
Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Dal lavoro agile a quello fragile
“Quando tutto questo sarà finito, dovremo ben ripensare l’intero nostro universo di senso, a cominciare dall’insostenibilità del dispositivo egemonico che sembrava fino a ieri immortale. E per farlo servirà anche a noi un cambiamento, radicale, di sguardo, linguaggio, categorie e progetto”. – Marco Revelli
Fermatevi un attimo e fate mente locale alle narrazioni che hanno dominato il tempo prima del coronavirus. Una descriveva vantaggi, benefici, libertà, assenza di vincoli del lavoro agile. L’altra celebrava evoluzione e potenza dell’intelligenza artificiale e dei suoi algoritmi. Di smart-working si continua a parlare ma solo per alcune categorie di persone. Di AI non parla quasi più nessuno.
Segno dei tempi!
Non panicate
Un invisibile virus, semplice ma cattivo, ha zittito entrambe le narrazioni evidenziando la fragilità del lavoro e il ruolo fondamentale di lavoratori in carne e ossa, mossi da forza d’animo, sentimenti, energia sanguigna, volontà, passioni e capacità molto umane.
A causa del blocco di molti settori dell’economia italiana, il lavoro di molte persone da agile è diventato fragile.
Lo hanno scoperto per primi dipendenti di hotel, ristoranti e agenzie di viaggio, tante partite Iva, formatori, rider, esternalizzati, artisti, coach, parrucchieri, ecc. ecc. Un esercito di persone, già precarie e stressate dalla difficoltà di garantirsi un reddito decente, che oggi precipitano nell’incubo di non riuscire a mantenersi e a pagare l’affitto. Come scrive Marco Revelli si è toccati nell’osso e nella carne.
Le persone coinvolte sono numerose. Milioni le persone con lavori precari. Milioni quelle oggi al lavoro mentre tutte le altre sono (dovrebbero essere) a casa.
Ciò che sta succedendo evidenzia la fallacia di tante narrazioni e la necessità di ripensare modelli organizzativi, lavorativi e (bio)politici, teorie economiche e tecno-ideologie vincenti.