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Sei uno sviluppatore? Spunti per una riflessione!

Sei uno sviluppatore? Spunti per una riflessione!

06 Settembre 2011 Carlo Mazzucchelli
SoloTablet
Carlo Mazzucchelli
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Spunti di riflessione per sviluppatori e società che hanno deciso di investire tempo e risorse nello sviluppo di applicazioni e soluzioni mobile. Il mercato è ricco di opportunità ma anche ingannevole perchè condizionato emotivamente dal successo e dall'immagine di alcuni marchi e prodotti. Si può guadagnare facile facile nel breve termine ma perdere di vi vista le vere opportunità future. Servono, forse, una pausa di riflessione e un approccio lento!

Il Mobile è il nuovo eldorado per gli sviluppatori. Almeno così sembra, leggendo in rete i molti interventi che indicano lo sviluppo mobile come prioritario per gli sviluppatori. Nell'ordine: Android ( 67%), iOS (59%) e Web Mobile. WIndows non sembra scaldare gli animi perchè non ancora percepito come piattaforma mobile credibile anche se Microsoft vorrebbe scalzare la posizione numero due di iOS puntando sui molteplici strumenti di sviluppo di cui dispone. Symbian ( ormai a ternine ) e Java ME ( usato in miliardi di device ) sono due ambienti di sviluppo che non sembrano trovare più molto interesse e il cui livello di abbandono sta diventando elevato ( 40% per Symbian e 35% per Java). Sta prevalendo sempre più un approccio alla sperimentazione su piattaforme diverse e una elevata disponibilità ad abbandare quelle in uso per quelle nuove. Il tutto è  motivato dalla ricerca di guadagno rapido reso possibile da utenti e consumatori che atraverso il passaparola riescono a determinare in termini rapidi il successo o il fallimento di nuove applicazioni e dispositivi.

Passa in secondo ordine la scelta della piattaforma e la disponibilità di strumenti adeguati nel suo ecosistema. Contano la possibilità di tagliare i costi dello sviluppo e di realizzare rapidamente un prototipo. Ad oggi il guadagno per la maggior parte degli sviluppatori è minimo ( 1000 dollari per applicazione ) e questo spiega la ricerca di piattaforme 'vincenti' e di modelli di business capaci di generare fatturato e profitto rapidamente. Il modello vincente e preferito è quello che si basa sui click per il donwload delle applicazioni. A seguire la pubblicità e l'aggiornamento dell'applicazione ( scarica gratuitamente ma poi pagli ogni aggiornamento fornito). Questo modello però non è uguale per tutte le piattaforme e richiede di conseguenza attente valutazioni e riflessioni. E non solo sul vendor:

