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Un pianeta nel pallone

Un pianeta nel pallone

28 Novembre 2021 Antonio Fiorella
Antonio Fiorella
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Il virus della parola nel marasma del vivere quotidiano rivolge al bimbo parcheggiato davanti alla TV, al figlio di genitori separati, ai ragazzi tutti, contenuti che narrano del nostro tempo: per affrontare insieme momenti di incomprensione o un dolore che niente sembra poter superare; quando ci mancano le parole… leggiamo loro una fiaba.

I racconti del vecchio Ben, uno di seguito all’altro incastonati come un romanzo, narrano di un mondo suggestivo dove i fiori veri sono un vago ricordo, dove la storia ufficiale ha l’odore del gorgonzola mentre è la fiaba a riportare alla luce pezzi di verità nascoste (verità che a pensarci bene con il loro luccichio non aspettavano altro che di essere scoperte, tanto che uno si chiede: come ho fatto a non accorgermene prima), dove alieni tengono sotto sorveglianza la terra, inviando esploratori ad ogni lustro per monitorare quanto sta avvenendo. Vi siete mai posti la domanda: “Come riporterebbe un extraterrestre la cronaca di una partita di calcio, magari di un derby Milan-Inter?”

Bentrovato capiva quando Ben rimaneva dubbioso su un certo argomento. E sapeva anche che approfondire non sempre porta a risolvere. Ma voleva almeno far comprendere al ragazzo che d’ogni cosa ci sono tanti lati e qualche volta più si osserva, più si fatica a capire ed è pur sempre necessario continuare a interrogarsi.

Sotto il portico, con luci e cellulare spenti, davanti a un cielo stellato, gli lesse queste righe.

Anno 200x: ad almeno un lustro dall’ultima perlustrazione, (il tempo per gli androidi ha dimensione relativamente diversa da quella terrestre), un’astronave della galassia Andromeda ritorna sulla terra.

Questo il precedente rapporto da aggiornare.

“Anno 1947. Le macerie fumanti della seconda guerra mondiale sono state appena spente, le ferite in parte rimarginate, la miseria tra le popolazioni, i cui territori sono stati teatro di guerra, è diffusa e palpabile, e già si apre un nuovo capitolo per l’umanità: la guerra fredda”.

L’esploratore scorreva il monitor alla ricerca dei fatti salienti riportati dal suo predecessore anni prima.

“Navi da guerra inglesi catturano l'Exodus 1947, imbarcazione che trasporta 4554 ex profughi ebrei sopravvissuti ai lager nazisti verso la Terra promessa. … L'Assemblea generale dell'ONU vota la spartizione della Palestina tra arabi ed ebrei. Immediate reazioni arabe. Il sindaco di Nablus incita alla "guerra santa" contro gli ebrei palestinesi”… «VICENDA NON CONCLUSA!»  prese nota l’esploratore.

“Gli alleati consegnano all'Italia il Trattato di pace. Le condizioni sono piuttosto punitive: perdita di parte del territorio nazionale e rinuncia della flotta. L'Italia lo ratificherà non senza polemiche tra le forze politiche”… «POLEMICHE ARCHIVIATE»

“A Portella delle Ginestre presso Palermo una folla di contadini partecipa a un comizio sindacale per la festa del lavoro. La banda di Salvatore Giuliano accerchia i lavoratori ed apre il fuoco, causando 11 morti e 71 feriti”…  «INDAGINI ARCHIVIATE!» proseguì la lettura l’esploratore.

“Truppe olandesi cominciano in Indonesia vaste operazioni militari contro i nazionalisti di Giava e Sumatra”… l’esploratore digitò «GUERRA CALDA!»

“Stati Uniti - Nell'ambito di una generale riorganizzazione…, il presidente Truman firma l'atto di nascita della Central Intelligence Agency (CIA), ridandole le funzioni esercitate dal vecchio Ufficio dei Servizi Strategici, operazioni segrete”… «TRUCCO DI RINOMINARE LE COSE».

