Il vuoto che avanza

01 Aprile 2020 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.

Il vuoto che avanza 

Per alcuni il vuoto non esiste, essendo un ambiente saturo di atomi (Leucippo, Democrito, ecc.) o di elettroni (Dirac). Per altri il fatto di rappresentarlo gli assegna una presenza e un’esistenza anche se non potrebbe averla. Il vuoto in politica non esiste anche se Crozza lo aveva identificato in passato, in una figura politica a tutti nota (forse oggi un po’ meno!), come “il niente che avanza”. Così facendo gli aveva dato visibilità e forza oltre che esistenza. Ora a dargliela sono soltanto alcuni media e pochi talk show. 

Oggetto di riflessione da parte di filosofi e fisici, il vuoto è metafora politica potente, abusata dall’una e dall’altra parte per insultare, delegittimare, minacciare. Il vuoto si avverte anche online, in tanti scritti, messaggi e reazioni, soprattutto nei comportamenti massificati e conformistici. È un vuoto che esiste, è molto reale, pesa, attrae, dà forma, per la sua dimensione, a un corpo esteso, popolato, sempre in movimento. Lascia dietro di sé altro vuoto che potrebbe essere riempito ma non lo è. 

Per la fisica quantistica il vuoto non è lo spazio vuoto perché tutto l’universo è un grande campo quantistico. Per i media italiani è ciò che resta in un recipiente dopo avervi tolto tutto, è il luogo dell’assenza assoluta. Rimane pur sempre il contenitore. 

E di quello si parla. 

Il vuoto che avanza.

 

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