Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Solidarietà è la parola chiave
Al tempo del Coronavirus, crisi è la parola più usata. Solitamente si parla di crisi al plurale, oggi si preferisce parlare di crisi (globale) come contenitore unico nel quale far rientrare tutte le altre. Si finisce per fare confusione, non comprenderne la realtà.
Elezioni politiche abisso dei social media
Questa crisi sta dentro altre crisi, non è l’unica, non sarà l’ultima. La sua diversità sta nell’incidere in profondità su quello che siamo e per anni su quello che saremo. In termini personali, culturali, psichici, economici e politici. Il mondo che ne uscirà potrà essere peggiore ma anche migliore: autoritario o più democratico, egoista o più solidale, autarchico o aperto, isolazionista o comunitario.
Lo scenario che prevarrà dipenderà da: diagnosi e scelte che faremo, strade che percorreremo, impegno che metteremo. In lentezza, con prudenza, con determinatezza.
I tempi non sono normali, non lo erano alcune pratiche che ora riscopriamo. E non si tratta del pulirsi le mani. Pratiche che potrebbero diventare abitudini, come la solidarietà. Locale e globale, tra persone vicine e lontane, tra popoli, tra stati, con l’obiettivo di scambiare informazioni e conoscenze e cooperare.
Dalla solidarietà nasceranno un altro tipo di globalizzazione, di capitalismo, di ambiente e di futuro.