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TABLET: UN TESTIMONE SILENZIOSO DEL TRADIMENTO. COSA SUCCEDE ?

TABLET: UN TESTIMONE SILENZIOSO DEL TRADIMENTO. COSA SUCCEDE ?

26 Agosto 2015 Ornella Covertino
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Ornella Covertino
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La storia di Sofia tra separazione e trasformazione. Nella coppia spesso può capitare che uno dei due partner non abbia il coraggio di comunicare ciò che veramente sta vivendo e il disagio che prova. E, allora, il partner affida la funzione di portatore inconsapevole di cambiamento al tablet, un corpo estraneo, prolungamento di una parte scissa di se stesso, con la speranza di gestire gli effetti negativi e dolorosi della comunicazione.

Gentilissima dott.ssa Convertino, mi chiamo Sofia, ho 35 anni, sono sposata da 5 anni con Luciano, abbiamo un figlio di 2 anni. Io e mio marito ci siamo conosciuti ad una festa e ci siamo subito piaciuti. I primi mesi insieme sono stati fantastici: lui era premuroso, attento, dolce, sempre presente. Negli ultimi sei mesi, improvvisamente, ha cominciato ad essere schivo, distaccato, a trattarmi male ed essere prepotente, senza che io avessi fatto nulla. Mi rispondeva spesso con toni arrabbiati, per poi scusarsi e mostrarsi nuovamente affettuoso, per poi ricadere nuovamente nella distanza.

Un giorno è uscito e ha lasciato il tablet acceso in camera e io ho guardato e ho trovato moltissime mail di una sua collega. Mio marito le scriveva frasi d’amore dai toni esageratamente dolci e lei rispondeva con frasi da innamorata. Una lancia mi ha trafitto il cuore e ho iniziato i miei controlli giornalieri sul tablet. Ora sono disperata: amo mio marito ma ho paura di sbagliare. Cosa devo fare? È meglio che mi separi? Cambierà?

Gentile Sofia, innanzitutto grazie per avermi raccontato la tua storia. Dalle tue parole si percepisce la preoccupazione e la difficoltà nel gestire un momento così delicato del vostro rapporto: il tradimento provoca spesso reazioni molto intense, emozioni di sorpresa, paura, dolore, delusione, disorientamento, rabbia e conflitto interiore sul da farsi. Tuttavia il giusto atteggiamento mentale può aiutarci ad affrontare questo avvenimento nel modo migliore ed evitare alcuni errori. Cerchiamo di capire come.
Innanzitutto, consideriamo il tablet come un testimone silenzioso della vita, depositario di memorie, emozioni e storie.

Nella coppia spesso può capitare che uno dei due partner non abbia il coraggio di comunicare ciò che veramente sta vivendo e il disagio che prova. E, allora, il partner affida la funzione di portatore inconsapevole di cambiamento al tablet, un corpo estraneo, prolungamento di una parte scissa di se stesso, con la speranza di gestire gli effetti negativi e dolorosi della comunicazione. E’ evidente che il risultato diventa una complessificazione di ambiguità e fraintendimenti giocati in un terreno fangoso e sempre più impantanante.
Come uscirne?

Citando Heidegger, l‘equivoco offre costantemente alla curiosità ciò che essa va cercando e dà alla chiacchera l’illusione che tutto sia deciso da essa. E poi sotto la maschera dell‘esserci l’uno per l'altro domina l’essere l’uno contro l'altro (Essere e tempo, pag 214, 1927).

Cara Sofia, provi a iniziare a scrivere delle mail a suo marito, sincere e depurate da sentimenti di rabbia. Le mail rappresentano un’ ottima strategia per poter riprendere quella funzione di alto livello che è la scrittura, la quale permette di riordinare le idee e attingere dal profondo di noi stessi pensieri e sentimenti,
al fine di esprimere meglio se stessi. La scrittura è anche estremamente intima e crea una forma dialogica con l’altro utile per filtrare le emozioni in modo da evitare una junk-comunication, ovvero la comunicazione spazzatura. Infatti, spesso quando si è arrabbiati si è tentati di dire tutto ciò che passa per la testa e questo atteggiamento crea un peggioramento del rapporto di coppia.

