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10 modi per contrastare il cyberbullismo scolastico

10 modi per contrastare il cyberbullismo scolastico

19 Gennaio 2016 Redazione SoloTablet
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Nell’era tecnologica che stiamo vivendo tutti i genitori sono chiamati a fare i conti con nuovi comportamenti sociali emergenti che possono danneggiare la vita dei loro figli, soprattutto a scuola. E’ una battaglia che non può essere condotta in solitudine. Meglio avere al proprio fianco esperti e persone su cui poter contare per affrontare i problemi insorgenti o, meglio ancora, per prevenire. Lo si può fare con successo anche nel caso di comportamenti di bullismo digitale.

I genitori devono essere consapevoli che dotarsi di nuovi strumenti di conoscenza e di risorse utili a comprendere la rivoluzione tecnologica in atto e i suoi effetti sui loro ragazzi è diventato di cruciale importanza per la crsecita e lo sviluppo dei loro ragazzi ma anche per sviluppare con loro un dialogo positivo e costruttivo. La stessa consapevolezza è necessaria agli insegnanti e achi opera nella scuola.

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Devono anche essere consapevoli che alcuni di questi effetti, come il cyberbullismo o bullismo digitale, sono fenomeni diffusi che interessano ragazzi e bambini di ogni età e genere, con alcune specificità emergenti come quelle legate al cyberbullismo al femminile. Per affrontare e gestire il fenomeno bisogna saper sviluppare strategie di contenimento e prevenzione adeguate, si può partecipare a corsi e seminari predisposti ad hoc e mantenersi costantemente aggiornati e informati. Nel farlo è importante costruire un dialogo perseverante e trasparente con i propri figli e ragazzi e mantenere contatti stretti con le scuole che frequentano e i loro insegnanti.

La rete parla molto di cyberbullismo o bullismo digitale così come è ricca di suggerimenti espressi e condivisi da esperti e studiosi. Ne riportiamo dieci che crediamo fondamentali e sui quali offriremo in futuro ulteriori approfondimenti. Questi e altri suggerimenti ancora saranno a settembre oggetto di un percorso formativo ad hoc che SoloTablet e l’Associazione Donne Acrobate stanno organizzando per genitori che abbiamo definito ‘Tecnovigili’.

Affiancare i propri figli e ragazzi fin dalla più tenera età ed educarli all’uso della tecnologia.

Lo si può fare spiegando loro benefici e vantaggi ma anche effetti negativi e pericoli come il fenomeno del cyberbullismo. Per aiutarli è necessario conoscere il funzionamento delle logiche (profili, reti socili, legami, contatti, interazioni, applicazioni ecc.) che sottendono ai social network e ai principali ambienti della rete che i giovani frequentano. Se non si è in grdao di farsi queste consocenze da soli meglio partecipare a brevi corsi o seminari costruiti ad hoc per genitori Tecnovigili.

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Prendere coscienza del fenomeno del cyberbullismo e degli effetti che può avere sulle persone che ne sono colpite.

Potrebbero non essere i propri figli ma questo non esclude che lo si studi e lo si comprenda a fondo anche per capire quanto e se la scuola lo stia affrontando e gestendo nel modo più appropriato. Molto importante ad esempio è la consapevolezza che la vittima di cyberbullismo può essere colpita due volte, dall’attacco digitale ma anche dalle reazioni degli altri quando ne vengono a conoscenza. I genitori hanno la responsabilità di parlare con i loro figli in modo che sappiano adottare i comportamenti adeguati con le vittime del cyberbullismo che potrebbero essere loro compagni di classe.

 

Assicurarsi che le relazioni tra coetanei in reti amicali o gruppi siano sempre costruttive e positive.

I genitori e gli adulti possono intervenire, con attenzione e delicatezza, se e quando colgono conflitti potenziali o iniziali e lo devono fare con strategie e azioni di medio-lungo termine. Un ruolo importante può essere giocato in questo contesto dagli insegnanti che a scuola sono maggiormente al corrente dei gruppi o circoli di amici che si sono creati in base ad affinità, interessi, pura casualità.

