Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Occasioni per un risveglio dell’anima
Chiusi in casa, con tanto tempo libero, ognuno di noi ha la possibilità di esplorare, in forme e profondità nuove, il proprio Sé andando alla ricerca delle infelicità e difficoltà del vivere. In tempi complicati, vissuti superficialmente, nell’indifferenza ai problemi reali del mondo che richiamano attenzione e consapevolezza: migrazioni, disuguaglianze, solitudini, ambiente, malattie psichiche e crisi in atto.
Siamo in un vicolo cieco?
In un libro di Elemire Zolla[1], da poco ripubblicato (2020), l’autore scandaglia la prigione nella quale molti si sono volontariamente o inconsapevolmente asserragliati. Una prigione oggi diventata anche digitale e che ha aggiunto nuove barriere a quelle già usate per esorcizzare la realtà della realtà.
Con i nostri sensi, tutti o quasi, stiamo oggi cogliendo le apparenze contingenti dei tempi del contagio. Con la ragione cerchiamo di razionalizzarle, con la psiche ci abbandoniamo alla paranoia o cerchiamo come immunizzarle. Convinti della potenza della tecnica ci affidiamo a essa per venirne fuori.
Manca però qualcosa!
Manca la capacità di usare l’intelletto, detto anche sapere, utile per andare oltre le apparenze e cogliere le origini profonde delle cose. L’intelletto può aiutare a tenere pulito il corpo e a ripulire la psiche.
[1] Elémire Zolla (Torino, 9 luglio 1926 – Montepulciano, 29 maggio 2002) è stato uno scrittore, filosofo e storico delle religioni italiano, conoscitore di dottrine esoteriche e studioso di mistica occidentale e orientale.