Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
I ponti che non sappiamo costruire
L'ingegno e l’impegno italiano stanno portando a termine il nuovo ponte Morandi[1], nel mondo si stanno alzando barriere. I muri e le barriere hanno proliferato ben prima del Coronavirus. Come se bastasse a bloccare un migrante invisibile e subdolo come il Covid-19.
Di fronte alla pandemia pochi si interrogano sui significati di parole abusate e politicamente violentate come muri, frontiere, confini, torri di guardia e dogane. Non lo fanno sull’importanza di costruire ponti, passerelle, portoni di accesso, cavalcavia e viadotti.
La difficoltà di una riflessione nasce dal vuoto di questi anni caratterizzato da narcisismo ed egocentrismo individuali, dogmi culturali e politici che hanno coltivato il neoliberismo e il populismo. Dogmi sui quali è impossibile costruire miti, valori e credenze come quelli che hanno aiutato le generazioni precedenti a sopravvivere.
Rileggere Cecità di Saramago
Abituati a contatti virtuali oggi dobbiamo stare attenti a incrociarci per evitare il contagio. Ma contagiati lo eravamo già, di individualismo personale e populismo politico. Il primo ha impedito di coltivare empatia e solidarietà, il secondo di capire e analizzare le crisi emergenti.
Di coronavirus si può guarire. Si guarirà di individualismo e populismo?
Chi è disposto a scommettere?
[1] Quando questo libro sarà pubblicato c’è da sperare che il ponte sia stato terminato e inaugurato.