Il libro di Giovanni Di Pasquale, Le macchine nel mondo antico, è pubblicato in IOtalia da Crocci Editore.
L’antichità è immaginata come un’epoca di straordinaria fioritura artistica e architettonica, letteraria e filosofica.
La presunta marginalità delle conoscenze scientifiche, l’incapacità di porre in proficua relazione scienza e tecnica, oltre all’ampia disponibilità di schiavi, hanno costituito i pilastri della resistentissima tesi della “stagnazione tecnologica” del mondo antico.
Aforismi sulla tecnologia e sulla tecnoconsapevolezza
L’autore cerca di confutare tale ipotesi mettendo a frutto studi e ricerche degli ultimi anni. L’antichità, epoca in cui tutto venne ideato dal nulla, è caratterizzata dalla presenza di personaggi capaci di costruire e adoperare strumenti per portare a compimento sfide a lungo apparse come sogni impossibili.
Vasche per la premitura delle uve, torchi, macine, gru, ruote idrauliche, dispositivi da guerra e per il teatro definiscono il paesaggio del Mediterraneo come un vero e proprio “paese delle macchine”.