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SoloTablet intervista gli sviluppatori di APP italiani: Giacomo Balli

SoloTablet intervista gli sviluppatori di APP italiani: Giacomo Balli

26 Agosto 2015 Redazione SoloTablet
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Con la quarantesima intervista SoloTablet si trasferisce a San Francisco per incontrare Giacomo Balli, un italiano di Firenze momentaneamente residente a San Francisco. L'intervista ha offerto spunti interessanti per la comparazione che ci è stata offerta tra il mercato italiano e quello americano. Quella che sembra una arretratezza del mercato italiano può essere, secondo Giacomo Balli una grande opportunità. L’unico elemento a cui conviene prestare attenzione è la prontezza del mercato.

SoloTablet intervista i protagonisti del mercato italiano delle applicazioni Mobile: Giacomo Balli


 

SOLOTABLET: La sua produzione di APP consumer è ampia e il suo riferimento al problem solving ed ai bisogni del cliente fa capire una consolidata esperienza anche nel mercato business e aziendale. Ci può raccontare qualcosa di lei e dirci in che modo la sua offerta si posiziona nel mercato Mobile?

Il mio approccio al mondo mobile è molto semplicistico: un’app deve risolvere un problema specifico (e farlo bene). Questo principio è alla base di tutte le mie app (50+) al momento su AppStore.

MyLyrics risolve il problema di identificare una canzone di cui sappiamo solo alcune parole. PV Master aiuta a capire la feasability di un sistema di pannelli solari in base alle coordinate. SonoQui permette di condividere la propria posizione con familiare ed amici in modo semplice e veloce.

La chiave per avere buone idee da sviluppare è il il reverse-flow e quindi il problem solving. L’applicazione nasce dal risultato desiderato piuttosto che da un’idea.

Ovviamente quanto sopra può e deve essere applicato a qualsiasi settore. Per mia fortuna ci sono sempre problemi da risolvere e quando mi trovo a rallentare cerco altre persone da conoscere che mi aprono un altro mondo di possibilità.

Io risolvo problemi usando applicazioni mobile a prescindere dal tipo utente o settore.

 

SOLOTABLET: Lei è Italiano ma lavora a San Francisco. Ci spiega il perché? Una scelta contingente e temporanea o la ricerca di innovazione e opportunità che il paese italia, conservatore, lento e poco propenso a premiare competenze e professionalità non le ha saputo offrire?

A dire il vero il tutto è partito da mia moglie (americana) che ha deciso di fare un master in California. Essendo estremamente attaccato alla mia terra ed a Firenze in particolare San Francisco era l’unica città che avrei “considerato” per un tale cambiamento.

Non sapevo bene cosa aspettarmi. Molti mi parlavano di SF e veniva menzionata spesso in blog ed articoli ma non volevo che le mie aspettative si basassero su una percezione. Una volta arrivato, lo stereotipo non solo è stato confermato ma rafforzato. San Francisco è incredibile. La startup, la voglia di fare, la fiducia nel poter cambiare le cose impregna tutto; una cosa difficile da spiegare che si può solo “vivere”. L’approccio molto casual aiuta molto il modo di pensare: agli eventi ti trovi a bere una birra con tutti i tipi di persone, non sai mai chi hai di fronte (l’opposto dell’Italia dove tutti ti guardano dall’alto al basso prima di presentarsi).

 

SOLOTABLET: Il numero di APP da lei create sembra indicare una grande dimestichezza/facilità nello svilupparle e/o forse un motivo forte per farlo legato al guadagno. E’ così? Cosa pensa degli attuali modelli di guadagno per sviluppatori dei vari APP store?

Da quando sono arrivato a San Francisco mi sono dedicato all’aiutare early stage startups, faccio da mentore. Credo molto nel fatto che una cosa semplice deve rimanere semplice. Spesso un’app richiede un grosso investimento sia di tempo che denaro ma non deve necessariamente essere così. Credo fortemente nella filosofia di base di PhoneGap (ormai conosco tutto il team sia a SF che Vancouver).

L’utilizzo di PhoneGap assieme al fatto di saper fare di tutto mi da la possibilità di creare prototipi molto velocemente (nonostante non sia un designer e spesso si vede). Da qui è nato il “pacchetto” che vendo alle startup: educazione sul mondo delle app + brainstorming + sviluppo app + nozioni di marketing + modelli di guadagno.

