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Business App per Tablet, non pervenute!

Business App per Tablet, non pervenute!

29 Maggio 2012 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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E' cosa nota o storia ricorrente che il tablet sia arrivato in tutte le aziende portato da senior manager desiderosi di mostrare e mostrarsi con il nuovo gadget della Apple. Questi gadget applicati alle attività aziendali quotidiane hanno allarmato molti CIO e IT manager per le problematiche ad essi associati ma anche per il fenomeno pervasivo del BYOD. Ma il problema principale non è legato al dispositivo in sè ma alla disponibilità di applicazioni business.

Nonostante il numero di dispositivi tablet impiegati nelle aziende italiane sia ancora relativamente limitato, il tema su un loro impiego ottimale a scopi lavorativi è oggetto costante di riflessione e decisioni. Ad essere coinvolti sono i dipendenti che decidono di portare in azienda i loro dispositivi mobili personali e di usarli anche per attività professionali, i responsabili dell'ufficio acquisti e il procurement aziendale e i responsabili IT. I primi fanno una scelta di convenienza e comodità per migliorare la loro vita lavoratova e garantire gli stessi livelli di produttività, i secondi sono chiamati a integrare il fenomeno del BYOD all'interno delle pratiche di approvvigionamento esistenti, i terzi a definire policy adeguate a garantire la sicurezza e l'efficienza dei sistemi informativi aziendali. Tutti sono alla ricerca di nuovi modi di sfruttare al meglio le nuove opportunità fornite dalle nuove tecnologie a scopi di business.

La realtà da cui partire è, per il momento, ancora caratterizzata da una diffusione limitata di tablet e da un loro utilizzo per la posta elettronica e poco altro. Poche o pochissime sono le aziende che sono fin qui riuscite a cambiare processi e modi di lavorare dei dipendenti grazie ad un utilizzo diffuso del tablet per le applicazioni aziendali. Il cambiamento è complicato perchè può avvenire solo a livello applicativo e poche sono finora le applicazioni aziendali integrate con il tablet. Unica eccezione le applicazioni di CRM e Business Intelligence.

 

Le problematiche che i responsabili IT si trovano a dover affrontare sono principalmente legate allo sviluppo di nuove applicazioni, alla regolamentazione e/o integrazione di applicazioni consumer in azienda, alla estensione delle applicazioni mission critcal aziendali sui nuovi dispositivi e alla realizzazione di un store aziendale per la distribuzione e gestione delle applicazioni.

Sviluppare nuove applicazioni è costoso, richiede tempo e spesso obbliga a ricorrere a sviluppatori esterni all'azienda ma è una scelta quasi obbligata se si vogliono sfruttare al meglio le nuove tecnologie per progetti, per implementare nuove idee applicative e se si vogliono ottenere risultati ottimali. Le nuove applicazioni nascono spesso dalla esigenza specifica di una linea di business o dipartimento organizzativo e non sono generalmente applicabili all'intera organizzazione. Inoltre queste applicazioni, proprio perchè richieste o destinate a singole componenti organizzative, devono superare le barriere e le riluttanze della componente IT su costi, fattibilità e utilità delle stesse.

I ritardi frequenti imposti dai processi decisionali IT spingono i dipendenti che già utilizzano il loro tablet in azienda a ricercare sugli store dei vendor le applicazioni che servono a migliorare la loro produttività e vita lavorativa in azienda. Le applicazioni utili disponibili e scaricabili dagli store sono numerose ma tutte o quasi violano in qualche modo le policy aziendali in termini di accessi alle risorse azendali e la loro pubblicazione pubblica sulla nuovola e vengono utilizzate senza l'approvazione esplicita da parte del dipartimento IT aziendale. Il fenomeno delle APP consumer è destinato ad allargarsi perchè aumenta costantemente il numero di sviluppatori con idee creative e conoscenze approfondite delle nuove tecnologie per lo sviluppo di software che intravedono nelle applicazioni business nuove opportunità di guadagno e di vendita. Queste applicazioni devono per il momento passare al vaglio del dipartimento IT che ne verifichi compatibilità e adegatezza in termini di sicurezza, conformità alle policy e integrazione con il mondo applicativo esistente.

La piena integrazione delle nuove tecnologie nell'infrastruttura IT passa però attraverso scelte più radicali e che coinvolgono le applicazioni di classe enterprise. Sono scelte che possono essere fatte solo da chi in azienda ha il governo dell'infrastruttura IT e del mondo applicativo e ne controlla gli aspetti legati alla sicurezza, alla customizzazione, al supporto agli utenti, alla gestione e all'assitenza in termini di revisioni software, distribuzione delle applicazioni ecc.

Ad oggi pochi sono i dipartimenti IT aziendali che hanno deciso di optare per una revisione in ottica Mobile delle applicazioni enterprise. Sono molte le sperimentazioni in corso ma poche sono quelle che poi evolvono verso sviluppi e progetti. Mancano spesso gli skill e le competenze adeguate nel team di sviluppatori disponibili in azienda. La maggior parte degli sviluppatori preferisce oggi sperimentare la possibilità del facile guadgano con applicazioni consumer piuttosto che cimentarsi in applicazioni aziendali che richiedono studio e nuove conoscenze. Mentre è abbastanza semplice sviluppare una nuova applicazione consumer, è molto più complicato svilupparne una che deve integrarsi con i sistemi ERP e gestionali aziendali e lo faccia garantendo sicurezza e controllo su dati aziendali ritenuti critici per il business e la competitività dell'azienda.

Un altro problema non secondario deriva dalle nuove interfacce utente dei nuovi dispositivi tablet e smartphone. Benchè l'utente di una applicazione aziendale non si aspetti una interfaccia simile a quelle più sexy delle applicazioni consumer, le nuove interfacce intuitive obbligano a ripensare e a ridisegnare le applicazioni in modo da tener conto dei nuovi bisogni e delle apettative degli utenti, per non penalozzare produttività ed efficacia individuale.

Lo sviluppo interno di nuove applicazioni per dispositivi tablet obbliga infine a costruire uno store aziendale e meccanismi e regole per la distribuzione delle applicazioni. Difficile che aziende medio-grandi possano pensare di appoggiarsi per applicazioni enterprise agli store pubblici dei produttori. Impensabile che l'aggironamento e la distribuzione passai attraverso meccanismi di accesso e sistemi di download non controllati aziendalmente e non vincolati dalle policy aziendali in uso. Facile pensare che lo store privato e aziendale sarà la soluzione futura ma altrettanto ovvio pensare che anche questo può diventare un ostacolo corposo per una diffusione più rapida di applicazioni mobili in azienda. Un ostacolo legato non solo ai costi e agli investimenti necessari ma anche alla necessità di ridefinire le policy aziendali, di ripensare processi e procedure aziendali e di approntare quanto serve per fornire l'adeguato supporto ai clienti interni e agli utenti finali.

La diffusione di dispositivi BYOD in azienda ma soprattutto la percezione delle molte opportunità offerte dai nuovi dispositivi e l'evoluzione della tecnologia Mobile,  faranno crescere la richiesta di nuove applicazioni aziendali obbligando i CIO e i responsabili IT a fornire risposte concrete e a fare delle scelte volte all'innovazione e al cambiamento.


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