
Noi siamo tanti sé che convivono tra loro in cerca di identità. I mondi virtuali della Rete ci permettono di assumere un numero infinito di identità ma nostra è la responsabilità di dare ad esse una direzione, una unicità, un Sé.
La rivoluzione delle piattaforme tecnologiche ha offerto a tutti nuove opportunità di costruzione della propria identità, e/o soggettività. Opportunità che sono sprecate da quanti hanno spostato la loro vita online, sposandone le logiche e le funzionalità, finendo per far corrispondere la loro identità a ciò che di essi viene letto, detto, mostrato e raccontato online. Nella più assoluta inconsapevolezza degli effetti che ne conseguono.
E’ la logica del selfie: non è il rispecchiarsi che conta ma il fatto di essere visti. Esisto perché sono riconosciuto da migliaia di altri che come me in rete sono alla ricerca di riconoscimento e conferme. Il rischio è di perdere ogni contatto con il proprio Sé, la propria interiorità, il luogo nel quale la nostra ricca molteplicità e i tanti sé che vi si agitano possono trovare una qualche forma di convivenza e integrazione, un dialogo e una unicità nella complessità.