 

SOLOTABLET:  Il tablet, unitamente alle tecnologie Cloud, Social e Mobile è strumento potente della rivoluzione digitale in atto. Lei cosa ne pensa? Semplice evoluzione tecnologica o vera rivoluzione?

Il mobile di per sé è la rivoluzione che poi all’interno racchiude evoluzioni. Ormai è evidente il potenziale di questi strumenti. Il problema, come con tutti gli strumenti, è che possono essere usati e combinati in modi diversi a secondo dei bisogni. La chiave in questo momento è affidarsi a “chi sà” poiché ancora molto facile fare investimenti sbagliati.

 

SOLOTABLET:  La diffusione di dispositivi mobili, telefoni cellulari, smartphone e tablet hanno drasticamente cambiato il mercato (consumer e business). Facile attendersi altre novità future. Cosa ne pensa e come vede il ruolo delle nuove tecnologie nelle attività delle aziende?

Il mondo tecnologico è continua evoluzione. Non è realistico richiedere ad una ditta che sia sempre al passo coi tempi sia da un punto di vista dell’investimento che del rischio. Ad ogni modo, anche l’innovazione ha delle “onde” ed è qui che ogni azienda dovrebbe aggiornarsi. Questo onde sono la combinazione di un problema specifico, una soluzione diretta ed un mercato “pronto”.

 

SOLOTABLET:  Cosa pensa dell’attuale mercato Mobile italiano e perché ritiene utile investirvi? C’è spazio per realtà come la vostra focalizzata su un mercato verticale come quello della sanità? Che opportunità ci sono?

L’Italia è sempre in ritardo e questo comporta pro e contro. Il lato positivo è che basta prestare attenzione a cosa succede all’estero (USA in primis) per avere un’anticipazione su quale potrebbe essere il trend futuro. A mio avviso è difficile trovare motivi per non investire nel mercato italiano grazie al livello di saturazione molto più basso rispetto agli altri. L’unico elemento a cui conviene prestare attenzione è la prontezza del mercato. Nonostante certe idee siano ottime e prima o poi verrano implementate, adesso potrebbe essere ancora troppo presto.

 

SOLOTABLET: Cosa pensa dei nuovi dispositivi mobili e come li posiziona sul mercato consumer e aziendale

Il nuovi dispositivi sono eccezionali. Stiamo migliorando la tecnologia racchiusa ad un ritmo incredibile; talmente velocemente che spesso è “troppo” per l’utente medio. La cosa ancora più incredibile è che per la prima volta stiamo vivendo in un’era dove lo strumento può essere usato da tutti. Non c’è più una separazione assoluta tra il mondo business e consumer. Il solito iPod Touch usato dal 13enne che ascolta Justin Bieber viene usato per le vendite in un Apple Store.

 

SOLOTABLET: Qual’è la sua visione del mercato delle piattaforme Mobile: iOS, Android, Windows 8, HTML5 e BlackBerry?

Alla fine ci sono solo due “canali”: iOS e HTML5. Credo fortemente nei principi di PhoneGap. Tutte le piattaforme non Apple sono molto distanti dal break-even point per giustificare un investimento. A tutte le startup, tranne alcuni rari casi, consiglio di fare iOS + mobile web (HTML5) e di conseguenza l’app viene sviluppata in PhoneGap per ottimizzare lo sviluppo.

Apple è molto avanti come performance, design e facilità di utilizzo che le cose non cambieranno almeno per i prossimi 3 anni (periodo lunghissimo in questo settore).

 

SOLOTABLET:  Quali sono secondo lei le barriere all’ingresso del tablet nell’uso personale e in quello aziendale (pubblico e privato) e cosa suggerite di fare per superarle?

Ad essere sincero penso ci siano barriere solo nel sul lato aziendale. Questo è dovuto al workspace che ogni dipendente si crea in cui si sente a suo agio ad eseguire un lavoro ripetitivo. Nel 95% dei casi ci sarà un rigetto di nuove tecnologie e modi nuovi/differenti di svolgere il lavoro a prescindere dall’efficenza.

Penso che la chiave sia affidarsi a chi conosce bene il mercato mobile, spiegare bene il processo lavorativo e creare un prodotto che riesca persuadere l’utente.

 

SOLOTABLET: I nuovi dispositivi mobili sono destinati a sostituire il PC o sono una semplice evoluzione tecnologica dello stesso?

Un device non sarà mai un PC; sono e rimarranno complementari. Penso sia sbagliato cercare di metterli l’uno contro l’altro perché se se ne deve scegliere uno ci saranno sempre delle mancanze. Tutto sta nel creare una sinergia tra i due.