  • Ruolo degli operatori mobili: il loro ruolo dovrebbe essere quello di garantire l'accesso al dato e i servizi voce.  E se in futuro diventassero un gateway per i pagamenti, una piattaforma di API e o di servzi mobili? L'innovazione è sempre più trainata dal software e molti operatori come Telefonica, Vodafone, Orange, Telenor, AT&T e Verizon hanno tutti lanciato programmi ad hoc e API per piattaforme network. Alcuni di questi operatori hanno anche lanciato il loro APP store. Gli sviluppatori sembrano apprezzare il ruolo innovativo degli operatori mobili nel campo del software ma vorrebbero evitare di avere gli stessi operatori come intermediari dei pagamanenti per il download delle applicazioni.
  • APP Store: sono il canale principale di distribuzione del software ( 45% delle applicazioni modili sviluppate ) e il modello di business vincente. Le alternative sono inesistenti o stanno sparendo. La ricchezza in termini di applicazioni e di opportunità è l'elemento vincente degli APP Store che permettono di raggiungere un numero di consumatori e di mercati elevato.
  • La frammentazione e il numero degli APP Store sono un problema: procedure diregistrazione diverse, processi di sottomissione e upload delle APP diverse, procedure formali e burocratiche e processi di approvvazione delle APP diversi, modelli di business, pagamenti e tassazione diversificati ecc. Pesa poi il costo, non marginale, legato alla distribuzione delle APP. Diverso a seconda degli store ma sempre troppo elevato rispetto a quanto il consumatore pensi.
  • Non tutti gli sviluppatori sono uguali. C'è lo studente, chi sviluppa per hobby, chi lo fa per gioco e chi lo fa solo per fare soldi. Ci sono singoli sviluppatori, aziende che sviluppano software da anni, agenzie di comunicazione system integrator e professionisti che lavorano con aziende impegnate nel business B2B e/o B2C. Ognuno deve confrontarsi con modelli di incentivi differenziati, ma ha anche aspirazioni, priorità, bisogni e desideri diversi. Nel mercato del mobile il problema è che non esistono piattaforme attrattive diverse da quelle Apple e/o Miccosoft e Android.
  • Android è la piattafroma che in questo momento sta facendo proseliti ovunque nel mondo. Ciò significa che il supporto per questa piattaforma è disponibile ovunque mentre non è così garantito per altre piattaforme come iOS e Blackberry. Java non è più così 'cool' e interessa più i mercati emergenti che quelli occidentali.
  • Lo sviluppo di applicazioni mobili non è semplice come si possa pensare e richiede curve di apprendimento lunghe e anche costose.
  • La frammentazione è elevata e gli sviluppatori sono obbligati a rivedere e rilasciare versioni successive delle app da loro sviluppate per garantire portabilità e affidabilità sulle nuove piattaforme di sistema operativo.
  • Localizzazione: uno degli aspetti più critici che impediscono guadagni rapidi e sicuri. La distribuzione delle App viene fatta globalmente ma dovrebbe poter offrire soluzioni e personalizzazioni contestuali al luogo di utilizzo e download dell'aplicazione.
  • API e Cloud Computing: un ambito nuovo nel quale gli sviluppatori di applicazioni Mobile sono molto attivi. Più coloro che sviluppano per Android e iOS, meno quelli che lo fanno con Blackberry e Java.
  • L'arrivo dei tablet ha ulteriormente complicato un mercato già ricco di dispositivi con schermi video dalle dimensioni le più varie. Dispositivi mobili ma anche TV e set-top-box. Per ottimizzare sviluppo e guadagni gli sviluppatori devono sapersi e potersi orientare verso uno sviluppo multi-screen.
  • Il mondo delle APP sta esplodendo perchè i marchi di maggiore richiamo stanno tutti andando sul Mobile con iniziative e proposte che prevedono lo sviluppo di software e di nuove applicazioni. Quello che oggi è disponibile attraverso il web, domani lo sarà attraverso dispositivi mobili. Un mercato che gli sviluppatori non possono certo farsi scappare! Soprattutto perchè la portabilità e la compatibilità non sono così semplici da garantire e costruire come lo sono sul web. 
  • Scelta delle piattaforme: fondamentale perchè le aziende guardano da sempre alla penetrazione di mercato e dimensioni della base installata. Aziende B2C gurdano oggi ad Apple, Andorid, mobile web, blackberry e windows nell'ordine. Quelle B2B scelgono l'HTML e linguaggi in grado di facilitare integrazione e portabilità applicativa.
  • Chi vince e con chi schierarsi: il mercato Mobile è stato rivoluzionato dall'arrivo del tablet. Non c'è dubbio che oggi Apple e Google sono le piattaforme di richiamo e di riferimento per i loro ecosistemi applicativi e per aver fatto apparire all'improvviso superate molte proposte di contendentoi storici quali Nokia, RIM, Sony, Motorola e altri. E' cambiato anche il mercato del software perchè mentre gli operatori storici impiegavano 18-24 mesi per lanciare un nuovo servizio, i nuovi modelli applicativi permettono aggiornamenti e novità ogni 6/8 mesi.