Partecipare periodicamente a corsi/seminari o workshop formativi

in modo da potersi tenere aggiornati costantemente sulle novità tecnologiche e l’uso che i ragazzi ne fanno ma anche da potersi confrontare con altri genitori. La condivisione di esperienze o problematiche vissute, unitamente alla presenza di persone esperte e di studiosi è il modo ottimale per prepararsi sia a prevenire che a gestire l problema nel caso in cui non si sia potuto evitare.

Prendere consapevolezza che non tutto è cyberbullismo.

Grazie a workshop con specilisti, piscologi, filosofi e tecnologi è possibile acquisire informazioni utili a formarsi conoscenze approfondite che possono servire a comprendere i vari fenomeni della rete e a individuare quelli pericolosi e negativi e a separarli da quelli che non lo sono. Non tutto ciò che i ragazzi sperimentano online è negativo. La rete e il social network è anche una valida palestra di crescita individuale, di maturazione e di scoperta/costruzione della propria identità. Tutto ciò non avviene mai in forma isolata ma attraverso interazioni più o meno amichevoli o conflittuali con altri. La conflittualità e lo scontro/confronto non sono necessariamente cyberbullismo, anche se lo possono diventare. Da qui l’utilità di corsi di formazione ad hoc da frequentare periodicamente!

Comunicare e mettere in guardia i ragazzi nell’uso delle loro risorse online.

I genitori possono fare molto nell’aiutare i loro figli nella protezione delle loro entità digitali, profili, password, credenziali di accesso, ecc. Ma per poterlo fare devono conoscere ruolo, funzionalità, importanza di queste entità. Se non sono in grado di farsi una cultura adeguata da soli e di acquisire le conoscenze che servono, per evitare di non comunicare con i loro figli è meglio che ricorrano a fonti informative e di conoscenza adeguate. Spesso un breve corso sul tema può tradursi rapidamente in numerosi vantaggi e benefici tangibili.

Prevedere delle strategie finalizzate a prevenire azioni di cyberbullismo sui propri figli.

Per farlo è importante dialogare con i ragazzi, informarsi sulla loro vita online, fare attenzione a cambi di umore o reazioni violente o strane. Una idea potrebbe essere quella di implementare momenti comuni di condivisione di esperienze a scuola con il coinvolgimento di insegnanti, ragazzi e genitori. Oppure si potrebbe fare la stessa cosa con esperti o professionisti che offrono simili opportunità di incontro, ma moderato da persone con maggiori conoscenze tecnologiche e dei suoi effetti sui ragazzi.

L’attenzione dei genitori non è sufficiente, è necessaria anche quella degli insegnanti e della scuola.

E’ compito della scuola attivarsi per prevenire e/o agire tempestivamente di fronte al manifestarsi di qualsiasi fenomeno di cyberbullismo. E’ responsabilità della scuola chiamare in causa entità e figure diverse come polizia o avvocati/legali che spieghino ai ragazzi le implicazioni legali e/o penali di gesti inadeguati e violenti in rete.

I genitori devono/possono spiegare ai loro ragazzi che non ci si nasconde dietro uno schermo.

E’ compito dei genitori, soprattutto in ottica di prevenzione, spiegare ai propri figli che non possono farsi belli o nascondersi dietro lo schermo di uno smartphone, tablet o personal computer. Le loro resposnabilità di persone devono essere loro spiegate e raccontate così come deve essere spiegata la stretta relazione che ormai esiste tra mondo reale e mondo virtuale. Il bullismo di strada è pernicioso e dannoso quanto lo è quello online. Il cyberbullismo in più ha effetti ancor più devastanti perché avviene in spazi molto abitati e frequentati e in ambienti tecnologici che ne ampliano esponenzialmente la visibilità e la conoscenza da parte degli altri. Un modo per sviluppare consapevolezza nei ragazzi è di favorire la crescita di empatia tra loro e gli altri ragazzi che frequentano o incontrano online.

Infine meglio conoscere le leggi esistenti sul cyberbullismo in Italia.

Nel caso in cui venga pubblicata una immagine indecente rubata o frutto di uno scatto preso di nascosto, la scuola può intervenire con la confisca del dispositivo ma quando l’immagine è online è difficile che si possa evitare il danno in tempi brevi. Ne possono quindi conseguire problemi anche legali di cui ogni genitori e insegnante dovrebbe essere al corrente.  Un minimo di timore può convincere anche i più restii ad informarsi di più, a formarsi e ad acquisire nuove e aggiornate conoscenze.

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