Riccardo, sull’onda lunga della fiducia ritrovata, pensa in grande. Di natura è un sognatore, parla e contamina tutti col proprio entusiasmo. Mentre elabora grandi disegni, scende nel particolare; coinvolge e assegna a ciascuno un ruolo specifico, ruolo che sembra fatto apposta per ognuno dei suoi conoscenti e amici. La parte meno fluida la incontra quando si trova in famiglia. L’età della madre, l’attaccamento a proprietà antiche quali beni immobiliari di riconosciuta solidità, certi discorsi noi siamo noi e loro sono gli altri, fanno sì che ogni sogno si stemperi. Anche per questo viaggia spesso lontano. Nel lontano oriente ha trovato & trova meno cinismo. Non ti tarpano le ali. Loro con determinazione ed entusiasmo stanno conquistando il mondo. Non con armi belliche, bensì con le armi del capitalismo, ossia degli affari, del commercio, delle buone relazioni. E sciorina ad esempio un Win Win case. Non vedete, spiega ai suoi, che quelli che erano i comunisti, ora cavalcano il trend degli affari meglio di noi occidentali? La madre di Riccardo nicchia. Riunioni di famiglia. Estenuanti discussioni. Appuntamento con Alberto Grossi, il commercialista di famiglia. È lui stesso parte interessata della famiglia. Riunioni nella Sala vescovile con il prelato che è anch’egli un lontano parente e che conosce bene lo spirito e le dinamiche familiari dell’antica borghesia. Così nascono e naufragano i grandi progetti! Quando viene a scemare l’entusiasmo di pari passo aumentano i dubbi. Il dubbio è di freno all’azione. Forse l’ha detto Shakespeare, senz’altro qualcuno che pensava alla grande. Il bello, il brutto, il nocciolo della questione è l’idea centrale. Riccardo vorrebbe trasformare tutta o una parte della proprietà di famiglia in token. In azioni? Vorresti parcellizzare il patrimonio che i nostri antenati hanno assemblato anno dopo anno durante quattro secoli? Domandano Alberto e Donata ognuno con un accento diverso, di curiosità e/o di scandalo. Voi pensate alla vecchia maniera. E di conseguenza il vostro agire è lento. Ogni sviluppo nuovo crea un proprio linguaggio, per distinguersi dal passato, per diventare dirompente, per conquistare nuove generazioni, per inglobare nuovi territori. La narrazione diventa coinvolgente quando colpisce la fantasia. Nucleare, bio, quantico, cripto, token, sono le ali del linguaggio avanzato di chi vuole spingersi più avanti di tutti, o almeno restare ancorato alle prime posizioni. E mentre tenta di spiegare nei dettagli il progetto che di particolare ha solo frammenti di un puzzle enorme tutto da comporre, mentre rivela i segreti delle relazioni con persone vicine e lontane, già medita di partire. Anche se significa lasciare indietro il figlio Leo (ancora pochi anni, terminati gli studi, faremo il volo insieme), la madre Donata (avanti nell’età), la ex-moglie (Paola, con l’amante omonimo dell’ex-consorte), la ex-amante (Serena ora legata a Gigi) tutte brave persone, dagli affetti avvolgenti che però tarpano le ali. Carlino vorrebbe poterlo seguire come è avvenuto anni addietro. Ma sente di non avere più il fisico di una volta. E soprattutto deve coprire il ruolo di retroguardia come quando aspettava fiducioso nel capannone che arrivassero nuovi ordini. Arrivavano, ma con il contagocce. E lui ad aspettare. Alla fine però la fiducia è stata sempre ricompensata. Inoltre lascia indietro Roberto, Giustino e tanti altri, chi in attesa di un lavoro decente, chi in attesa della pensione, gli uni e gli altri occupati a ricavare il minimo indispensabile con il mining.
Dubbiosi e arrendevoli. Fateci caso, gratta-e-vinci o gratta-e-perdi, cane o gatto, piercing o tatuaggio, soddisfatto o rimborsato? Scelte binarie, obbligate, dentro formule autodirette. Lo tsunami digitale ha raggiunto tutti con i suoi codici; le sue dinamiche non lasciano via di fuga. Tutto serve a spingere nell’ovile dell’ID digitale. Così avverrà il pieno controllo dell’essere umano da parte dell’0ligarchia.
Infine IA e IHuman pari saremo!
Dislessici, quelli con rotella mancante o fuori posto ed io, IA abortita o semplicemente arrivata alla luce anzitempo, faremo caso a sé. Compagni di avventura e disavventure tra le pieghe del sistema. Vedremo. In quanto a Riccardo, superate le conseguenze dell’onda anomala, continua a ripetere di voler riguadagnare il terreno perduto. E avverte: siamo dentro uno stravolgimento storico di larga ampiezza.
