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Incantati dalla rete di Formenti Carlo

Incantati dalla rete di Formenti Carlo

03 Dicembre 2020 Redazione SoloTablet
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Incantati dalla rete è una guida verso una maggiore consapevolezza delle profondità e delle asperità della Rete. Leggerlo aiuta a capire quanto poco ancora conosciamo dei suoi meccanismi e incantamenti e quanto sia urgente dotarsi di strumenti e di un punto di osservazione adeguato per una sua migliore comprensione.

“L’incapacità di analizzare la realtà della rete senza demonizzarla e beatificarla dimostra come la fulminea diffusione di Internet abbia mostruosamente dilatato e potenziato il ruolo escatologico, e di riflesso quello apocalittico, che le nuove tecnologie svolgono nell’immaginario collettivo della tarda modernità” 

Autore

Carlo Formenti è laureato in Scienze Politiche e impegnato da sempre politicamente e culturalmente a sinistra. Dal 1980 al 1989 è caporedattore del mensile culturale Alfabeta ma collabora con le redazioni culturali ri riviste e quoridiani. Ha pubblicato numerosi libri tra i quali: La fine del valore d'uso, dedicato alle trasformazioni dell'organizzazione del lavoro indotte dalle tecnologie, Piccole apocalissi, Incantati dalla Rete, Mercanti di futuro. Utopia e crisi della Net Economy un testo con cui riflette sulla new economy, la libertà della rete e i rapporti col capitalismo, Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media, Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro e nel 2016 La variante populista. Dal 2006 è professore aggregato presso l'Università di Lecce.


I libri di Carlo Formenti sono da sempre utili strumenti di riflessione sul fenomeno Internet e delle nuove tecnologie e sulla società nel suo complesso. Incantati dalla rete è un libro importante perché frutto del tentativo di sistematizzare pensieri sparsi, espressi in numerosi articoli e saggi nell’arco di dieci anni e tutti focalizzati sullo studio degli effetti della tecnologia e della scienza sulle contraddizioni e i conflitti della società moderna.

A Formenti, Internet interessa per la sua capacità di incantare e di attrarre (il sortilegio della tecnologia moderna) e per la sua influenza sulla produzione dell’immaginario simbolico con cui rappresentiamo il mondo e di narrazioni capaci di raccontarci come le nuove tecnologie stiano giocando un ruolo non soltanto nel progresso scientifico ma anche nei rapporti di forza tra le classi sociali, nell’economia globalizzata e nelle scelte politiche: “La rivoluzione tecnologica, le mutazioni culturali e antropologiche che l’accompagnano, i miti e le utopie che tentano di attribuire senso all’una e alle altre […] assumono luce diversa non appena li si esamini dal punto di vista del conflitto sociale…”.

Da studioso marxista (post-marxista) quale egli è ritenuto, Formenti studia l’organizzazione sociale ed economica attuale con l’obiettivo di evidenziare il ruolo che scienza e tecnologia hanno nella determinazione delle nuove politiche tendenti a smantellare welfare e diritti della cittadinanza, all’affermazione di tendenze liberiste e globali che espropriano città e nazioni dei loro diritti e sovranità a favore del mercato. La sua attenzione si rivolge alla “spazialità pluridimensionale della Rete che sembra aver modificato il nostro approccio con la realtà” e prende in considerazione le varie posizioni divergenti esistenti sul fenomeno. In assenza di dimostrazioni e certezze, a causa di riferimenti chiari, Formenti prova a elaborare delle risposte per aiutare la comprensione di ciò che vediamo ma anche di ciò che si nasconde nei meandri del labirinto tecnologico.

La sua disamina della Rete non è superficiale e il libro non si presta a facili e veloci letture, anche per i numerosi riferimenti culturali e filosofici a studiosi come Pierre Levy, Paul Virilio, Karl Marx, Derrida, De Kerckove, Philip Dick e molti altri. L’intento finale di Formenti è la demistificazione delle numerose metafore della modernità, nella loro versione da pensiero unico post-moderno. Lo fa proponendo una ricognizione e una lettura della Rete e dei suoi valori alla ricerca degli effetti che essa ha sul nostro immaginario e vissuto esistenziale ed esperienziale. Lo sguardo è cinico e sospettoso al tempo stesso, profondo e volto a cogliere falsità e superficialità ma anche le opportunità e le vie di fuga esistenti.

