Una riflessione curiosa di altri punti di vista e opinioni!
I primi smartphone ( da Wikipedia: telefonino intelligente, cellulare intelligente, dispositivo portatile che abbina funzionalità di telefono cellulare a quelle gestione di dati personali ) sono stati introdotti agli inizi degli anni 90 ( 1993 per l'esattezza) da IBM con il suo Personal communicator e da Nokia con la serie di device Communicator ( dispositivi poi evoluti negli odierni smartophone).
I primi erano dei telefoni cellulari con funzionalità avanzate creati da IBM e BellSouth ( primo tentativo di telefono ricco di funzionalità altre dalla voce, un precursore dei PDA con una applicazione per l'invio di fax, un touchscreen per digitare i numeri telefonici, ma pesante, grande e costoso ), i secondi il primo tentativo di dare vita ad un telefono intelligente ( il Nokia 9119 Communicator è stato il primo modello ad avere le fattezze del telefonino odierno, aveva uno schermo in bianco e nero, nessuna possibilità per navigare il web, una tastiera a scivolo copiata poi in modelli successivi più di successo quali il Motorola Drod), tentativo abortito perchè il prodotto finale era troppo costoso rispetto a soluzioni simili disponiboli al tempo sul mercato. Abortiti anche perchè gli utenti probabilmente non erano ancora pronti per un dispositivo siffatto.
"Amiamo la tecnologia come se fosse un giocattolo....le tecnologie da consumo hanno seguito un percorso evolutivo, prima lussi, poi necessità e infine giocattoli....la tecnologia è una lente che permette di comprendere la natura umana, la tecnologia rientra pienamente nell'evoluzione della cultura...." John Naisbitt, High Tech High Touch
La differenza sostanziale tra gli smartphone di allora e quelli attuali era l'elevato costo del dispositivo che lo rendeva un oggetto proibitivo per la maggior parte dei consumatori ma adeguato per i budget delle aziende allocati per favorire la moblità e la produttività dei loro dipendenti. Non è un caso che in seguito RIM abbia poi colonizzato molte realtà aziendali con il suo Blackberry, molto prima che arrivasse l'iPhone!
Il primo vero smartphone non è stato comunque prodotto nè da IBM, nè da Nokia ma da Ericsson nel lontano anno 2000. Era un telefono cellulare con uno schermo monocromatico, privo di speaker, bluetooth, video-camera, GPS, espansione per schede o accessori ma offriva pieno supporto per SMS, email e calendario e software per un calcolatore, la scrittura di note e la registrazione della voce. Nessuna possibilità per l'utente di installare liberamente altre applicazioni oltre quelle messe a disposizione da Ericsson.
A seguire vennero i PDA ( computer palmare e/o personal digital assistant) della Palm (PalmPilot) con nuove funzionalità, i Blackberry della RIM (anno 2002) e i cosiddetti Pocket PC con sistema operatovo Windows CE-based quali l'iPAQ. Il cambio di passo avvenne nel 2007 con l'introduzione dell'iPhone della Apple e con il rilascio del sistema operativo Android ( 2008) che è diventato negli anni il sistema operativo più diffuso sui tablet e gli smartphone, in attesa di una concorrenza più agguerrita da parte di Microsoft con Windows 7.
L'evoluzione dello smartphone ( Smartphone Evolution: From Simon to Pre in 12 Steps, Simon, Nokia 9000, Kyocera QCP 6035, Handspring Treo 180, BlackBerry 5810, Palm Treo 600, Nokia N70,BlackBerry Pearl 8100, iPhone, G1 Android, BlackBerry Bold/BlackBerry Storm, Palm Pre) ha comportato un'offerta crescente in termini di novità tecnologioche e funzionalità ma anche un aumento della complessità dei dispositivi che li ha resi sempre più ricchi di soluzioni ma anche più difficili da utilizzare da parte di un utente 'normale'.
Il senso della vita
L'innovazione introdotta dai vendor ha cercato di soddisfare le richieste e i bisogni di utenti sempre più esigenti ma al tempo stesso ha introdotto nuovi livelli di complessità e di criticità nell'utilizzo del dispositivo. Il risultato di questa complessità è spesso un aumento della frustrazione e dell'insoddisfazione dell'utente finale con un calo di produttività, una manifesta incapacità a sfruttare al meglio le caratteristiche del device in termini di potenza e funzionalità, e una maggiore vulnerabilità dal punto di vista della sicurezza e non solo. La complessità raggiunta dal dispositivo smartphone e oggi dal tablet è coerente con l'evoluzione della tecnologia in genere.