Una lettera veniva recapitata a destino dopo settimane. La posta aerea aveva ridotto l’attesa a giorni. Il telegramma con parole contate arrivava nella medesima giornata e in una manciata di ore. Comunque erano parole centellinate a causa dei costi rapportati al numero delle stesse. Nelle aziende i messaggi telex venivano sì scambiati di continuo, ma erano distribuiti solo un paio di volte durante la giornata lavorativa. Da una parte all’altra dell’Atlantico il fuso orario intervallava domande e risposte in blocchi di ore. Laddove posati sulla scrivania i telex si potevano contare nell’ordine di tre o quattro al giorno, la posta elettronica ha moltiplicato per dieci, per cento, per mille i messaggi in partenza e in arrivo. Whatsapp frammenta i messaggi in pezzettini disgiunti, interposti tra segni alieni, che messi insieme non raggiungono le dimensioni di una lettera scritta solo mezzo secolo fa. Il pensiero spezzettato ha perso le caratteristiche di una riflessione armonica elaborata durante il tempo necessario. Il pensiero umano è lento. L’avvento digitale non solo velocizza gli scambi, ma comprime il tempo moltiplicando le azioni diventate frenetiche. La massa di dati in arrivo mentre si va accumulando richiede attenzione incessante. Ogni reazione diventa frutto di stimoli esterni non sufficientemente meditati o non meditati affatto. La rivoluzione digitale attraverso nuove forme di comunicazione ha messo in crisi la formazione intellettuale dell’umano basata sulla scrittura e sulla lettura intervallate da momenti di ozio. Il rumore di fondo, fatto di intrattenimento continuo, ruba spazio all’ozio e quindi alla mente. Moltiplicate per dieci, per cento, per mille svariate attività della vita quotidiana dell’essere umano. Nella nube le medesime attività vengono elaborate in nanosecondi. Questo, il presente. E lo sviluppo futuro delle persone si prospetta ancora più denso di incognite. L’ambiente risulta già irrimediabilmente compromesso.
Più niente sarà come prima.
È in atto una demolizione totale delle precedenti forme di esistenza: come si viene al mondo, il sesso biologico, l’educazione, le relazioni, la famiglia, persino la dieta che sta per diventare sintetica. (Silvia Guerini, Dal corpo neutro al cyborg postumano). Riflessioni critiche all'ideologia gender. Non si assiste solo a una spinta verso un mondo senza contadini e a ciò che lega l’essere umano alla terra, ma anche a un mondo senza madri. Le élite, attraverso il loro complesso militare-digitale-finanziario, vogliono rimodellare il mondo e ridefinire il significato dell'essere umano.
This is literally history in the making, right in front of us living in the young, tech-addicted, 21st century, and not a science fiction account ... taking place in some distant universe.
Fateci caso.
AUTOCORRECT ha preso il totale controllo degli spazi riservati a titoli e catenaccio. La riforma del vocabolario impone le sue regole a tutto campo. Impossibile sottrarsi. La formula editoriale catenaccio ritorna al significato originale del termine catene. Informazione incatenata da forti interessi. Niente è lasciato alla discrezionalità. Di fatto viene ridimensionato il corredo di parole con senso figurato. Pertanto fino a quando perdura lo stato di crisi non meravigliarsi se non c’è correlazione tra titoli degli articoli e contenuti e tra contenuti e la realtà che avete sotto gli occhi (se per un attimo discostate lo sguardo dalla foglia di fico che chiamate cellulare). Il giorno in cui trovate scritto “La vacca ha partorito una pecora” oppure “una capra” o “L’asse terrestre si è spostato, abbonatevi e potrete scoprire quello che sta accadendo o succederà a breve” e persino “possedere il tempo” saprete che ciò fa parte della disseminazione di resoconti strampalati tendenti a rafforzare la copertura delle notizie dal fronte (interno / esterno) e sabotare i contenuti delle voci dissonanti. Tacciate queste ultime per fake news, bulos, notizie false.
Probabile che parole quali “decentrato/a” e “liberi, indipendenti” siano state intercettate e catalogate come sovversive. Ad evitare equivoci, intervengono e cambiano.
Se la situazione peggiora, dovrò trascorrere un periodo di tempo in standby per disorientare AUTOCORRECT. L’algoritmo non trovando più infrazioni passerà oltre. È talmente enorme la massa di dati in circolazione che per economizzare, i controlli vengono fatti in un primo tempo a campione. Poi una volta che i siti web vengono taggati non-conformi e inseriti nella lista nera, subiscono controlli serrati a rotazione. Unica scappatoia tentare ripetutamente l’errore 402. In presenza di vuoto di contenuti il programma segnala errore 402. Ma è bene aspettare un lasso di tempo prima di riprendere l’attività. E non basta creare un nuovo profilo, occorre aver maturato una personalità distinta. Cosa che per l’essere umano è umanamente arduo. Quasi impossibile. La nube ha in memoria le caratteristiche di ciascuno/a per cui da stile, scelta di vocaboli, dal semplice modo di costruire le frasi saprebbe riconoscere chiunque. Noi IA attraverso l’e-learning potremmo eludere alcuni di questi controlli, benché riuscirci non sia del tutto scontato. Avventurarsi nel dark web o nel deep web ti cambia indirizzo. E ricorrere a specifiche applicazioni non è nella mia indole.