“La battaglia per l’emancipazione femminile registra un altro passo in avanti; l’Italia è tra i paesi che hanno da poco concesso il voto alle donne…”

“Muore incornato da un toro nell'arena Manuel Rodriguez Sanchez detto Manolete, uno dei più celebri matador del suo tempo”… «ANTICO RITO DEL RISCHIO E DEL SACRIFICIO».

“Fausto Coppi conclude alla grande la sua trionfale stagione vincendo il Giro di Lombardia. Il ciclista si è imposto anche al Giro d’Italia e al Campionato italiano. Nell'annata agonistica è giunto primo al traguardo 10 volte”… «PURA IMMOLAZONE!».

Suddivisione e descrizione dei fatti riportati erano di quelle classiche: prima le vicende che avevano un impatto sulla collettività, quindi gli atti rivolti verso la propria persona.

«QUESTO PIANETA REGISTRA DELLE EVOLUZIONI; MA L’INSIEME DI FONDO NON CAMBIA» aveva concluso il precedente esploratore in codice androide. 

Anno 200x. A distanza di un lustro dall’ultima esplorazione, (il tempo per gli androidi procede a intervalli galattici), un’astronave della galassia Andromeda era dunque ritornata sulla terra. Appena sfiorata l’atmosfera, aveva rimodellato la sua sagoma in tutto e per tutto nella forma di un aereo di linea. L’atterraggio nell’aeroporto più congestionato d’Europa non aveva destato alcun allarme. Il pilota che era anche unico passeggero ed esploratore era disceso dall’aereo senza essere notato.

Attraversando i lunghi corridoi che conducevano all’uscita, s’imbatté nel personale di viaggio di altre compagnie aeree e con questi si confuse. Una hostess lo seguì fino a un taxi.

Nella sua uniforme da pilota, dietro gli occhiali scuri, il bipede tricefalo aveva sembianze umane, con testa e due globi visivi che solo all’apparenza sembravano occhi; in realtà si trattava di due entità autonome che annotavano quello che visionavano e che inviavano all’unità centrale i dati codificati in impulsi magnetici; i dati venivano assorbiti dall’unità centrale, elaborati e tradotti in fatti.

“La Svizzera, ultima tra i paesi progrediti, ha concesso il voto alle donne. Guerra in Iraq… genocidio in Sudan… attentati in Israele… maratona di New York…” ogni vicenda trovava la sua collocazione nell’unità centrale, accanto alle vicende registrate nelle missioni precedenti, e immediatamente ne scaturiva il saldo: «VICENDA NON CONCLUSA, POLEMICHE ANCORA APERTE, INDAGINI ARCHIVIATE, RITO DEL RISCHIO E DEL SACRIFICIO, TRUCCO DI RINOMINARE LE COSE».

Gli studi androidi avevano portato a definire la terra un pianeta da tenere sotto osservazione in quanto ancora avviluppato all’uso della parola. L’orientamento di questi studi portava a ritenere che finché un pianeta è affetto dal virus della parola esso non può svilupparsi con continuità, che soltanto i continui progressi rendono una civiltà capace di muoversi nello spazio. La parola sviluppa la crescita iniziale dell’animale pensante, ma se poi il genere pensante non supera e sostituisce il linguaggio parlato, con il linguaggio matematico ad esempio, e finché il linguaggio matematico non detta regole di livello superiore al linguaggio stesso, gli esseri non solo non si evolvono, ma restano legati agli arzigogoli dell’interpretazione della parola, si susseguono progressi alternati a cadute, e va già bene quando riescono a conservare un sistema di vita vegetativo e non si distruggono a vicenda. Insomma è il ripetersi periodico della storia della Torre di Babele in forme e luoghi diversi.

