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Una vita digitale che duri nel tempo, nello spazio!

Una vita digitale che duri nel tempo, nello spazio!

18 Giugno 2013 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Ad archiviare nella nuvola i dati e le informazioni aziendali e personali ci stanno pensando tutti. Ma a collocare la nuvola e i vostri dati nello spazio ci hanno pensato veramente in pochi. Qui ne presentiamo uno: Space Colony Earth. Non per tutte le tasche.

Pochi hanno per il momento pensato di usare la nuvola e altre tecnologie, sia tradizionali che futuribili, per costruire dei veri e propri archivi digitali in grado di contenere, in formato digitale, le storie di una vita ma anche i campioni del nostro DNA, unitamente a quello dei nostri animali domestici o delle piante rare coltivate nel nostro giardino.

Il tutto per un utilizzo futuro, fatto da parenti, eredi, discendenti, desiderosi di ricostruire percorsi genealogici e storie di una vita.

Il progetto per fare ciò esiste già ed è reale. Si chiama Space Colony Earth, sta raccogliendo fondi ed è aperto a tutti coloro che desiderano iniziare un processo di archiviazione dei loro dati digitali in archivi che saranno realizzati in tre località diverse dell’universo: sulla terra (Earth Ark), sulla luna ( Lunar ARk) e nello spazio ( Starship Ark).

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L’idea di fornire un luogo dove poter archiviare conoscenze scientifiche, tecnologiche, storiche e artistiche è semplice, la realizzazione è soggetta all’evoluzione della colonizzazione dello spazio e dei pianeti satelliti. Gli archivi prodotti serviranno alle generazioni che verranno come fonte di informazione del passato ma anche come vero e proprio Backup del sistema terra, nel caso in cui le cose si mettessero male per il genere umano che la occupa da specie animale dominante. Non c’entra la profezia dei Maya, ma la percezione realistica di una terra sempre più affaticata e con risorse limitate e che potrebbe sorprendere l’umanità causando la perdita di secoli di evoluzione culturale, scientifica, artistica e  tecnologica.

A guidare il progetto non c’è una visione catastrofista del futuro del mondo, ma un intelligente e furbo modello di business che mira a coinvolgere tutti coloro che, per vari motivi, credono ad una vita prolungata nel tempo e intendono trovare il modo di viaggiare, sotto forma di ricordi e campioni biologici, nel futuro così da poter tornare a rivivere nelle forme che il futuro stesso permetterà.

Questa illusione non si basa sulla credenza di un’immortalità possibile ma sulla volontà di voler continuare a contribuire all’evoluzione della vita umana passando alle generazioni future la propria eredità personale.  Nella realtà attuale il 60% degli  asset di questa eredità sono destinati a scomparire al termine della seconda generazione e il 90% entro la fine della terza. Le tecnologie  digitali, internet, spaziali ecc. utilizzate nel progetto Space Colony Earth dovrebbero invece garantire una sopravvivenza ‘eterna’. Peccato che per il momento la dimensione massima dell’archivio lunare e stellare sia di soli 250MB.La parte più interessante del progetto sta nella collocazione degli archivi sulla luna e nello spazio. E’ già stato programmato l’invio dell’archivio sulla luna con gli strumenti utili a garantire l’aggiornamento con l’archivio sotterraneo terrestre e l’accesso futuro ai dati. Sarà protetto dai raggi solari e dotato delle risorse energetiche e tecnologiche necessarie a sostenere una continuità di funzionamento per l’accesso e per la comunicazione.

L’archivio interstellare prevede l’invio di una navicella spaziale che utilizzerà un razzo HIIPER (Helicon Injected Inertial Plasma Electrostatic Rocket) a propulsione che sarà costruito dal Dr. George Miley della University of Illinois.

Il prezzo di partenza per i potenziali clienti interessati, compresi gli italiani, è di 3000 euro!

...ma per il momento il progetto non ha raccolto che pochi fondi online. Per l'archiviazione digitale spaziale il crowdfounding non funziona!

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