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VIVERE O STARE SPENTO

VIVERE O STARE SPENTO

20 Febbraio 2024 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Vivere, cantava Vasco rossi, è un ricordo senza tempo, è un po’ come perdere tempo. Eppure, tutti (forse) sentiamo di avere bisogno di (ri)tornare a vivere dopo anni nei quali abbiamo simulato il vivere dentro piattaforme tecnologiche il cui uso è facile da imparare e assimilare, così quanto è difficile, se non impossibile imparare a vivere, soprattutto a vivere bene.

Parafrasando la canzone di Vasco, si vive sperando di stare meglio, pur non essendo mai contenti e restando sempre al vento, sorridendo dei guai “come non si è fatto mai”. Missione impossibile se si è sempre connessi, se non si ha mai il tempo che serve per collegarsi (convivere) con altri esseri umani, diversi dagli automi (meccanismi) con cui ci si è abituati a (soprav)vivere online. 

Dentro realtà simulate abbiamo dimenticato elementi umani decisivi come sentimenti, intenzioni, bisogni, fondamentali nel determinare l’incontro con gli altri, lo sviluppo di una relazione, di una convivenza, un confronto, un dialogo vero, incarnato e imprevisto, che nasce dalla consapevolezza, genera amicizia e responsabilità individuali e collettive condivise. 

Bisogna ritornare a imparare a vivere sapendo che non si imparerà mai a farlo e che a fare la differenza sarà sempre la nostra capacità di convivere. Lo ha raccontato con toni autobiografici un filosofo, di cui non condivido sempre il pensiero, ma che mi piace leggere: Maurizio Ferraris. Lo ha fatto in un libro dal titolo IMPARARE A VIVERE dal quale traggo una citazione da Leonard Cohen, uno degli artisti da me più amati e che mi ricorda la mie età: “Be’, Marianne, siamo giunti al tempo in cui siamo talmente vecchi che i nostri corpi cadono a pezzi e penso he molto presto ti seguirò. Sappi che ti sono alle spalle, così vicino che se tendi la mano penso che riuscirai a stringere la mia. E sai che ti ho sempre amata per tua bellezza e la tua saggezza, ma non ho bisogno di dire altro in propositi perché di questo sai già tutto. Ora però voglio solo augurarti un ottimo viaggio. Addio vecchiaia amica. Amore eterno. Ci si vede in fondo alla strada”. La citazione non ha nulla a che fare con me che decrepito non sono, non cado per nulla a pezzi e continuo a convivere con la mia Marianne come sempre. La citazione serve a ricordare a tutti l’importanza della convivenza e che, scrive il filosofo “il modo migliore di imparare a vivere è capire come convivere”. 

Ma ciò non è possibile sperimentarlo su una piattaforma tecnologica! Meglio dirselo con coraggio e chiarezza!

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