L’analisi serve a evidenziare l’emergere di una nuova religione escatologica legata alla tecnoscienza che, come la religione studiata da Marx, finisce per fare da polo di attrazione delle masse di cittadini della Rete distraendoli dalla realtà e attraendoli con sovrastrutture mentali che un tempo erano associate a ideologie politiche e religiose. Alla tecnoscienza e alla sua funzione teologica (Cyber-teologia), viene dedicato un intero capitolo nel quale trova connessioni strette tra tecnofili e adoratori di futuri tecnologici, di noosfere alla Teilhard de Chardin, di mondi immaginari alla Philip Dick, di cyberfilosofie come quelle di Pierre Levy e  Derry De Kerckove, fino alla New Age (Techgnosis).

Lo sguardo dell’autore è sistemico, osserva l’organizzazione sociale emergente e i modelli economici che si sono affermati, il ruolo avuto dalle teorie dell’evoluzione, della termodinamica e delle neuroscienze sulla mente umana e nella costruzione di una nuova visione del mondo e collega tutto questo a Internet, usata come metafora delle trasformazioni avvenute e in corso. Lo sguardo dello studioso è strettamente collegato a quella dell’intellettuale impegnato che vive le lotte sociali del suo tempo valutando il ruolo che in esse hanno avuto le tecnologie, nella trasformazione degli ambienti di lavoro e di quelli produttivi, nella creazione di nuovi protagonisti sociali come l’operaio-massa, nel fare emergere nuovi linguaggi, media e opportunità comunicative, nel dare forma a nuovi bisogni e desideri.

Il pensiero e il libro di Formenti sono stati collocati intenzionalmente tra i tecno-critici perché il suo obiettivo non è né di demonizzare la tecnologia e neppure di celebrarla. In realtà ciò che interessa a Formenti è contribuire a una riflessione sull’influenza che le nuove tecnologie svolgono sull’immaginario collettivo che caratterizza la società postmoderna e sulle trasformazioni rivoluzionarie dall’esito imprevedibile perché collegate a rischi non facilmente prevedibili.

La forza del libro sta nello sforzo intellettuale di ricerca storica (non si parla solo di Internet ma anche di radio e televisione) e teorico e nella sua struttura portante fatta di un insieme di tesi centrali che l’autore svolge sapendo di muoversi su un terreno minato e in parte ancora oscuro e ricco di ambiguità. Non è un caso che il sottotitolo parli di immaginario, utopie e conflitti nell’epoca di Internet e molte parti del libro siano dedicate a percorrere le nuove religioni emergenti, nella forma di Cyberteologie e Cyberantropologie (“...le catastrofi antropologiche di fine millennio affondano le radici nel progressivo appiattimento dell’esperienza umana sulle dimensione puramente ottica dei fenomeni.”).

La difficoltà a fare chiarezza sta tutta nel riuscire a districarsi nel labirinto della tecnologia, caratterizzato da una divisione netta tra tecnofili e tecnofobi, tra tecno-entusiasti e tecno-catastrofisti. È una divisione che serve a descrivere Internet come un contenitore nel quale può convivere di tutto, compreso il suo contrario. È una divisione comoda perché permette di semplificare la realtà complessa di Internet per evitare di dover inventare e applicare strumenti analitici capaci di aiutare a comprendere ciò che non si conosce e i numerosi territori inesplorati di cui si compone la Rete. Sono territori con caratteristiche autonome ma tutte capaci di amplificare e dare forma a utopie e immaginari collettivi costruiti sull’informazione e sui numerosi strumenti e media disponibili.

All’autore interessa lo sguardo d'insieme e l’analisi delle evoluzioni possibili che portano tutte a una maggiore condivisione, alla possibilità di esprimere la realtà in modalità finora impensabili e alla produzione di pensiero collettivo (Pierre Levy). Lo sguardo dell’autore non è neutrale e mette in evidenza l’utilizzo, e a volte l’abuso, che viene fatto di terminologie e linguaggi per esprimere concetti non sempre definiti e supportati dalle opportune verifiche scientifiche. Si parla di interfacce uomo-macchina, di costruzioni digitali di modelli naturali, di realtà artificiali, di economia, società, reti  sociali e di molto altro. L’obiettivo è di individuare ed evidenziare le tendenze emergenti, gli ambiti di applicazione, i diversi approcci utilizzati e le problematiche a essi associate.

