Con la parola techne i nostri antenati greci si riferivano a un insieme di capacità artistiche e di invenzione, ad abilità di esecuzione, di astuzia, scaltrezza e di ingegnosità. La techne non è qualcosa di isolato ma parte di un sistema culturale più ampio che incorpora sia le tecnologie sia le abilità nell'usarle e i processi che le interessano.
Che cosa è la singolarità?
Il logos, inteso come discorso, linguaggio, alfabeto, fu unito alla parola techne da Aristotele ma riferito all'arte (techne) del parlare (logos) o discorso sull'arte. Nella pratica di ogni giorno la tecnologia o tecnica ha pervaso la vita di tutti i giorni come esecuzione di attività, produzione artistica, diffusione di nuovi attrezzi e nuovi macchinari e produzione di conoscenze da trasmettere alle generazioni successive.
La tecnologia prende le distanze dalla semplice tecnica o rate del fare nel momento in cui si scopre che c'è della tecnologia in ogni cosa e che può essere usata per trovare i vari legami che collegano attività e prodotti tecnologici diversi, invenzioni recenti con quelle precedenti e l'esistenza di una rete tecnologica che ha reso possibile la fase attuale della tecnologia, ben rappresentata dal mondo interconnesso (non solo persone ma anche cose e oggetti), dai social network, dalle macchine autonome dotate di intelligenza artificiale e da molto altro.
Oggi la tecnologia è diventata pervasiva e così diffusa da portare alcuni studiosi come Kevin Kelly a decantarne l'autonomia e la forza dovuta al flusso costante di informazioni che la caratterizzano e alla cultura a cui ha dato forma. Kelly usa il termine technium per descrivere una tecnologia diventata così potente da avere una sua vita autonoma e da essere diventata indipendente. Oggi siamo tutti così presi dalle tecnologie che utilizziamo dal non comprendere il ruolo stesso che la tecnologia sta giocando e i suoi effetti su di noi, anche nella percezione di noi stessi e della realtà esterna a noi.
Fonte: http://www.numen.eu/home/news/
La forza attuale della tecnologia e la sua volontà di potenza suggerisce un atteggiamento aperto, positivo, attivo e critico. A nulla serve la passività che caratterizza i comportamenti di molte persone nell'interagire con mezzi tecnologici che liberano e limitano al tempo stesso i loro comportamenti. Meglio sviluppare una maggiore consapevolezza frutto di conoscenza, cultura e valori ideali da difendere con l'obiettivo di usare la tecnologia in modo attivo, responsabile e opportuno, pensando non solo agli oggetti che la caratterizzano e alle cose che permette di fare ma anche ai suoi processi e alle sue implicazioni culturali, sociali e politiche. In una fase storica nella quale le macchine tecnologiche si stanno fondendo e integrando con le macchine biologiche, l'economia reale con quella virtuale e il Sè individuale con il Sè digitale, meglio evitare posizioni estreme, tecno-utopiste o tecno-entusiaste e muoversi in modo da sfruttare la stessa tecnologia per comprenderne e decifrarne la complessità per raccogliere le informazioni e produrre le conoscenze utili a definire le strategie per un futuro ancora umano e non solamente determinato dalle macchine tecnologiche.