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Sconnettersi fa bene, anche al dispositivo!

Sconnettersi fa bene, anche al dispositivo!

16 Febbraio 2018 Redazione SoloTablet
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Eternamente connessi non ci rendiamo conto neppure di esserlo. La connessione Internet o Wi-Fi è come l'energia elettrica che tiene accesa perennemente una lampadina perché si è rotto l'interruttore. La connessione passa attraverso dispositivi tecnologici diversi, soprattutto smartphone e tablet, ma anche PC, desktop e/o laptop.

I dati di mercato indicano una vendita statica di nuovi smartphone, il calo costante di quella dei tablet (con l'eccezione dell'iPad che comunque non sta recuperando le percentuali di vendita perdute) e un andamento altalenante per i PC (Mac). A essere sempre connessi sono in particolare gli smartphone, diventati veri e propri strumenti di personal computing, e poi i PC, che resistono per la loro elevata capacità di carica e batterie così potenti da trasformare il dispositivo in vero strumento professionale, di gioco e di lavoro.

A pesare nelle scelte del consumatore, il marchio del dispositivo continua ad avere un peso preponderante ma solo se riferito al Brand di Apple. Chi non è un fan della Mela morsicata al contrario sceglie più sulla base di bisogni reali, come schermi ad alta risoluzione, capacità di memoria, potenza di calcolo e connettività. Mentre però la connettività è un requisito fondamentale per lo smartphone, una caratteristica quasi di default, lo è meno per il personal computer. Non è un caso che nelle motivazioni all'aggiornamento tecnologico o all'acquisto di un nuovo personal computer la connettività non sia tra le priorità. Forse perché a essere sempre connesso è lo smartphone o forse perché l'essere sempre connessi non è percepito come una necessità.

Con smartphone diventati vere e proprie protesi fisiologiche che accompagnano chi lo possiede in ogni luogo e per tutto il tempo, il personal computer sta forse diventando lo strumento ideale per attività al di fuori della Rete e del mondo interconnesso. La sua batteria garantirebbe una connettività di molto superiore a quella resa possibile dalle batterie più piccole e meno potenti dello smartphone. Ma questa connettività è nomadica, non è percepita come fondamentale e può anche essere spenta e disattivata.

A giustificare una disconnessione da PC c'è anche il numero minore di applicazioni disponibili. Il boom degli store di APP per dispositivi Mobile, ha trasformato lo smartphone nello strumento preferenziale della vita digitale. Il PC, nella versione notebook o laptop, è perfetto per la possibilità di usare schermi grandi in mobilità e per attività che richiedono grandi consumi di batteria.  

Utilizzando un PC in mobilità si può fare affidamento sulla lunga durata della sua batteria ma si può anche decidere di rimanere disconnessi. Con lo smartphone la batteria ha una durata minore, ha bisogno di ricariche più frequenti ma è impensabile che non possa essere sempre connesso. Una soluzione sarebbe il suo spegnimento e la conseguente disconnessione dalla Rete cellulare.

Una scelta che farebbe bene alla batteria del dispositivo ma anche alla salute e alla mente del suo utilizzatore. Una scelta che permetterebbe di rilassarsi, rinvigorire cervello, rinfrescare la mente e aprirla a nuove avventure creative, non condizionate da Internet, da media sociali, da APP, email, ecc. Allontanatisi dal rumore di fondo provocato dal brusio della comunicazione digitale, si limita il sovraccarico informativo facendo spazio e aprendo le porte a nuove idee. L'ideale sarebbe riuscire a rimanere disconnessi per due o più giorni. Nell'impossibilità o incapacità a farlo si può decidere di staccare la spina periodicamente per periodi più o meno lunghi e andare a ricercare energia, stimoli e benessere altrove, al di fuori dei mondi digitali della Rete.

Una scelta di questo tipo farebbe bene anche ai dispositivi!

 

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