Sottoposto al pressing di e-reader e tablet, e in generale di un ambiente fisico e sociale sempre più segmentato e discontinuo, il manufatto-libro sta mutando. Concepito per inserirsi nelle fenditure delle nostre vite-zapping, si moltiplica in librerie off e online un brulichio di curiosi freaks editoriali, quasi tutti accomunati dalla mimesi della Rete.
È un insieme — va detto con chiarezza — composto per lo più da «ibridi» trendy nati morti (come i tanti libretti twitteggianti in unità di 140 caratteri), ma che vede emergere, per scrematura selettiva, anche libri davvero di una nuova specie: esperimenti riusciti di un piccolo break estetico-cognitivo, in cui un inedito rapporto tra parola e immagine sollecita processi logici e inneschi concettuali (le basi del «pensiero critico») attraverso nuove dinamiche di apprendimento/ divertimento.