Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Il giorno seguente non morì nessuno
“[…] la morte tornò a letto, si abbracciò all’uomo e, senza ben capire quel che le stava succedendo, lei, che non dormiva mai, sentì che il sonno le faceva calare dolcemente le palpebre. Il giorno seguente non morì nessuno.” – J. Saramago
Chiusi in casa, in tanti a leggere proprio non ci riescono, compresi molti lettori forti. Altri hanno riscoperto la lettura. A tutti sono stati proposti vari libri, tra i più citati Cecità di Josè Saramago.
Di questo autore io suggerirei Le intermittenze della morte, un romanzo brillante, assurdo, ironico, che racconta di un paese nel quale si smette di morire. Un apologo surreale, grottesco, una celebrazione della vita che senza la morte perderebbe la sua magia.
Out of the box
Lo sciopero della morte non risolve i problemi: riempie gli ospedali e il pronto soccorso, svuota le chiese, mette in crisi l’INPS, fa fallire l’industria mortuaria, riempie gli ospizi di nuovi ospiti e porta ad augurarsi che la morte ritorni.
La morte capisce il problema, torna all’opera e lo fa inviando a casa dei morituri una missiva cartacea color viola.
La morte a tempo rende tutto instabile, metafora terribile di quanto sta succedendo oggi. Il tutto fino a quando la missiva inviata a un musicista non torna indietro obbligando la morte a prendere sembianze umane, femminili per una consegna diretta della missiva.
Calatisi nella vita quotidiana, la morte finisce per apprezzare quello che gli umani non sono più in grado di apprezzare, si lega al musicista. Abbracciata a lui soddisfatta si addormenta, dimenticandosi per un giorno di operare.
… e il giorno seguente non morì nessuno!