazioni, le immagini e gli oggetti virtuali. Come ha scritto John Urry "Lo sviluppo di una società intensamente mobile rimodella necessariamente il se', le attività quotidiane, le relazioni interpersonali con gli altri, il modo di stare in contatto con il resto del mondo...

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Attori e protagonisti della moderna mobilità i tecnomobili sono individui dalle personalità portatili (John Urry) continuamente rimodellate e riarticolate non solo in termini di spostamento fisico ma anche come rimodellazione dell'individualità personale. Si può essere tecnomobili anche senza spostarsi o viaggiare ma semplicemente navigando la Rete e frequentando spazi virtuali senza confini o latitudini e comunicando interagendo con strumenti tecnologici, anch'essi diventati mobili perchè leggeri, piccoli e facilmente trasportabili. I tecnomobili programmano e pianificano la loro vita personale e sociale attraverso dispositivi tecnologici mobili e miniaturizzati che scandiscono il ritmo, i tempi, le relazioni, il flusso delle loro vite e plasma le loro vite quotidiane. E' attraverso sequenze di click e sfioramenti tattili che i tecnomobili comunicano, interagiscono e collaborano, è con funzioni di copia, incolla, modifica e invia che lavorano, scambiano tra loro contenuti, informazioni e conoscenze. 

Le nuove tecnologie della mobilità trasformano le comunicazioni e le interazioni sociali dei tecnomobili, ma anche le loro emozioni e relazioni affettive, le loro esperienze personali e sociali. I dispositivi disegnano una trama esperienziale della vita quotidiana facendo da strumento di input e output ma soprattutto di immagazziamento e di memoria, informativa, conoscitiva e affettiva (come i cambiamenti di status di Facebook che una volta pubblicati raccontano la storia degli stati d'animo nel tempo). 

I tecnomobili sono moderni Ulisse, dotati di quanto serve per realizzare il mito di una Odissea continua, per esplorare (anche con l'immaginazione e attraversando mondi immaginari) il mondo al di là dei suoi confini fisici (viaggio virtuale) e per entrare in contatto (viaggio comunicativo e conoscitivo) con persone e realtà percepite come fondamentali per il benessere, la felicità e il successo individuale. A viaggiare, spostarsi e muoversi non sono sempre i loro corpi in compagnia dei loro dispositivi tecnologici e miniaturizzati ma le loro identità digitali e "personalità portatili", i loro profili dei social network che si muovono, anche all'insaputa dei loro diretti proprietari, lasciando tracce di se' e informazioni utili alla interazione fuori dallo spazio e dal tempo. Profili, identità, personalità sono modellate giorno per giorno, a seconda dei sistemi tecnologici utilizzati e delle loro caratteristiche e funzionalità interattive. Le entità tecnologiche possedute determinano in profondità tipologia e qualità delle relazioni sociali, con gli altri e con il mondo. Lo fanno agendo sul se' dell'individuo modellandolo in forma digitale, liberandolo da legami stretti con il mondo fisico e rendendolo più libero e flessibile nell'esperienza ed espressione di emozioni, desideri, ansie e paure. Lo fanno facilitando la costante interazione sociale e la verifica della propria autostima attraverso la valutazione degli altri e plasmando l'inconscio delle persone con nuove esperienze psichiche e soggettive, vissute in spazi sociali come Second Life, Facebook o Skype, che diventano luoghi nei quali sperimentare nuove emozioni, dove memorizzarle per un eventuale recupero successivo per nuove e future esperienze, personali o sociali. 

I tecnomobili sono esperti di reti di relazioni che portano a legami virtuali, a esperienze di gruppo e comunitarie, a sperimentare nuove forme di intimità e a trasferirle eventualmente in forme affettive nella realtà reale. Al tempo stesso i tecnomobili vivono relazioni intime condizionate dalla mobilità e dalle tecnologie che le rendono possibili e sono obbligati a reinventare costantemente la propria vita personale e di coppia. L'intimità che i tecnomobili sperimentano è liquida come lo è la relazione amorosa della società postmoderna descritta in molti libri dal sociologo Bauman. La liquidità dipende da relazioni sempre a distanza, episodiche e lasche (relazioni tascabili) coinvolgenti persone e partner che, proprio perchè sempre in mobilità, si incontrano poco o occasionalmente, mantengono vite separate (in periodo di crisi anche per motivi economici). Le forme di relazione affettiva mobile derivante vede coppie vivere separate insieme, matrimoni pendolari o da fine settimana, amori online e nuove forme di sessualità. La liquidità affettiva e intima del tecnomobile porta a nuove abitudini, a diversi stili di vita e a nuove pratiche amorose e affettive. Se da un lato le tecnologie della mobilità permettono questo tipo di sperimentazioni di modalità di vita di coppia alternative, comportano anche effetti collaterali negativi sulla profondità e la qualità dei rapporti umani, affettivi e amorosi. 

Rispetto a coloro che non partecipano alla rivoluzione tecnologica in atto e sono saldamente ancorati ai paradigmi di stabilità di una società fisica, geograficamente delimitata, affettivamente corporea, stabile e poco mobile, i tecnomobili sono completamente integrati nell'ordine della mobilità come esperienza personale, sociale e isituzionale. I tecnomobili sperimentano la mobilità tecnologica nell'esperienza dei loro desideri, sentimenti, pensieri ma anche i processi di mobilità fisica e virtuale che caratterizzano la società, l'economia, la politica, la produzione, i consumi e la distribuzione di prodotti e merci. Non ci sarebbero individui tecnomobili se non ci fossero le tecnologie mobili o i sistemi che fanno circolare sia i soggetti che gli oggetti. I tecnomobili si muovono a loro agio all'interno di questi sistemi, si adeguano ai loro processi e sono più predisposti e preparati di altri ad affrontare la complessità della vita mobile futura. Il loro contributo permetterà ad altri di raggiungerli nella comunità dei tecnomobili e di contribuire alla definizione di nuovi percorsi di vita mobili futuri. 

Proprio perchè più consapevoli di altri del ruolo della tecnologia nel trasformare la vita mobile futura, i tecnomobili sono dei narcisi tecnologici e mobili. Amano dotarsi delle ultime novità tecnologiche e sperimentare i modelli più recenti di dispositivi mobili, anche con l'obiettivo esibizionista di farsi vedere e farsi notare. Un comportamento in linea con la tirannia della visibilità e dell'immagine della società odierna, e consono a individui sempre circondati da schermi, usati come display ma spesso anche come specchi e strumenti di visibilità. I tecnomobili amano farsi notare per i dispositivi che manipolano e portano con sè ma anche usandoli per presenziare con perseveranza gli spazi virtuali e sociali della Rete, per offrire in permanenza immagini di sè in modo da essere sempre presenti, ri-conosciuti, celebri e magari anche celebrati. 

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