Ansia e noia

01 Aprile 2020 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.

Ansia e noia 

Chi il lavoro non ce l’ha o ne ha uno precario vive l’ansia quotidiana della fatica di vivere in assenza di reddito. Chi ce l’ha vive l’ansia da prestazione, da difesa dei vantaggi acquisiti. Spariti o quasi i lavori routinari e noiosi, tutti sembrano emotivamente impegnati a confrontarsi con l’ansia del presente che li assale, anche quando sono impegnati o distratti dalle loro attività online. 

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Negata nelle rappresentazioni di vita sociale, celata dentro i profili digitali di social come Linkedin, l’ansia è espressione vera, viva e sentita di una precarietà reale che abbraccia ogni sfera del vivere quotidiano: esistenziale, economico, sociale e individuale. 

L’ansia può sfociare in depressione e malattie mentali, vissute nel privato come colpa, mai come effetto indotto dai modelli economici prevalenti e sui quali riflettere criticamente per capirne l’origine e le motivazioni. 

I modelli consumistici e tecnologici compulsivi correnti sembrano essere pensati per impedire riflessione, lentezza e inattività. Puntano su inquietudine, velocità, coinvolgimento costante e partecipazione con l’effetto di coltivare masse di persone ansiose e noiose, impegnate a raccontarsi tutte le stesse cose. 

E se si riscoprisse la noia per rivedere il senso dell’esistenza?

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