L’amore viaggia anche sul filo delle parole e per uscire dall’equivoco bisogna essere l’uno per l’altro anche nel dolore.

Il tradimento può essere vissuto come una profonda ferita nella propria autostima, determinando reazioni di tipo depressivo e può essere un motore propulsore di problematiche sotterranee. Il dolore è talvolta un’emozione utile per rinnovare un progetto di coppia. All'inizio di una storia d'amore predominano emozioni forti ed intense: passione, grandi aspettative nei confronti dell'altro, tutto sembra diventare una opportunità per accogliere il cambiamento dell'altro come una sfida a modificarsi profondamente e a mutare la relazione. In realtà essere in coppia è spesso un percorso difficile e complesso: il raggiungimento della meta dipende da quanto entrambi i partner di una coppia desiderano mettersi in discussione e dalla capacità di entrambi di elaborare i contenuti emozionalmente spiacevoli e negativi che inevitabilmente si producono in un rapporto.

E' sempre importante parlare con il proprio partner, cercare una comunicazione chiara e sincera. Il tradimento operato da uno dei due partner, a volte, può sembrare un scorciatoia per stare meglio mantenendo lo status quo della coppia ufficiale. Nel tradimento la protagonista della coppia è l’estraneità.

Come trasformare questa sensazione di estraneità? Perché nella coppia spesso uno dei due partner presenta un attaccamento eccessivo proprio dopo il tradimento?
Crescere significa governare l’incompletezza della percezione di se stessi, attraverso lo sviluppo della capacità di autonomia, di comunicazione e di relazione. Da questo deriva che la dipendenza è comunque sempre dentro di noi; a volte diventa un problema se si sviluppa un attaccamento all’altro eccessivo, che crea uno stato d’ansia, a volte apparentemente immotivato. Può accadere che in alcuni contesti o momenti della vita si sperimentino delle emozioni negative connesse all’assenza dell’altro, che vengono codificate come abbandono: per uscire dalla dipendenza è necessario far nascere nuove parti di sé. Innanzitutto è importante che la donna accetti di amare in maniera realistica.

Che cosa significa avere una capacità realistica di amare? Significa per la donna ridimensionare le attese idealizzate relative alle situazioni romantiche e le richieste di conferma affettiva e di attaccamento costante; per l’uomo, significa imparare ad ascoltare e comunicare attraverso un linguaggio nuovo. Spesso egli crede che il modo migliore per esprimere l’amore sia di fare qualcosa per la donna, ciò lo realizza, lo fa sentire bene, soddisfatto e sicuro. Viceversa per la donna è più facile riconoscere i messaggi d’affetto in manifestazioni quali coccole e parole dolci. Per questo è fondamentale costruire un terzo linguaggio, ricco di nuovi significati dialogici e comportamentali, che si può realizzare solo tollerando la perdita delle vecchie abitudini e regole.

Per produrre una trasformazione è necessario un percorso a volte difficoltoso; allenare te stessa è il primo passo per uscire da una programmazione acquisita automaticamente e chiarire il tuo progetto di vita che inevitabilmente si coniuga con quello dell’altro. Cambiando la programmazione si avvia una trasformazione nel mondo circostante. In questa prospettiva allenare l’altro significa metterlo nelle condizioni di esprimere il suo potenziale e attivare le sue parti positive all’interno di un contesto in cui si gioca una nuova capacità d’amare Nel rapporto di coppia la comunicazione può evolvere, anche se ciò comporta fatica, consapevolezza della relazione d’amore e capacità di affrontare il rischio emotivo legato alla delusione, alla frustrazione e al cambiamento.

Sentirsi amata, cara Sofia, è la conseguenza della solitudine, anche se sembra paradossale. Nel ritrovarti, nell’affermarti e nel sentire il tuo pensiero forte e capace, diminuiscono le sensazioni negative e può rinascere dentro di te quello spazio d’amore che è in grado di confermare una nuova sensazione di stabilità, fiducia e sicurezza personale.

 

 

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