Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Siamo quello che leggiamo
“All’origine dell’attitudine del cervello a imparare a leggere c’è la sua proteiforme capacità di creare nuovi collegamenti tra strutture e circuiti originariamente preposti ad altri, più basilari processi cerebrali […]” – Maryanne Wolf
Il cervello non è nato per leggere (Maryanne Wolf[1]), allenato imparerà a farlo trasformando la mente.
Mai in passato siamo stati esposti a così tante opportunità di lettura, eppure mai la lettura è stata così distratta, negletta, superficiale e affrettata. Per alcuni più che leggere navighiamo, per altri facciamo slalom da uno schermo a un altro, tra un testo e un altro. Sempre in velocità, poco concentrati e sempre un po' distratti.
Secondo l’ISTAT chi legge in Italia è una minoranza: pochi lettori forti (13,4%)[2] alzano la media, tantissimi non lettori la abbassano. La media è riferita alla carta e al digitale. A uscirne male è la parola scritta, compresa quella spesso abusata sulle piattaforme social.
Il libro di carta non morirà mai. La lentezza prima o poi riconquisterà anche coloro che oggi vivono in un eterno e accelerato presente continuo, catturati dal mezzo tecnologico e dal suo multiforme schermo. Ci riuscirà chi sarà capace di rallentare la corsa, di non farsi distrarre, recuperando attenzione e concentrazione, di godere del silenzio ricercando l’isolamento, la solitudine, la disintossicazione da schermi e brusii elettronici vari. Infine, apprezzandone la bellezza!
Riuscirci permetterà di reimpossessarsi del proprio tempo, il recupero della profondità della conoscenza, la riscoperta della lingua, la maggiore libertà (solo il partner presente saprà se stai leggendo), di contribuire ad alzare il livello culturale, di capire la complessità, di dare forma alla propria identità e personalità (solitamente mai completamente definite e multiple), di coltivare il pensiero critico, la (tecno)consapevolezza, la coscienza e l’autocoscienza.
[1] Proust e il Calamaro – Il cervello che legge, Edizioni Vita e Pensiero
[2] Nel 2019, secondo l’Istat, sono aumentati in Italia sono aumentati i lettori ma solo 4 su 10 leggono almeno un libro all’anno e le donne (47,1% la media nazionale) leggono più degli uomini (37%). Al Sud (30%) si legge meno che al Nord (45%). Bambini e ragazzi si confermano i più appassionati lettori: il 48% dei bambini tra gli 11 e i 14 anni hanno letto almeno un libro all’anno, il 47,2% di quelli tra i 6 e i 10 anni. Pochi sono i lettori forti. La media nazionale è del 13,4% (calcolata sul 41% dei lettori).