2020 - La civiltà del vento al tempo del Coronavirus /

Elezioni politiche abisso dei social media

Elezioni politiche abisso dei social media

01 Aprile 2020 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.

Elezioni politiche abisso dei social media 

Media sociali e elezioni politiche, un connubio pericoloso. Lo hanno dimostrato i fatti recenti, lo testimoniano i fatti di oggi. I media sociali sono diventati piattaforme determinanti nel definire i futuri emergenti, anticiparli e raccontarli. È stato così per la Brexit, per Trump, può esserlo per altre elezioni future. È così anche perché non ci sono più Wikileaks, Snowden o personaggi simili capaci di svelare, con le loro azioni, segreti e azioni che si nascondono dietro molte attività social online. 

Tutti amano la tecnologia, pochi trovano tempo per una riflessione critica su di essa e sulla regressione culturale di cui è incolpevolmente responsabile. La regressione si misura nel conformismo diffuso, nella mancanza di alternative percepite, nel ristagno delle idee e nei comportamenti dominanti. 

La Rete è piena di leader digitaliinfluencer e social networker che, raccontando le cose come le sentono loro, hanno migliaia di follower anche se le loro narrazioni sono costruite su notizie false, ovvietà e ricerca spasmodica della novità, chiacchiere superficiali e paranoie varie. 

Loro fanno bene il loro mestiere e gli altri, i cosiddetti follower? Possibile che siano disinteressati: a narrazioni altre, alla verità e alla conoscenza, all’uso dell’immaginazione per dare forma a scenari diversi da quelli distopici in formazione, all’approfondimento e alla sperimentazione di buone pratiche comportamentali alternative, diverse? 

Il disinteresse è reale, frutto di cinismo, nichilismo, distrazione e anche tanta tristezza. Una fotografia realistica della normalità che si è affermata nella tecno-modernità e dentro la quale molti si sono rintanati, diventando inseparabili dagli strumenti tecnologici che utilizzano e dai condizionamenti cognitivi che subiscono. 

Se non li si vuole subire, non rimane che interrogarsi, porsi delle domande sul che fare per aggiustare il futuro.

 

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