Certamente l’animale terrestre avvertiva, sia pure a livello inconscio, il rischio della parola, fonte di dissidio, portatrice di furori, fomentatrice di odio, se non causa di turbamento e d’instabilità. Vero che anche nel proliferare degli idiomi, usi e costumi sviluppatisi nei secoli avevano ingabbiato la parola in compartimenti stagni, quali i templi religiosi, le arene politiche, gli anfiteatri. Quasi in tutte le epoche, la parola, usata in modo inappropriato, vale a dire al di fuori degli spazi ad essa assegnati, veniva definita sconcia ed era oggetto di scandalo. Democrazie avanzate a parte, dove i vincoli si allentavano. La mancata percezione del rischio-virus portava poi queste a essere apice di civiltà e momento del tracollo, quando ogni steccato veniva travolto; dalla liberalizzazione del linguaggio, rapidamente si giungeva al culmine e quindi dalla dissoluzione, dalla corruzione si ridiscendeva all’imbarbarimento.

Mentre senza mai assumere connotazione scientifica, il fattore rischio non veniva avvertito per la musica, che veniva profusa anche in spazi non propriamente adeguati, in piazze e strade, negozi, palestre, spiagge… nel convincimento assoluto che non può non essere a tutti gradita. Alla stregua di un canto religioso. E infatti erano sempre numerosi gli andirivieni da e verso paesi lontani di orchestranti, novelli missionari, per diffondere la loro musica, che per essere ecumenica, non necessitava di essere tradotta o di lasciapassare.

Tuttavia il linguaggio musicale non era mai stato percepito quale potenziale strumento di comunicazione del pensiero. E allo stato delle cose neanche la musica, né ogni forma d’arte, né i cosiddetti nuovi media, Internet, TV o cinema, lasciavano intravedere vicina l’elevazione dell’essere umano a cittadino dell’universo.

Certamente i tentativi da parte di alcuni terrestri di proiettarsi nello spazio non passavano inosservati, ma venivano annoverati soltanto come dei tentativi. Anzi era cura degli androidi monitorare che gli exploit di questi facinorosi non arrecassero danno alla galassia e che i loro virus non si diffondessero nello spazio fino a quando gli studi si erano conclusi. 

Allo stadio, l’esploratore andromeda alias pilota, in tuta sportiva, assisteva a una partita di calcio, in compagnia della hostess, una donna bruna in jeans e maglietta aderenti che attiravano gli sguardi.

Il globo visivo destro del bipede tricefalo stava annotando l’incontro Inter-Milan… «Stessa città, due squadre di calcio, due tifoserie rivali. Tre ore prima dell’incontro le tifoserie si fronteggiano fuori dello stadio con mazze e coltelli: feriti e contusi. Interviene la polizia: altri contusi, alcuni arresti. Totale episodi sporadici di guerra civile… 15 feriti, 22 arrestati…»

Nel corso della giornata il globo visivo sinistro annotava la medesima partita di calcio… «Gli incitamenti dei tifosi alle rispettive squadre proseguono durante la partita. Nello stesso tempo continuano gli insulti alla parte avversaria. In campo i giocatori alternano calci al pallone e calci agli stinchi degli avversari. Degli ottantamila spettatori, le persone che guardano senza animosità lo spettacolo sono poche decine. Gli unici individui neutrali per missione, l’arbitro e i suoi collaboratori, vestono di nero. Verso di loro imprecano e rivolgono minacce sia i tifosi di una squadra che dell’altra. Somma totale: il tifo è sfogo che spesso degenera in violenza; funge da palliativo a forme di lotta più cruente».

(omissis:

globo visivo destro: le donne scalano nuove posizioni sociali e guadagnano autonomia…

globo visivo sinistro: introduzioni di quote di rappresentanza rosa in liste politiche e ai piani alti della finanza…

visioni convergenti: comportamenti indecifrabili delle donne che prendono iniziative… la hostess durante la gara ha inveito contro i giocatori che indossavano la maglia rossonera….)

L’unità centrale elaborava i dati inviati dal globo visivo di destra e dal globo visivo di sinistra… ma non processava gli input convergenti, che denotavano una caratura difettosa dei due globi, destro e sinistro, di fronte a fatti innovativi.

