Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Tecnosituazionisti
In un contesto reale costruito concretamente attraverso l'uso di strumenti tecnologici e condizionato dal potere stesso della tecnologia, ogni situazione è un momento di vita caratterizzato dal gioco di avvenimenti diversi ma organizzati e sperimentati in modo unitario. Il tecnosituazionista è colui che si adopera praticamente, attraverso il ricorso a strumenti tecnologici e un uso situazionista di mezzi artistici e espressivi come la pittura o la musica, a costruire situazioni in grado di dare forma a nuovi contesti nei quali sperimentarne gli effetti sui comportamenti degli individui.
80 Identikit digitali
Con situazionismo (termine non sempre applicabile alle attività tipiche dei situazionisti) si fa solitamente riferimento a una teoria, un movimento culturale, politico e artistico e a una pratica legata alla costruzione di nuove situazioni di vita collettiva e sociale, capaci di favorire la comunicazione e il dialogo tra liberi soggetti. Il movimento è nato territorialmente nel 1957 in Liguria ed è da sempre legato alla cultura francese. Denominatosi Internazionale Situazionista, è stato un movimento rivoluzionario in campo politico e artistico, legato alle filosofie politiche del marxismo e dell'anarchismo. Rimasto attivo in Europa ha dato origine a vari movimenti politici e artistici (Bauhaus Immaginista, Internazionale Lettrista, CO.BR.A, Comitato Psicogeografico, ecc.) e ha anticipato molti dei temi che sarebbero emersi durante la contestazione del 1968 come l'antiautoritarismo, la rivalutazione del desiderio e dell'espressione del corpo, la demistificazione irriverente del potere costituito e la critica dei valori estetici e ideologici dominanti. Temi tutti presenti nel libro la Società dello Spettacolo di Guy Debord. Il movimento si sciolse nel 1972 lasciando libera espressione ai numerosi situazionisti formatisi nel frattempo, compresi quelli cresciuti in stretto rapporto con la tecnologia e impegnati su tematiche situazioniste sempre attuali e in un momento storico nel quale l'immagine e lo spettacolo sembrano prevalere sull'essenza, determinando nuove forme di alienazione e mercificazione.
La sfida più grande che i tecnosituazionisti devono affrontare sta nel cuore stesso della loro filosofia d'azione incentrata sulla costruzione di situazioni e sull'individuo impegnato nella loro implemenazione. Ogni situazione costruita serve come strumento di liberazione nella vita di ogni giorno e per combattere l'alienazione pervasiva che accompagna lo spettacolo della vita moderna. Costruire una nuova situazione significa per il situazionista creare momenti e ambienti temporanei di cambiamento e di trasformazione capaci di introdurre elementi di qualità nella vita di ogni giorno.
Oggi operare da situazionista è reso somplicato dalla pervasività della tecnologia e dal ruolo da essa giocato nella creazione continua di realtà in perenne costruzione e di situazioni sempre nuove. I tecnosituazionisti possono sfruttare le nuove tecnologie per nuove sperimentazioni e situazioni ma devono fare i conti con l'ambiguità dei media tecnologici, il loro essere una medicina per battere l'alienazione quotidiana o un veleno capace di avvelenare ogni nuovo pozzo aperto per dissetarsi e sopravvivere.
Tecnosituazionisti sono oggi movimenti che, con le loro numerose iniziative, segnalano la necessità di nuovi gesti situazionisti finalizzati ad una critica radicale della realtà tutta tecnologica e mediatica attuale. Possono essere considerati tecnosituazionisti gli attivisti e i membri di realtà progettuali come il MAV (Mvimento Arte Vaporizzata), il Laboratorio Alta Transarchitettura, Trans Arte, futuristi anarchici, ecc.). Tra i tecnosituazionisti italiani può essere menzionato il filosofo Raimondo Galante, membro del MAV e autore del libro La Società della Rappresentazione secondo Debord (Tracce edizioni, Pescara). Galante sostiene che Internet nella sua dimensione virtuale sia il luogo dove ormai si è trasferito tutto ciò che nella realtà ha un effettivo e valido valore di scambio.
Oltre a Raimondo Galante, sono classificati come tecnosituzionisti o neosituazionisti Carlo Freccero, Antonio Ricci, Riberto Massari, Pino Bertelli, Giorgio Amico, Roberta Biasotti, Sandro Ricaldone, Alessandro Scuro, Alessandro Saccoccio, Michele Nobile.