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Da sviluppatori a utenti: da “Dynatrace a Dynatrace”

Da sviluppatori a utenti: da “Dynatrace a Dynatrace”

21 Settembre 2025 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Quando le aziende utilizzano attivamente il proprio software, sbloccano un potente ciclo di innovazione continua che i metodi di test tradizionali non sono semplicemente in grado di replicare.

Le nuove funzionalità sono il cuore pulsante dell'innovazione e del vantaggio competitivo e spingono le aziende a rilasciare le release più velocemente che mai. Ma in questa corsa alla commercializzazione, rileva

 Thomas Reisenbichler, VP, Delivery, Reliability & Security di Dynatrace, c'è un passaggio fondamentale che spesso viene messo in ombra dalle tradizionali pratiche di garanzia della qualità. La vera trasformazione avviene quando i team di sviluppo trascendono il ruolo di sviluppatori e diventano veri e propri utenti, interagendo attivamente con il loro prodotto in scenari reali per affrontare sfide autentiche. Questo passaggio da creatore a cliente cambia radicalmente il modo in cui il valore viene percepito e distribuito.

L'obiettivo finale va ben oltre l'identificazione dei bug durante i cicli di test. Si tratta di dimostrare un valore tangibile e garantire esperienze utente eccezionali prima di chiedere ai clienti di affidarsi alla soluzione. Questo approccio trasforma il processo di sviluppo da una progressione lineare di build-test-delivery in un ciclo dinamico di convalida continua del valore.

L'utilizzo interno crea prodotti migliori

Quando le aziende utilizzano attivamente il proprio software, sbloccano un potente ciclo di innovazione continua che i metodi di test tradizionali non sono semplicemente in grado di replicare. Questa adozione interna crea un ambiente in cui la scoperta autentica avviene in modo naturale, spesso in condizioni reali che rispecchiano o addirittura superano la complessità che i clienti affrontano nei propri ambienti.

In Dynatrace, la filosofia “Dynatrace on Dynatrace” è esemplificativa di questo approccio, in cui i team interni non si limitano a testare la piattaforma, ma la vivono quotidianamente. Durante la delivery delle funzionalità, i team acquisiscono informazioni preziose sull'impatto aziendale del loro lavoro, mostrando che l'osservabilità si estende ben oltre le metriche tecniche. Questa consapevolezza ha portato a combinare le informazioni di business con i dati di osservabilità tecnica, creando una comprensione più olistica delle prestazioni del prodotto e del valore per l'utente.

Il ciclo dell'innovazione diventa particolarmente potente grazie a questo coinvolgimento interno.

Superare l’approccio tradizionale conviene

L'approccio tradizionale, basato sulla scoperta dei problemi dopo l'implementazione da parte del cliente’ osserva sempre l’esponente di Axiante, comporta costi significativi che vanno ben oltre la correzione immediata dei bug. Quando i problemi emergono negli ambienti dei clienti, l'impatto si ripercuote sui canali di supporto, danneggia le relazioni e crea impressioni durature che possono richiedere mesi o anni per essere superate. I clienti creano ricordi duraturi di esperienze negative, in particolare quando le funzionalità si interrompono inaspettatamente o causano interruzioni operative.

Tuttavia, precisa Thomas Reisenbichler, la vera opportunità sta nel riconoscere che i problemi di qualità rappresentano solo la punta dell'iceberg. Se gli utenti riscontrano un'esperienza negativa fin dalla prima interazione con una nuova funzionalità, il recupero diventa esponenzialmente più impegnativo. L'approccio “Dynatrace on Dynatrace” garantisce che utenti reali vivano l'intero percorso utente, fornendo feedback che contribuiscono a creare una navigazione intuitiva e un'adozione naturale delle funzionalità. Questo processo di convalida interna identifica non solo i problemi funzionali, ma anche gli attriti esperienziali che potrebbero non emergere mai negli scenari di test tradizionali.

La fiducia aumenta

Quando i fornitori di tecnologia si affidano attivamente alle proprie soluzioni per gestire le proprie attività aziendali, viene inviato un segnale profondo, ma spesso sottovalutato. Questa adozione interna comunica un livello di convinzione che trascende i messaggi di marketing, dichiarando essenzialmente che il prodotto è sufficientemente affidabile da poterci scommettere il successo dell'azienda. Nei contesti B2B, dove l'affidabilità operativa può creare o distruggere relazioni commerciali, questa autenticità risuona fortemente con i potenziali clienti.

La trasparenza dell'uso interno crea una forma unica di credibilità, sempre più preziosa nell'attuale, sofisticato, mercato del software. I decision-maker possono osservare come i fornitori affrontano le proprie sfide utilizzando i loro prodotti, ottenendo informazioni sulle prestazioni reali che nessuna demo o caso di studio può fornire. Questa visibilità crea fiducia non solo nelle capacità del prodotto, ma anche nell'impegno del fornitore per il miglioramento continuo.

L’esperienza diretta come fattore di marketing

Il lancio di nuove funzionalità, in definitiva, dovrebbe rappresentare un autentico progresso e slancio, segnando passi significativi verso l'offerta di un valore autentico ai clienti. Tuttavia, la vera fiducia nelle nuove release non può derivare solo dal superamento di test automatizzati, indipendentemente da quanto complete possano essere tali suite di test. La vera fiducia si sviluppa attraverso l'esperienza vissuta con il prodotto, comprendendone sia l'impatto trasformativo che i limiti pratici prima che chiunque altro li incontri.

In definitiva se un'organizzazione non utilizza i propri prodotti come farebbero i clienti, sta essenzialmente navigando senza strumenti in un mercato sempre più competitivo. Il costo di questa fuga alla cieca continua ad aumentare con l'aumentare delle aspettative dei clienti e il moltiplicarsi delle alternative. Le aziende che prospereranno saranno quelle che padroneggeranno l'arte di essere i propri migliori clienti, creando prodotti da cui essi stessi dipendono.

 

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