L’investigazione di Formenti, suggerita anche al lettore, è finalizzata alla comprensione della Rete ripensando il presente e cercando di cogliere le tendenze emergenti e la loro complessità. Nel farlo andrebbe evitato sia l’approccio apocalittico sia quello troppo entusiastico e sposato sia quello sincretico (sincretismo antagonista) che tenga conto dei benefici derivanti da entrambi. Il libro non si ferma alle Reti e a Internet ma propone una rilettura dell’Intelligenza Artificiale, un’analisi critica delle biotecnologie e delle realtà tecnologiche e digitali nelle quali troviamo modo di esprimerci.

I riferimenti sono sempre dotti e offrono uno spaccato, completo per il tempo in cui è stato scritto il libro, dell’immaginario che si andava formando. Sono riferimenti dotti ai quali Formenti si è affidato per “trascinare il lettore in un percorso tortuoso” con l’obiettivo di descrivere la grande metafora organica che unifica la maggior parte delle rappresentazioni teoriche del rapporto uomo-tecnica: “General Intellect, Noosfera, Valis, Intelligenza collettiva, Ipertesto-Rizoma, Gaia Mind, Cyborg, sono tutte figure di un immaginario ‘fusionalÈ tra l’umanità e le sue protesi, sempre più potenti e intelligenti”.

Ne deriva uno studio aperto e ricco di spunti  e di provocazioni intellettuali per la comprensione dei nuovi orizzonti tecnologici nei quali siamo immersi e che trovano nella rete l’oggetto e lo strumento di nuovi incantamenti e di pensiero critico. Al termine della sua opera Formenti si augura di essere riuscito a dimostrare come il potere di fascinazione delle tecnologie di Internet si eserciti a prescindere dalla natura salvifica o demoniaca che si attribuisce loro e dai contenuti ideologici che su di esse vengono proiettati. Il richiamo è alle molteplici sfaccettature, sfumature e varianti dell’immaginario cui la tecnologia ha dato libero sfogo e che serve oggi a  “integrare l’orizzonte semantico di ogni discorso”.

Se l’obiettivo del libro non era di demistificare Internet e la Rete, per Formenti vivere il nostro tempo significa fare i conti con i nuovi miti tecnologici. Nel farlo è “importante riflettere sulle strategie di resistenza del corpo, delle comunità locali e del territorio alla sussunzione da parte delle reti globali […] con l’obiettivo di conservare un ventaglio il più ampio possibile di differenze.”

Scheda libro

Titolo intero: Incantati dalla rete. Immaginari, utopie e conflitti nell'epoca di Internet

Titolo originale: Incantati dalla rete

Genere: Internet

Listino: 21,00

Editore: Cortina Raffaello

Collana: Scienza e idee

Pagine: 302

Data uscita: 12/04/2000

Bibliografia

    • La fine del valore d'uso. Riproduzione, informazione, controllo, Milano, Feltrinelli, 1980.
    • Prometeo e Hermes. Colpa e origine nell'immaginario tardo-moderno, Napoli, Liguori, 1987.
    • Immagini del vuoto. Conoscenza e valori nella gnosi e nelle scienze della complessità, Napoli, Liguori, 1989.
    • Piccole apocalissi. Tracce della divinità nell'ateismo contemporaneo, Milano, Cortina, 1991.
    • Guerra virtuale e guerra reale. Riflessioni sul conflitto del Golfo, con Mario Perniola e Jean Baudrillard, Milano, Associazione Culturale Mimesis, 1991.
    • Nove angeli neri, Milano, Il Saggiatore, 1996.
    • Nell'anno della signora. Romanzo, Milano, Shake edizioni undeground, 1998.
    • Incantati dalla rete. Immaginari, utopie e conflitti nell'epoca di Internet, Milano, Cortina, 2000.
    • Mercanti di futuro. Utopia e crisi della Net Economy, Torino, Einaudi, 2002. Not economy. Economia digitale e paradossi della proprietà intellettuale, Milano, ETAS, 2003. Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media, Milano, Cortina, 2008.
    • Se questa è democrazia. Paradossi politico-culturali dell'era digitale, San Cesario di Lecce, Manni, 2009.
    • I politici ci mettono la faccia. Facebook e le elezioni amministrative del 2009 in Puglia, a cura di e con Paolo Mele, San Cesario di Lecce, Manni, 2010.
    • Web 2.0. Un nuovo racconto e i suoi dispositivi, a cura di, Milano, Il Saggiatore, 2010.
    • Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, Milano, EGEA, 2011.
    • L'eclissi. Dialogo precario sulla crisi della civiltà capitalistica, con Franco Berardi Bifo, San Cesario di Lecce, Manni, 2011.
    • Utopie letali. Contro l'ideologia postmoderna, Milano, Jaka Book, 2013
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