Lifestyle /

Genitori Tecnovigili in vacanza

Genitori Tecnovigili in vacanza

06 Agosto 2015 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share
Tecnovigili sono genitori e adulti consapevoli dell'inutilità dei metodi autoritari nell'educazione dei loro figli e del ruolo che la tecnologia ha nella vita e nello sviluppo personale dei ragazzi Tecnorapidi. Sono adulti interessati ad accrescere conoscenza tecnologica e consapevolezza cognitiva per relazionarsi meglio ai ragazzi assumendo nuove responsabilità. Tecnovigili possono essere tutti i genitori in vacanza con i loro figli.

Sono Tecnovigili nati o diventati tali per poter continuare a capire e dialogare con i loro ragazzi Tecnorapidi, sempre connessi e impegnati in qualche forma di interazione tecnologica. Sono alla ricerca della fiducia dei loro ragazzi, per poter mantenere aperto un dialogo e una comunicazione costante, di tipo bidirezionale. Per diventare interlocutori credibili ed efficaci hanno bisogno di parlare sempre in modo franco e aperto, di essere sempre aggiornati sulle novità tecnologiche e sui relativi effetti positivi e negativi, e di saper predisporre un piano di azioni condivisibile e accettabile anche dai ragazzi.

Sono Tecnovigili i genitori che mostrano interesse alle nuove esperienze digitali e ai comportamenti sociali online dei loro figli e dedicano tempo a trasmettere loro, in modo continuativo e attento, conoscenze appropriate e adeguate ad affrontare i molti rischi della rete e quelli insiti nell'uso delle nuove tecnologie. E' un esercizio che praticano con assiduità con la finalità di suggerire ai loro figli a non fidarsi delle persone sconosciute incontrate in rete e spiegano loro cosa si debba intendere per straniero online (in rete non tutti sono quello che dicono di essere), quali siano i suoi possibili comportamenti (ad esempio la richiesta di foto personali) e l'importanza di raccontare a persone di fiducia ciò che in rete li ha messi in difficoltà o ha creato loro imbarazzo. E’ anche un esercizio che li vede impegnati direttamente online nell’uso delle stesse tecnologie e degli stessi strumenti di comunicazione usati dai figli online.

 

 

I genitori Tecnovigili più che limitare l'accesso online (molti però lo fanno, soprattutto nelle ore notturne, a pranzo e a cena) usano lo strumento del dialogo per suggerire ai loro ragazzi di non interagire con chiunque o di farlo solo dopo aver praticato alcuni controlli di garanzia, di ignorare richieste di amicizia provenienti da persone che si dichiarano amiche di amici, di non condividere informazioni personali e di ritenere i loro profili online come vulnerabili e potenziali terreni di caccia di malintenzionati e criminali.

Con risultati alterni e non sempre positivi, i genitori o adulti Tecnovigili adottano spesso scelte che vanno oltre la semplice istruzione su come usare la tecnologia. Queste scelte nascono dallo studio delle tecnologie usate dai loro figli o nipoti e dalla comprensione dei potenziali rischi e possono portare ad iscriversi agli stessi social network frequentati dai ragazzi per seguirli e monitorarli nelle loro attività online. Con uguali motivazioni i Tecnovigili possono decidere di permettere l'accesso alla tecnologia in posti facilmente osservabili e controllabili in modo da poter intervenire per imporre limitazioni al tempo passato online e ai luoghi da visitare.

Tecnovigili sono i genitori che si preoccupano di un eccessivo uso (ci sono casi di 20000 SMS inviati in un mese), da parte dei loro figli, di apparati tecnologici e della loro vita sempre connessa alla rete e allo schermo di un dispositivo (TV, console di gioco, smartphone, tablet, ecc.). Consapevoli della necessità di un loro intervento, i Tecnovigili cercano di comprendere e valutare i rischi derivanti da un'eccessiva interazione visuale con un display come ad esempio la perdita di skill e interazioni sociali nella realtà. Un'eccessiva esposizione aumenta il rischio d'incontri non desiderati, incide sullo sviluppo cognitivo e non facilita lo sviluppo di pensiero critico oltre alla capacità di distinguere ciò che è virtuale da ciò che è reale.

