Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Sono tempi nuovi
Chiusi in casa, usiamo piattaforme tecnologiche come Linkedin, Instagram o Facebook per riempire il tempo, postare cose che pochi leggeranno, molti non capiranno e ancor meno condivideranno. L’esercizio è utile per tenere l’ansia a bassa intensità e sentirsi vivi.
Per alcuni la prova di questi giorni è una nuova esperienza, il prolungamento con altri mezzi di attività già sperimentate. Per altri è una prigionia che si somma a quelle di un lavoro malpagato, un’attività precaria, una disabilità o una sofferenza da tempo esperita.
Chi ha risorse disponibili calcola le perdite e i tempi necessari per recuperarle, gli altri si interrogano su come fare a sopravvivere senza sprofondare nell’indigenza. I primi e i secondi devono misurarsi con l'infelicità montante e una tristezza che si diffonde lentamente ma inesorabilmente.
Collegati, legati, slegati
Per anni la nostra mente ha subito una specie di blocco psichico frutto dell’incapacità di elaborare esperienze emotivamente importanti che hanno dato origine a comportamenti cognitivi e emotivi disfunzionali. Ne è derivata l’incapacità a pensare e agire, a trovare soluzioni adattative.
Oggi un semplice virus è l’occasione per rompere il blocco e respirare a pieni polmoni i tempi nuovi in arrivo. Per alcuni giorni potrebbe servire ancora un CPAP ma l’estate sta arrivando!
E poi?