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Per pensare e ispirarti cerca il vuoto e il silenzio

Per pensare e ispirarti cerca il vuoto e il silenzio

26 Giugno 2018 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Il silenzio fa parte della saggezza dei saggi per il suo potere invisibile che agisce sulla persona con effetti pieni di contrasto ma sempre significativi. Il silenzio può indurre la calma rinfrescando cuore e mente e agendo come un tonico che vivifica e rigenera.

La pratica del silenzio non riguarda solo la sfera spirituale e contemplativa ma molte altre esperienze umane, come l’ascolto di un brano di musica classica o la lettura di un buon libro. Osservare il silenzio serve a rendere più ricettiva la mente, favorisce la concentrazione e l’efficacia del nostro pensiero permettendo di sviluppare la creatività. A una condizione, che si sappia o si decida di spegnere, almeno per un po’ di tempo, lo smartphone che accompagna ormai ogni nostro gesto e movimento.

Ritrovare il silenzio, determinato dall'assenza di ronzii elettronici, di cinguettii e di squilli telefonici, significa proiettarsi sulle risorse interiori personali, scoprire le loro riserve durevoli, la loro originalità e capacità creativa. Spegnere il dispositivo mobile è un modo per aiutare la concentrazione, per fare qualcosa di diverso come leggere un libro o ascoltare della buona musica, attività che possono contribuire a generare utili input e pensieri o idee creative.

Essere creativi con lo smartphone che continua a squillare è un compito improbo, anche se tutti sono ormai allenati a varie tipologie di multitasking e attività parallele. Messaggiare, navigare, cinguettare, postare, videotubare, instagrammare e whatsappare sono tutte attività che mal si prestano a favorire un processo creativo, un processo che solitamente non è mai collegato ad una lampadina che si accende all'improvviso ma si svolge sempre per fasi successive e attraverso esperienze sociali e condivise nella vita reale. Il silenzio, più ancora della  concentrazione, è fondamentale nella fase di incubazione ed elaborazione mentale di nuove idee, della loro registrazione, verifica e formalizzazione. Un'elaborazione analogica, spesso non lineare ma ricca di analogie, differenze, somiglianze e metafore.

Il processo creativo richiede una forte motivazione e una grande energia, simili a quelle necessarie per spegnere un dispositivo tecnologico. L’azione dello spegnimento è importante perché richiede un’azione e che ci si attivi per compierla, il superamento di ostacoli di tipo cognitivo, l'abbandono di abitudini consolidate e l'orientamneto delle proprie scelte in modo da farne discendere nuovi comportamenti.

Spegnere lo smartphone non è obbligatorio ma significa eliminare parte del rumore che caratterizza la vita odierna e ritrovare i valori preziosi del silenzio. Quello misterioso della lettura, quello privilegiato dell’atto artistico, quello sacro della contemplazione, della meditazione e della preghiera. Spegnere completamente lo smartphone significa eliminare il sovraccarico informativo che lo caratterizza per la mole di dati acustici, visivi, emotivi, virtuali e cognitivi che trasmette in continuazione e adottare un ritmo lento, lontano dalla velocità dei social network e dalla rumorosità che li caratterizza. Ritrovato il silenzio si potrebbe scoprire che con esso migliora la comprensione e si apprende l’arte del tacere, anch’essa utile alla concentrazione, all’osservazione e all’ascolto. La scoperta potrebbe trasformare il silenzio da bisogno a desiderio o a semplice buona pratica e necessità.

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