Attenti alla vita digitale dei loro ragazzi, i tecnovigili si preoccupano di rendere coerente la loro pratica educativa con le scelte tecnologiche definendo quali dispositivi e tecnologie sono ammesse, la quantità e il periodo di tempo da dedicarvi, i luoghi dove possono essere utilizzate, i contenuti e le applicazioni da usare e i comportamenti inappropriati da evitare. Queste scelte sono condizionate dalla capacità di considerare alcuni fattori quali il grado di maturità dei ragazzi, le priorità e i valori da suggerire o imporre, le responsabilità da assegnare loro.

Essere Tecnovigili permette ai genitori di trasformare molte attività digitali in momenti sociali in famiglia, di intervenire in situazioni nelle quali i ragazzi resistono alle regole imposte o sono abili nel trovare utili scappatoie. In questo caso i Tecnovigili sanno di poter intervenire mettendo in guardia dall'uso improprio della rete (download, plug-in, configurazione di profili, ecc.) definendo password e codici di accesso in modo da impedire ai ragazzi l'uso di un dispositivo o risorsa di rete, esercitando il controllo parentale o fornendo una interazione tecnologica assistita, definendo i parametri di configurazione degli account sui social network, attivando le funzionalità dei dispositivi mobili che permettono di sospendere o riattivare il servizio dati e infine disabilitando il dispositivo nei casi più estremi o quando esiste il rischio dipendenza da Internet o da telefonino.

 

 

La tecnovigilanza spesso s'impone per salvaguardare il reddito familiare, evitare disastri finanziari potenziali e anticipare probabili esborsi indesiderati dovuti ad un uso improprio o superficiale di sistemi di pagamento online. Scenari tutti possibili se, le pratiche online dei ragazzi, avvengono attraverso siti porno, di gioco online o di commercio elettronico come eBay.

Non tutti i genitori sono Tecnovigili, alcuni non lo sono per distrazione e per egoismo, altri non lo vogliono essere perché valutano negativamente l'eccessiva sorveglianza tecnologica dei ragazzi che potrebbe produrre effetti indesiderati e provocare reazioni opposte a quelle desiderate.

I Tecnovigili non sono tutti uguali ma condividono la paura nei confronti di pedofili e cyberstalker che abitano la rete e sono fonte di potenziali rischi per bambini e adolescenti.  Molte delle loro azioni sono finalizzate a costruire rapporti di fiducia e a favorire lo sviluppo della capacità critica dei ragazzi in modo che possano agire in modo autonomo (abilità di pensare e agire indipendentemente da premi e punizioni e di decidere ciò che è giusto o sbagliato) e indipendente.

Il successo genitoriale dei Tecnovigili dipende dalla loro capacità di osservare e apprendere, di connettersi alla Rete e sperimentarne le funzionalità e le opportunità, di assicurarsi che la navigazione e pratica online dei loro figli sia garantita e sicura, di dialogare e discutere con loro sulle tematiche e pratiche tecnologiche emergenti e sui loro potenziali effetti, di definire alcuni limiti, confini da non superare e regole da osservare nell’uso delle tecnologie, di porre domande finalizzate a monitorare e comprendere cosa stanno facendo online e con chi, e infine di continuare a svolgere ricerche per tenersi aggiornati sulle attività dei loro figli online.

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database


Techmobile

Vai al profilo

Bluzz

Bluzz è un marchio che raggruppa professionisti e aziende che operano da più di...

Vai al profilo

Third Millenium

Software house dedicata allo sviluppo di App per il mondo mobile

Vai al profilo

Twinbo snc

Twinbo è un'azienda giovane e dinamica, specializzata nello sviluppo di applicazioni...

Vai al profilo