Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Esausti ma non morti
Per identificare con esattezza ciò che ci sta succedendo dovremmo essere degli alieni, estranei a noi stessi. Troppo coinvolti, beati nei nostri successi recenti, drogati dalle narrazioni che ne abbiamo fatto, non abbiamo ben compreso natura e significati del virus malefico che si sta diffondendo,
Serve scrivere se nessuno legge?
Abituati a essere Soggetti delle nostre azioni, ci scopriamo Oggetti, usati da entità invisibili che evidenziano la nostra stupida arroganza e megalomania. Reagiamo con fatalismo, incrociamo le dita, quasi esultiamo se a essere colpiti sono altri e non noi. Siamo finalmente ritornati sulla terra, riscoprendo la sua materialità terraformata, solidità, durezza, ruvidità e concretezza.
In questi tempi superficiali, individualisti, nichilisti, narcisisti e tanto tecnologici il coronavirus è una provocazione necessaria che ci fa esistere, riscoprire la cura di noi stessi e degli altri, la solidarietà, la pazienza e la modestia.
Valori utili per coltivare la speranza.
La speranza aiuta perché, resi esausti dalla fuga dai fantasmi che ci corrono accanto nell’ombra, dobbiamo uscire dal vuoto, dalla paura, anche di morire.
Ricordandosi anche che non bisogna aver paura di avere paura. La paura ci tiene legati a noi stessi, ci isola e così facendo ci fa dimenticare che…sì, prima o poi, probabilmente lontano nel tempo, anche noi moriremo!