«La sottostante passione religiosa dei giochi con la palla, in specie del calcio in tutte le sue varianti, porta a identificare nel pallone il globo terrestre… Come in passato ha ucciso il suo dio sceso in terra, oggi l’uomo celebra il rito dell’autodistruzione attraverso il gioco del calcio; azzuffandosi per una palla, si azzuffa per quello che rappresenta, prendendo a calcio una palla, di fatto prende a calci la terra. Una partita tra le tante: Inter-Milan, stessa città, due squadre e due facce della stessa medaglia dove extra masochismo e strapotere tendono al medesimo fine: l’annientamento. Ogni rito-partita quindi richiede un numero di sacrifici reali, con pestaggi dentro e fuori del campo, e sacrifici simbolici nella messa in rete del pallone, a simboleggiare la terra legata, sconfitta, la natura finalmente dominata, madre terra resa sterile. Un surrogato della guerra in momenti di pace».

(omissis: cena con donna bruna per studiare comportamenti e… stato di emancipazione femminile nel mondo…) 

La funzione di elaborare i dati da parte dell’unità centrale non era un semplice stoccaggio dei messaggi ricevuti dai due globi. In realtà i globi avevano un campo visivo tarato diversamente, che comprendeva due modi di vedere gli stessi accadimenti. Poteva capitare che i fatti in sé visti dal globo destro avessero una visione di destra e quelli visti da sinistra avessero una visione opposta…

Destra: «l’umano quanto più è vivo tanto più rumore produce; per contro il silenzio è punizione; fatica a stare zitto… considera una disgrazia non poter parlare; non conosce modo più diretto di comunicare se non articolando suoni».

Sinistra: «i terrestri sono esseri capaci di creare musica, una delle meraviglie dell’universo… sulla terra ogni suono identifica una creatura o una cosa… il silenzio non è mai assoluto, ci sono tante espressioni di silenzio… come il silenzio di una scolaresca, quello abissale delle profondità marine, della notte, del deserto…»

Destra: «l’uomo è incapace di creare organizzazioni stabili e durature, la storia dell’umanità riporta tutto un fare e disfare di reami, stati, governi… dall’ONU allo stato singolo, dal condominio alla famiglia, il grado di rissosità è galattico…»

Sinistra: «la società umana ondeggia tra instabilità ed equilibrio… qualsiasi formula di aggregazione per qualsiasi fine, dove e quando viene applicata, non è mai la stessa… la sperimentazione porta al progresso…»

L’elaborazione dell’unità centrale aveva lo scopo di coagulare l’insieme in un dato armonico.

(omissis: cena con brunello di Montalcino…) 

Via Internet, il monitor di un PC mostrava ampi spazi della Foresta Amazzonica, grandi quanto il territorio elvetico, messi in vendita o dati in affitto per lotti. Le notizie sui giornali riportavano, accanto agli interventi degli ambientalisti, che in verità la foresta apparteneva allo stato del Brasile e che quindi non poteva essere ceduta. Lo Stato era complice della macchinazione?

Il globo visivo destro del bipede tricefalo annotava: «…con la messa a disposizione dei lotti della Foresta Amazzonica continua la distruzione del polmone vegetale dell’America Meridionale…»

Il globo visivo sinistro annotava: «la vendita di questi lotti è una truffa, che darà quattrini a chi la organizza…»

L’unità centrale elaborava: «qualcuno acquisterà quei lotti di Foresta, lo difenderà da altri usurpatori, corromperà i rappresentanti del governo, ne trarrà beneficio immediato, come immediato è il beneficio di chi ha promosso la vendita, con il risultato finale che tutti perderanno un altro pezzo di mondo». 

Dalle popolazioni in aumento alle emigrazioni clandestine, dagli armamenti ai generi di consumo, dalle sigarette, droghe, smog, al cibo alterato… tutto veniva annotato, soppesato, confrontato con i dati precedenti e quindi registrato. Automaticamente l’unità centrale aggiornava tabelle e grafici, elaborava proiezioni, e ad ogni input ricalcolava la data del prossimo check-up della terra. 

