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Genitori Tecnovigili, ragazzi tecnorapidi

Genitori Tecnovigili, ragazzi tecnorapidi

01 Aprile 2015 Redazione SoloTablet
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Quali risorse mettere in campo

Il libro di Carlo Mazzucchelli Genitori tecnovigili per ragazzi tecnorapidi (2015) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Quali risorse mettere in campo 

I genitori Tecnovigili, per svolgere il loro ruolo con successo, devono disporre di risorse e strumenti tecnologici ma soprattutto dotarsi di strumenti cognitivi, psicologici, informativi e relazionali. 

In termini cognitivi il genitore Tecnovigile deve prendere consapevolezza della frammentazione dei legami sociali determinata da nuclei familiari sempre più ripiegati su se stessi e protettivi nei confronti di figli più attivi online che offline, apatici nei confronti della realtà fattuale e iperattivi in quella online, spesso deresponsabilizzati e incapaci a compiere delle scelte. 

Interagire con ragazzi Tecnorapidi e tecnologicamente preparati è possibile solo dopo avere sperimentato in prima persona gli strumenti tecnologici e gli spazi virtuali da essi frequentati e dopo aver preso atto del cambiamento dei loro profili cognitivi frutto di modi diversi e mediati tecnologicamente di apprendere, comunicare e pensare. Farlo significa partecipare all’universo giovanile nelle modalità virtuali e parallele in cui si manifesta. E’ un modo per comprendere il senso che a queste esperienze danno i ragazzi, per affiancarli e ascoltarli predisponendosi e attrezzandosi a nuove forme di dialogo e comunicazione, molto digitali e tecnologiche. 

Il genitore Tecnovigile è chiamato a mutamenti culturali continui, a ristrutturazioni mentali e cognitive finalizzate a stare al passo con le trasformazioni tecnologiche e i loro effetti sulla vita familiare e sui comportamenti dei ragazzi. Deve fare i conti con l’uso diffuso delle nuove tecnologie e dei media sociali e con la loro influenza sul pensiero e sulle facoltà cognitive e comunicative. Deve imparare nuovi linguaggi con le loro sintassi, punteggiature e capacità sintetiche da sperimentare in conversazioni con ragazzi Tecnorapidi iperattivi tecnologicamente ma incapaci di comunicare diversamente. 

La sperimentazione diretta del mondo tecnologico dei ragazzi ha implicazioni cognitive in quanto aiuta il genitore a sviluppare conoscenze teoriche e competenze pratiche utili a organizzare e gestire la propria presenza online e a comprenderne le implicazioni psicologiche, emozionali e relazionali. Conoscere meglio i social network significa anche riuscire a dare loro minore importanza e a individuare argomenti utili a proporre esperienze alternative. Frequentare i social network significa mettersi in cammino in compagnia dei ragazzi Tecnorapidi ed essere sempre pronti a raccogliere le loro domande e richieste ma anche a sollecitarli a fare scelte e a individuare itinerari diversi, anche allo scopo di proteggersi da dipendenze tecnologiche o difendersi da minacce e rischi legati a stalking o bullismo digitale. Viaggiare insieme e informati può aiutare a ricreare quei legami ormai scomparsi nella vita familiare e a ristrutturarli digitalmente con l’obiettivo di vincere la manifestazione principale della dipendenza tecnologica che si esprime nell’esperienza della solitudine. 

In termini psicologici i genitori Tecnovigili sono chiamati a fare i conti con una rivoluzione tecnologica in costante evoluzione che sta trasformando le loro esperienze quotidiane introducendo mutamenti radicali nel mondo di vivere la famiglia, il lavoro, la società. Le trasformazioni in atto incidono sulle relazioni e gli affetti, sulla percezione della realtà e della identità individuale (genitore e bambino), sulla struttura della famiglia e sulla socialità. La tecnologia cambia il modo di comunicare e di relazionarsi, rende globale l’informazione, la cultura e l’esperienza, favorisce la condivisione rapida di grandi quantità di dati. Questa nuova realtà tecnologica trasforma il modo con cui ognuno si rappresenta individualmente e socialmente dando forma a nuove problematiche che possono essere percepite, comprese e gestite solo se si è dotati di nuove conoscenze, di nuove capacità psico e socio-relazionali e di una cultura adeguata. 