  • Modelli di business: lo sviluppo delle APP per dispositivi mobili ha fatto emergere un nuovo modello di business, da modello fornitore- cliente a modello nel quale il ruolo principale è sempre più quello della domanda e del consumatore. Il business è trainato dalla domanda per l'effetto del passaparola e della rete. La rete ha resi popolari l'iOS e Andorid, la rete potrebbe far diventare Amazon il nuovo leader di mercato! Aziende come Nokia, RIM e Motorola che non hanno compreso il cambio di paradigma in arrivo ora ne pagano le consegienze.
  • Chi vince e chi perde nel mercato dei sistemi operativi: la risposta è certa, iOS e Android. Così almeno dice anche l'ultimo report del Gartner Group sul mercato dei dispositivi mobili del secondo trimestre 2011. Gli sviluppatori comunque mantengono la mente aperta e si acculturano su una media di 3,2 piattaforme a testa. La differenza la fanno i numeri, ad esempio 350000 APP iOS con 110 dispositivi venduti.
  • Mobile Web: ritenuto piattaforma su cui investire per quattro fattori principali, sviluppo cross-platform, interesse degli sviluppatori HTML e JavaScript verso i nuovi dispositivi mobili, mercati verticali esistenti, strumenti disponibili per lo sviluppo e la migrazione (PhoneGap, RhoMobile, Sencha and The M Project).
  • Windows: Microsoft ha perso terreno e Windows non è neppure la terza piattaforma preferita nel mondo degli sviluppatori. Il crollo di interesse causato dalla lentezza di Microsoft nel contrastare Applke e Google e il ritardo nel rilascio della nuova versione di sistema operativo e quindi della disponibilità di dispositivi su cui fare esperiemnti e su cui investire.
  • Android: tra le piattaforme esistento Android è quella che continua ad essere la preferita per la facilità d'uso a scopi sperimentali. I fattori che condizionano questa preferemza stanno nelle minori retrizioni legate alle API, all'offerta di una modalità di instant publishing che facilita il test delle versioni beta e la semplicità del modello dello store che rende semplice l'upload dell'applicazione prima che questa sia completata.
  • Flash: una piattaforma di sviluppo che sembra aver perso 'appeal' tra gli sviluppatori ed è al numero sei come piattaforma da abbandonare. La ragione sta tutta nel fallimento di Adobe nel riuscire a materializzare intorno ai suoi prodotti una visione legata ad una strategia Mobile. La mancanza di una visione globale ha portato alla frammentazione dell'offerta, alla difesa di una cultura prevalentemente centrata sulle Americhe e di partner importanti a scapito di relazioni nuove con i nuovi protagonisti del mercato Mobile e infine a complicare inultimente una piattaforma che ha finito per alienare la simpatia di molti fun e eviluppatori.
  • Cosa motiva le scelte: più che argomenti di tipo tecnico prevalgono ormai quelli di tipo commerciale quali penetrazione di mercato, diffusione e successo di un dispositivo, facilità e rapidità con la quale è possibile guadagnare ecc. Ma guadagnare non è così semplice e non per tutte le piattaforme è uguale. iOS è in testa alla lista, Symbian è scivolato in fondo alla classifica con Java e Android che si giocano ruoli da primattori in mercati verticali. Il guadagno non dipende solo dalla diffusione dell'applicazione ma anche dal modello go-to-market e da come è stato orchestrato in termini di linee guida, controllo qualità, prezzi, marketing ecc. Anche piccole differenze nel modello proposto dai vari store fa la differenza. Non è un caso che lo store Android che permette l'upload di applicazioni non ancora completate viene preferito a quello di Apple da parte di molti sviluppatori. Le versioni beta possono essere scaricate subito generando immediate fonti di guadagno. Dal punto di vista delle categorie applicative più profittevoli per gli sviluppatori i giochi rimangongono in testa con il 45% di download a pagamento. Due sono le categorie di sviluppatori, quella che sviluppa con un salario ed eventuali provvigioni e quella composta da sviluppatori singoli che guadagnano con il pay-per-download, con la pubblicità e con il freemium ( download gratuito, aggiornamento a pagamento).
  • Categorie applicative: le applicazioni business sono particolarmente popolari tra chi conoce la piattaforma Windows e allo stesso modo impopolari tra gli sviluppatori Android. iOS è invece la piattaforma preferita per giochi e APP di intrattenimento e tempo libero.
  • Curva di apprendimento ed esperienze necessarie: tutte le piattaforme richiedono un apprendimento rapido ma la differeza la fa l'esperienza acquisita sul campo e la conoscenza di piattaforme di sviluppo diverse. Molti sviluppatori stanno migrando da Nokia, RIM a iOS ma molti altri stanno usando l'iOS di Apple come punto di partenza per entrare nel mercato delle APP per dispositivi mobili. Trovano un percorso facilitato anche sviluppatori Windows e/o che hanno realizzato applicazioni per personal computer.
