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L’AI agentica avanza a un gran ritmo

L’AI agentica avanza a un gran ritmo

19 Settembre 2025 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Secondo le previsioni IDC, entro il 2027 i workflow agentici ridefiniranno il modo in cui i compiti vengono distribuiti e svolti, trasformando almeno il 40% delle attività di knowledge work delle grandi aziende.

Secondo le ultime analisi di IDC, il 96% delle grandi organizzazioni italiane sta già utilizzando o testando soluzioni di intelligenza artificiale.

Allo stesso tempo, il 75% dei lavoratori si aspetta che la propria funzione sia significativamente influenzata dall’AI entro la fine del 2026. La domanda centrale è quindi: come sta cambiando l’AI il modo in cui lavoriamo, i processi aziendali e la gestione delle persone?

Un esempio concreto arriva dall’AI agentica. Si tratta della nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, capace di superare i limiti degli attuali assistenti digitali e di aprire scenari inediti per la produttività e la gestione dei processi. IDC definisce formalmente gli agenti AI come entità software autonome basate su large language model (LLM), in grado di percepire il contesto, prendere decisioni, agire di conseguenza e interagire con utenti o altri sistemi.

L’AI generativa sta evolvendo rapidamente: dagli “assistenti” agli “advisor” fino agli “agenti”. Questo passaggio segna un crescente livello di autonomia e proattività. Non si tratta più soltanto di fornire informazioni, ma di partecipare ai processi decisionali ed eseguire azioni sulla base di analisi complesse e del contesto utente. In sostanza, si passa da un supporto reattivo a un agente autonomo in grado di gestire catene di attività end-to-end, grazie a capacità di auto-riflessione, pianificazione e collaborazione multiagente.

Esempi concreti sono già visibili: oggi gli assistenti AI gestiscono l’elaborazione ordini per i team di vendita; domani agenti collaborativi non solo venderanno un prodotto, ma garantiranno che raggiunga il cliente nei tempi stabiliti.

L’impatto non riguarda soltanto l’efficienza operativa delle imprese o la produttività personale dei dipendenti. Secondo le previsioni IDC, entro il 2027 i workflow agentici ridefiniranno il modo in cui i compiti vengono distribuiti e svolti, trasformando almeno il 40% delle attività di knowledge work delle grandi aziende. Ciò significa un cambiamento radicale dei modelli di lavoro: chi (persona e/o AI) svolge quali attività, attraverso quali software e sistemi.

Implicazioni dirette riguardano la crescita del business, l’evoluzione della cultura organizzativa e il ripensamento delle modalità di coinvolgimento dei clienti. Per sviluppare una strategia lungimirante, le aziende devono quindi prepararsi a una trasformazione profonda della forza lavoro, dei processi operativi e della cultura interna.

 

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