I ragazzi nativi digitali sembrano avere maggiori legami con la tecnologia che con i loro genitori, più con la psicologia dei social network e dei media sociali che con quella della famiglia e dei gruppi sociali che frequentano nella realtà, più con l’ambiguità e l’illusorietà delle realtà virtuali che con il mondo reale. Il genitore Tecnovigile non può opporsi o impedire la trasformazione in atto ma può agire per favorire nei ragazzi lo sviluppo di adeguati strumenti cognitivi utilizzabili per affrontare una realtà che, diversamente da quella patinata, automatizzata e immediata della tecnologia, continua a rimanere complessa, caotica e imprevedibile. La complessità del mondo reale si somma agli effetti collaterali dei numerosi mondi virtuali frequentati online. Ne deriva un aumento della vulnerabilità psicologica che può mettere a rischio l’equilibrio psichico e diventare fonte di nuovo disagio, nuove paure e timori, in particolare per coloro che hanno minori strumenti di difesa in termini di adattamento emotivo, elaborazione cognitiva, autostima e rappresentazione del sé. 

Uno strumento potente a cui tutti i genitori Tecnovigili possono ricorrere è quello della lettura, sia come disponibilità e pratica della lettura di libri a bambini già troppo impegnati a interagire tecnologicamente con i loro dispositivi, sia come indicazione e sostegno alla lettura di libri da parte dei ragazzi Tecnorapidi. Come ha scritto Marianne Wolf in Proust e il calamaro, “le trasformazioni evolutive che segnano il cammino verso lo status di lettore esperto cominciano dall’infanzia”. Il genitore può contribuire fin dall’infanzia a facilitare, attraverso la lettura, lo sviluppo di pensieri complessi, prolungati e critici capaci di generare una conoscenza meno illusoria e superficiale di quella spesso generata online e attraverso esperienze puramente tecnologiche. Per evitare alcuni dei rischi associati a una eccessiva dipendenza dalla tecnologia, è necessario aiutare i ragazzi a dotarsi di una piattaforma cognitiva fatta di capacità non altrimenti sviluppabili online come la “documentazione, codificazione, classificazione, organizzazione, interiorizzazione del linguaggio, la consapevolezza di sé e degli altri e la consapevolezza della propria consapevolezza”. Le stesse capacità possono essere sviluppate anche attraverso i mondi digitali ma il genitore deve agire in modo da impedire che una immersione totale nelle tecnologie e nelle risorse digitali non nuoccia alla capacità dei bambini di valutare, analizzare, mettere in ordine di priorità e soppesare criticamente ciò che si cela in ogni tipo di informazione, evento, attività online. Non esiste una alternativa tra libro e irresistibile schermo, tra lettura di un libro cartaceo o lettura digitale, tra carta stampata e nuovi media. Ciò che serve, e che i genitori possono instillare e favorire è la necessità di non lasciarsi avvolgere dalla velocità di fuga e dalla immediatezza della tecnologia per fare una pausa, recuperare un rapporto di velocità improntato alla lentezza, in modo da ritrovare la capacità di riflettere e usare meglio o diversamente tutte le opportunità che la tecnologia mette a disposizione. 

Gli strumenti informativi e tecnologici disponibili sono numerosi e quasi sempre disponibili attraverso la rete e la tecnologia stessa. Ognuna delle dipendenze da tecnologia o problematiche associate a un uso distorto o abuso del mezzo tecnologico può richiedere strumenti diversi ma la loro logica e destinazione d’uso li rende utili in modo trasversale. 

Le risorse informative per acquisire conoscenze adeguate ai vari fenomeni trattati in questo e-book sono tutte disponibili online nella forma di: 

  • Articoli, approfondimenti, indagini, ricerche e studi
  • Seminari, corsi, workshop sia pubblici che privati e organizzati da psicologi, psichiatri e esperti
  • Documentazione scientifica e pubblicazioni disponibili attraverso le biblioteche e le riviste scientifiche
  • Siti specializzati e portali associativi tematici
  • Blog e testimonianze in rete
  • Riviste italiane e internazionali
  • Libri, sia in formato cartaceo che digitale (vedi bibliografia)
  • Indagini di mercato e dati di istituzioni pubbliche come ISTAT
  • Database
  • APP
  • ..e molto altro

 

 

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