Algoritmi, post, pappagalli

01 Aprile 2020 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.

Algoritmi, post, pappagalli 

Quando si pubblica qualcosa in Rete non si sa mai a chi e a quanti sarà mostrato. Tutto dipende da: logica delle reti, algoritmi, target degli inserzionisti, finalità commerciali dei proprietari delle piattaforme, reti di contatti e Big Data. 

Supponiamo per un attimo che nessuno di questi elementi sia attivo. 

Il post inserito in bacheca diventa come un pappagallo giallorosso in attesa di essere scoperto, di distrarre o attirare l’attenzione. Nella speranza che chi guarda in quella direzione non sia daltonico e sia disposto a farsi attrarre da qualcosa di diverso del solito, portandolo alla propria attenzione. 

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Attirata l’attenzione con un titolo accattivante, una bella immagine, un buon inizio, bisogna mantenerla attiva, in contesti dall'elevato rumore di fondo e con tante distrazioni. Non facile, sempre possibile! Ma solo se il soggetto dell’attenzione sappia selezionare, orientare intenzioni e azioni. 

Un post in assenza di attenzione è ignorato, sfugge alle logiche della Rete e allo sguardo veloce dei naviganti distratti che la abitano. Come se non fosse mai stato pubblicato. 

Poco importa, visto che gli elementi scartati sono sempre attivi. Sempre determinanti nella loro potenziale capacità di calamitare attenzione e/o provocare distrazione, nel creare visibilità o nell’annullarla, nel modulare navigazioni, scelte e nuova attenzione.

 

 

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