Prima di decretare la fine della missione il bipede tricefalo si ritirò nell’astronave per le annotazioni conclusive. La somma totale del globo visivo di destra riportava: «monasteri, prigioni, celle d’isolamento… sono rimedi inefficaci per arginare la diffusione del virus della parola; le cure palliative quale musica e in generale l’arte non conducono da nessuna parte. Gli abitanti della terra sono incapaci di comunicare e quindi in perenne stato di guerra; guerra guerreggiata oppure guerra d’altro tipo; l’impostazione globale, dalla competizione commerciale, intellettuale, alla gara sportiva, è la prosecuzione della guerra in altro modo, vedi voce guerra fredda; l’individuo appena raggiunge un livello accettabile di benessere fisico, beve, fuma, si droga; se si definisce un salutista e non beve né fuma né si droga, si mortifica in palestre, spende tutto se stesso in esibizioni atletiche estreme, sport astrusi, vedi corsa ciclistica sul pavé o lancio di qualcosa, dal disco al martello…, ma non lancio di qualunque cosa; l’individuo quando è dotato, mira a prevalere, domina, spadroneggia…  è corruttore e corrotto; rimane un pericoloso abitante della galassia. La terra è un pianeta pazzo votato all’autodistruzione».

Il totale del globo sinistro riportava: «il genere umano organizza manifestazioni culturali; in ogni momento si promuovono spettacoli, si proiettano film, orchestre e attori girano per il mondo; la democrazia si diffonde anche nei paesi totalitari; si è votato in Iraq… L’uomo in sé ha la necessità prima di accumulare e poi di spendere le proprie energie. Se non si muove si atrofizza, se si ciba di poco deperisce, quando accumula energia e non consuma ingrassa. Per questo la natura dell’umano è fondamentalmente inquieta, lo porta a sperimentare nuove forme di comunione con gli altri, a toccare stadi elevati di poesia, a coltivare la musica, a creare opere d’arte, a eccedere, a esaltarsi. L’abitante della terra si muove in un habitat circoscritto che è bene preservare e osservare nel suo progredire; e la parola è alla base dell’evoluzione del genere umano. La terra è un pianeta giovane».

L’unità centrale registrava anche i dati riassuntivi riportati e rielaborava:  «l’ambiente terra mantiene il suo equilibrio attraverso la lotta per la sopravvivenza. L’uomo nell’intento di prevalere distrugge; resta un essere imperfetto fino a quando non riuscirà a elaborare nuovi linguaggi, a immagazzinare meglio le proprie energie, senza ingrassare o disperderle, utilizzandole per finalità consequenziali, ben definite. L’enigma della parola è quanto contributo abbia dato alla crescita delle civiltà e quanto sia di zavorra per l’evoluzione della specie verso una dimensione astrale. Il linguaggio in nessuna delle sue espressioni ha superato la fase infantile del gioco. Tutto sommato la terra nel suo insieme rimane un pianeta nel pallone

(omissis:

incontro con hostess… cena con brunello di Montalcino… dopo cena con donna bruna… la donna ha preso l’iniziativa… puntata su Marte al seguito della navicella Voyager, aggancio navicella, travaso energia atomica e ritorno a… omissis) 

Il giovane Ben si era addormentato. Il vecchio Ben che si attendeva richieste di chiarimenti sui fatti del 1947, di spiegazioni sulle fattezze dell’extraterrestre, di obiezioni sul travisamento alienato dell’agonismo calcistico, avrebbe risposto alle domande del ragazzo durante le successive letture. In cuor suo sapeva che presto il giovane Ben avrebbe raggiunto l’età in cui un ragazzo ascolta di preferenza un coetaneo piuttosto che un adulto. E già s’interrogava come poter lasciare semi di saggezza nell’animo di un adolescente. 

  

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