Una tecnologia che ci ha reso tutti più 'attrezzati' di strumenti per giocare, per lavorare, per socializzare e comunicare ma che ci obbligano ad approfondire conoscenze non sempre alla portata di tutte le tipologie di utenti ma soprattutto non sempre ritenute necessarie dall'utente 'normale' che crede e vuole avvicinarsi ad un nuovo device senza fatica. Chi ha avuto modo di giocare con il sistema operativo mobile di Windows conosce quanto possa essere complicato e difficile utilizzare uno smartphone, anche per utenti abituati da anni all'interfaccia Windows disponibile sul PC.
La navigazione su schermi di dimensioni limitate non è per tutti e obbliga ad una attenzione e ad un apprendimento che producono spesso situazioni di frustrazione e ansia nelle persone e che possono penalizzare la produttività personaleed, l'efficacia delle azioni svolte dai lavoratori della conocsneza che usano il tablet per motivi di lavoro, l'efficineza delle pocedure che fanno uso dei tablet ma anche complicare la vita della struttura IT preposta a fornire supporto e aiuto in tempo reale all'utenza interna.
Queste frustrazioni e difficoltà derivanti da una nuova interfaccia utente (iOS, Andorid, Windows, ecc.) spiega il successo ottenuto da un prodotto come l'iPhone prima e dall'iPad poi. L' interfaccia della Apple non è soltanto semplice e facile da usare ma anchemaggiormente intuitiva e in grado di creare una vera e propria esperienza 'di vita' per l'utente da ricordare con piacere. L'iPhone non ha comunque ridotto la complessità del dispositivo e non è un caso che non sono rari gli utenti che, alla ricerca di maggiore semplicità, hanno deciso di abbandonare l'interfaccia utente della Apple per sposare quella di Android con le sue maggiori funzionalità per fare le stesse cose in modi diversi.
Nel tentativo di soddisfare una utenza sempre più allargata, numerosa ed eterogenea, molti produttori sono andati alla ricerca della semplicità introducendo, soprattutto a livello di interfaccia utente, modalità e funzionalità finalizzate a facilitare l'utilizzo e le prestazioni dei dispositivi.
La ricerca della semplicità in un contesto tecnologico sempre più ricco di novità e funzionalità si è comunque arenata contro scogli di complessità crescente che hanno interessato anche prodotti e soluzioni che della semplicità hanno fatto il loro cavallo di battaglia come l'iPhone.
Questa complessità impedisce all'utente di sfruttare al meglio le funzionalità disponibili lasciando cadere un'ombra sia sulle strategie marketing di produttori globali sia sulla valenza delle molte novità tecnologiche hardware e software che hanno reso possibile l'evoluzione attuale dello smartphone verso il tablet.
La maggiore complessità dei nuovi dispositivi ha implicazioni anche sulle prestazioni. Il multi-tasking supportato da alcuni tablet e smartphone ad esempio non è reale perchè non in grado di essere sfruttato da tutte le applicazioni, specie se di terze parti. Alcune applicazioni vengono eseguite in background e altre vengono semplicemente sospese e messe in pausa per dare spazio ad altre applicazioni in esecuzione. Questo vale per l'iOS di Apple così come Android. A volte le applicazioni mosse nel background sono quelle che hanno bisogno di molte risorse ( memoria virtuale e file di swap ) e che potrebbero penalizzare le prestazioni del tablet nel momento in cui l'utente avesse bisogni di un vero multitasking.
La complessità rappresenta un problema anche per la sicurezza perchè sistemi operativi sempre più complessi, montati su device hardware frutto dell'integrazione di tecnologie innovative definiscono ambienti ancora poco maturi che possono diventare deboli nei confronti di attacchi di pirateria informatica e malware
Negli ultimi 15 anni l'evoluzione dallo smartphone al tablet ha prodotto dispositivi mobili sempre più complessi con schermi dalle dimensioni ampie, batterie più resistenti, maggiore portabilità, ma soprattutto con maggiori funzionalità e applicazioni. Queste caratteristiche dei tablet possono contribuire ad introdurre elementi di semplificazione soprattutto per alcune attività quali la composizione di documenti, la navigazione web o la visione e presentazione di contenuti multimediali.
L'arrivo del tablet è paradigmatico per il passaggio da strumenti di lavoro 'pesanti' e poco trasportabili come i netbook/notebook verso dispositivi più leggeri e ricchi di funzionalità che possono fare compagnia al telefono cellulare negli spostamenti di molti manager d'azienda, liberi professionisti e dipendenti. Ad oggi la sostituzione non è ancora possibile anche perchè non esiste ancora un unico dispositivo in grado di fare bene tutto ciò che oggi si può fare su un personal computer. La scelta del tablet diventerà comunque più plausibile e appetibile con l'arrivo sul mercato di nuovi dispositivi ( ultimo l'S1/S2 di Sony ) e con la obbligatoria discesa dei prezzi.
In questo scenario anche il ruolo del telefono cellulare potrebbe cambiare ed evolvere verso il tablet.
Bibliografia: Wikipedia, High Tech High Touch, sito Techreoubblic, portale Apple