Non chiedere ai nonni la mancetta tramite WhatsApp

01 Ottobre 2017 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share

Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Non chiedere ai nonni la mancetta tramite WhatsApp

 

Molti nonni sono i primi responsabili della dipendenza crescente dei loro nipotini e nipotine dallo strumento tecnologico e dai social network. Lo sono perché più generosi, rispetto a molti genitori, nell'elargire mance e mancette utili all'acquisto di uno smartphone o di un tablet, spesso con l'illusione sbagliata di guadagnare in cambio una solidarietà e comunicazione maggiore con i ragazzi e di vivere legami che non sarebbe possibile coltivare altrimenti. 

Mentre i genitori presidiano i social network per tracciare e monitorare le attività dei loro figli, grazie ai nuovi dispositivi digitali, nonni e nonne credono di poter sentire più frequentemente i loro nipoti, di vederli, giocare e parlare con loro, anche se semplicemente attraverso il display di un terminale. Regalando un nuovo modello di iPhone  ad ogni sua uscita, molti nonni si illudono di poter tenere vicino i loro nipoti nativi digitali, praticando una forma di corruzione dei più giovani dettata dall'amore e dal sentimentalismo. 

Meglio farebbero a corromperli gratuitamente (senza regali) nel senso indicato dal filosofo Alain Badiou, nel suo libro La vera vita - Appello alla corruzione dei giovani, sulle orme di un corruttore storico come Socrate. La prima indicazione di avere sbagliato qualcosa potrebbe giungere ai nonni da un messaggino WhatsApp che chiede nuove mancette (marchette) per l'acquisto di un nuovo smartphone. Una richiesta molto verosimile in una realtà giovanile dominata alla forza iconica delle merci (iPhone e non solo), dall'apparire, dalla rappresentazione continua e rinnovata del proprio Sé digitale, dalla vita presente, dall'urgenza dell'istante e da una contiguità solo digitale e virtuale.  

Un errore imperdonabile per ragazzi digitali abituati alle interazioni di Facebook e incapaci di cogliere i bisogni e le motivazioni che hanno guidato la generosità dei nonni nei loro regali tecnologici. Il nonno, colpito dalla freddezza e dall'opportunismo della richiesta WhatsApp, potrebbe cambiare strategia, leggere il libro di Badiou e impostare una relazione con i nipoti finalizzata a tenerli lontani dal dispositivo tecnologico, ad aiutarli nell'orientarsi nell'esistenza, preparandoli al futuro in modo che possano evitare di bruciarsi la vita e trovare la giusta passione per costruirne una. I nipoti, consapevoli che WhatsApp con i nonni non basta o non funziona, potrebbero decidere di adottare approcci diversi, più tradizionali e forse più fecondi. 

Un contatto diretto, una visita, una cena e una conversazione in più, una contiguità e relazione più durature nel tempo e meno cinguettanti, potrebbero far scoprire ai nipoti l'esistenza di una possibile alleanza con persone che hanno vissuto esperienze diverse, da Baby Boomers, e che per età, esperienze e cultura, sono ben coscienti di essere testimoni di un'era di passaggio a un mondo nuovo e di vivere alla fine dei tempi da loro vissuti. 

Questa alleanza potrebbe aiutare i nipoti a riflettere meglio sulla propria condizione esistenziale, a capire meglio la crisi del sistema capitalistico nel quale vivono, a ritrovare il gusto della rivolta e della ribellione, a dialettizzare il rapporto con sé stessi e con gli altri, a dare un orientamento diverso e non consumistico alla vita, a superare paure e insicurezze, ed anche a ottenere mance più consistenti, utili per l'acquisto di nuovi dispositivi tecnologici che verranno usati probabilmente con maggiore attenzione e consapevolezza.

 

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database