  • Dove si guadagna: il viaggio non è per tutti e i vantaggi neppure. Lo sviluppo di APP è più complesso di quanto non sia percepito dal mercato e obbliga a seguire percorsi e metodologie complicate che prevedono pianificazione, sviluppo, marketing, vendita, supporto ecc.
  • APP Store: il ricorso agli Store online è cresciuto del 30% nel 2010 ed oggi è il canale di distribuzione del software per più del 45% di applicazioni mobili. Gli APP store hanno modificato il panorama del mercato della apllicazioni mobili facendo crollare il ricorso a modelli alternativi quali i pre-load, la distribuzione attraverso aggregatori o siti web degli sviluppatori. Il ricorso al nuovo canale varia a seconda dello store. Ad esempio oggi l'App Store della Apple è usato prevalentemente ( 77%) da sviluppatori iOS.
  • Frammentazione del mondo delle APP: esistono quattro store di applicazioni native principali ( Android Market, Apple App Store, BlackBerryApp World e Nokia Ovi Store) ma in totale gli APP store sono una cinquantina e i canali di distribuzione centinaia. L'offerta poi non è uguale in ogni luogo. Uno sviluppatore deve pertanto fare molta attenzione allo store da scegliere e ai modelli/costi di distribuzione da esso previsti. L'ideale sarebbe poter disporre di un unico canale per mettere a disposizione una applicazione e di mille canali che siano in grado autonomamente di distribuirla. Ma questo modello non esiste ancora o forse potrebbe essere il contributo di Amazon al suo ingresso nel mercato dei dispositivi mobili.
  • Customer support: la sfida e l'opportunità principale per chi sviluppa è il supporto post-vendita. Un supporto che comprende gli aggiornamenti, l'aggiunta di nuove funzionalità,
  • Getione dei feedback degli utilizzatori: molti APP store impediscono agli sviluppatori di entrare in contatto diretto con i consumatori e i loro feedback soprattutto s enegativi. Gli store non offrono servizi o strumenti utili a promuovere le applicazioni e gli sviluppatori sono obbligati ad utilizzare approcci alternativi che pasano attraverso i social network ( Facebook, Twitter ecc.) e la rete. Il problema è che la pratica prevede una APP, soltanto 'one click away' dall'effettivo download. Per ovviare alla carenza degli APP store sono sorte numerose startup che offrono servizi ad hoc per promuovere APP e servizi quali  Appaware, Appboy, Appolicious, Apprupt, Appsfire, FrenzApp, Flurry, Explorapp e  Chorus. Tutti comunque sperano nella coda lunga della rete.
  • Il cloud computing: il luogo dove si realizza molta innovazione nello sviluppo di applicazioni mobili. Le APP mobili devono infatti fornire funzionalità che gli utenti chiedono come connettività a Facebook e Twitter, Google Maps, Flickr, Amazon S3, Microsoft Bing, Paypal ecc. Le API per fornire questo tipo di servizi e connessioni sono tutte disponibili e sono tutte disponibili attarverso il Web. Sono oltre 3000 le API disponibili, per la musica ( Last.fm), telefonia (Twilio), messaging (411sync), advertising (Adsense), shopping (eBay) e enterprise (Salesforce.com). Gli sviluppatori per piattaforme iOS, Android e Mobile Web sono quelli che più di altri utilizzano le API per il cloud. Le API più utilizzate sono quelle Map, a seguire quelle di social networking e search.
  • Certificazione: non sembra più essere un problema anche se permangono costi elevati per piattaforme quali Java ME e Symbian e percezioni diverse rispetto alle procedure necessarie a completare la certificazione. Alcuni sviluppatori si lamentano dell'assenza di regole scritte, altri che le procedure sono eccessivamente lunghe e burocratizzate. Nessun problema per chi sviluppa su Android.
  • I marchi cavalcano le APP: il mondo delle APP mobili sono diventate strumenti importanti di marketing e vendita per molti marchi noti ( GAP, BMW, Sony, The Guardina ecc.) e meno noti (Burberry). Questa domanda crescente è il vero fertilizzante e motore della diffusione delle APP.
  • Buone pratiche (best practices): il successo delle APP nasce anche da buone pratiche che prevedono la definizione di obiettivi chiari, la possibilità di misurare i risultati definendo metriche e strumenti, modelli di business che garantiscono il ritorno sugli investimenti, budget adeguati, previsioni di guadagno, funzionalità da offrire, modelli e canali di vendita, customer experience, sicurezza e sistemi di pagamemto

     

    Bibliografia: Questi spunti sono stati tratti da una ricerca di mercato, svoltasi tra gennaio e aprile 2011,  realizzata da VisionMobile che ha visto la partecipazione di 20 Dirigenti d'impresa, 900 sviluppatori provenienti da 75 nazioni diverse.

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