 

SOLOTABLET: Ci può descrivere quali sono gli ambiti applicativi in cui è focalizzata la vostra proposta Mobile (app, servizi, soluzioni ecc.)?

Aiuto le persone ad entrare nel mondo mobile. I tempi veloci della nostra era tecnologica hanno reso la creazione di un’app veloce ed accessibile a tutti. Il problema è che molti non capisco il mondo mobile e quindi cercano di arrangiarsi o “sperano” e basta. Ricordiamoci che il 59% non copre i costi di sviluppo e l’80% non copre i costi di un’azienda. Questo vuol dire che è essenziale analizzare e sapere ciò che si fa per rendere un’investimento (sia interno che esterno) proficuo.

La mia offerta è un servizio a 360° per entrare nel mondo mobile. La maggior parte dei miei clienti, sia italiani che esteri, sono persone/ditte alle prime armi coscienti che il modello “build and they will come” non funziona.

 

SOLOTABLET: Ci può descrivere quali sono gli strumenti che avete creato per facilitare l’uso del web e del mobile?

Mi piace pensare che tutte le mie apps hanno un scopo ben preciso e migliorano la vita (ad eccezione di alcune app fatte esclusivamente perchè ho visto un’opportunità di guadagno). Alcuni esempio “ovvi” sono MyLyrics (semplifica la ricerca di una canzone), Come Cavolo Si Dice (semplifica la ricerca del modo corretto di esprimersi), Hallmarks (semplifica l’identificazione stemmi su argento), Skin Care (aiuta a capire problemi della pelle), MyBookList (per creare la propria libreria usando il codice a barre dei libri), Fancy QR Code (genera codici QR colorati, PV Master (riporta informazioni dettagliate riguardo il per le coordinate dell’utente) ... e la lista continua.

 

SOLOTABLET: Ci può descrivere i vostri progetti/APP principali

Come da 3 anni a questa parte, il mio tempo si divide tra progetti “miei” (tutte le app presenti sotto il mio account in AppStore) sia nuovi che passati che necessitano manutenzione, e lavoro svolto per conto di altre persone/ditte. I progetti “correnti” cono sempre molti e cambiano di mese in mese.

 

SOLOTABLET: Ci racconta alcune esperienze casi di studio/referenze interessanti e quanto sono stati remunerativi (benefici, vantaggi, fidelizzazione del cliente, vantaggi per il cliente ecc.)

Uno dei casi che racconto spesso riguarda i modelli di guadagno con le apps. Molti insegnano che è uno solo e dovrebbero farlo tutti: 2 anni fa pay-per-download, 1 anno fa inapp advertising, quest’anno inapp purchase. La verità è che non c’è una sola risposta giusta. Dipende dal tipo di applicazione, modello di business e target. MyLyrics punta sulla massa quindi è gratuita ma faccio (tanti) soldi grazie ai link affiliate. PV Master costa 10€ (tantissimo nel mercato mobile corrente) ma è mirata ad una nicchia specifica che ne valorizza i benefici.

Analizzare il business, il mercato, la competizione, il target ecc sono tutti elementi essenziali per il successo di un’app.

 

SOLOTABLET: Avete programmi e piani per sviluppi futuri? In particolare per nuove applicazioni, soluzioni verticali, sistemi operativi, piattaforme ecc.?

Sul lato tecnico non ci sono sviluppi/novità in programma. Ho un sistema di creato da me per velocizzare la creazione di prototipi funzionanti.

Sul lato strategico ho effettuato uno shift da freelance developer a mentore che al momento è la figura essenziale nel mondo mobile: una persona sola che capisca il lato business/strategico ma anche quello tecnico.

 

SOLOTABLET:  Cosa pensa di una iniziativa come SOLOTABLET?

Penso sia fantastico. Servono sempre fonti d’informazione, specialmente se vengono trattate notizie e temi di qualità, scelti piuttosto che riportare tutto ciò che succede; è una marcia in più.

 

SOLOTABLET:   Ha idee da suggerire?

SoloTablet: Spezzare l’intervista in più parti per non “perdere” lettori. :)

Sviluppatori: non perdersi in troppo teoria ma cercare di applicare cose imparate al mondo “reale”

Aziende: informatevi sul mondo mobile anche se non avete “necessità”; c’è sempre spazio per migliorare e date spazio al consulente di vostra scelta, fatevi guidare.

 

Buona fortuna a tutti!

 


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