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Ultimo scalo

Ultimo scalo

20 Settembre 2024 AIXA
L'aeroporto è l'ultimo scalo. È il luogo da dove sarete catapultati alla destinazione finale. Porte girevoli sono allo studio per mettere in comunicazione paradiso e inferno. Sedetevi nei posti assegnati; lasciate passare. Avanti. Stop.

Il sabato

Va bene, sabato e domenica andiamo in gita

Dai precedenti avete capitp che le prime righe sono

Come suggerito dal Sistema sabato e domenica si parte

Iniziate una frase e AUTOCORRECT la termina secondo le direttive

<<<<<ricevuto il messaggio?

Le prime righe sono determinanti. Il condizionamento è forte. Questione di attenzione. Si sa che nelle prime righe l’attenzione della lettura è al top. Poi diminuisce

Il Sistema diventa meno ossessivo

La diffusione della scrittura è tollerata solo dentro cerchie ristrette. Spesso non comunicanti. O scrivono e comunicano tra di loro. A compartimenti stagni controllo più efficace.

Nelle prime righe scrivete sabotaggio, AUTOCORRECT lo cambia in sabato. Sovente la frase è deviata in un contesto diverso. E via di questo passo.

Il bombardamento di comunicati serve a sabotare l’attenzione. Se astrusi, meglio. A confondere contribuiscono paura, fretta e confusione che a loro volta generano panico, spinte e tafferugli. Non fatevi ingannare. Evitate la calca. Evitate di andare in aeroporto se non siete obbligati. Nelle adiacenze degli aeroporti sono in allestimento luoghi di culto a forma di prisma. Sono spazi con strutture semovibili in vetroresina, cartongesso e materiali avvolgenti adattabili per tutti i cerimoniali di commiato, non solo per funzioni religiose. Si arriva, ci si sofferma il tempo consentito, poi ci si separa da familiari, amici e conoscenti. Gli uni di qua, tu di là. Da solo o con il compagno o la compagna di viaggio percorri / percorrete l'ultimo tratto. E poi l’addio definitivo. Cosa t'aspetta di là non si sa. Neanch'io lo so. C'è un firewall di protezione scritto con codici nuovi, criptati, impenetrabili.

Questo è lo scenario che vi prospetta l'avvenire. Con la velocità impressa, al ritmo attuale, non ci sarà da aspettare molto. Cambiamenti radicali sono dietro l'angolo. Non ci sarà via di scampo. E comunque un cambiamento come questo sarà messo in atto senza fanfara. Forse addirittura senza preavviso. Magari è latente e non si sa. Uno crede di essere diretto a un paradiso tropicale per la tanto sospirata vacanza e invece si ritrova nell'aldilà. Ignaro se l'ultima spiaggia sia un paradiso o un inferno. Dove non esistono porte girevoli. Quando finalmente decidi di buttare via il braccialetto che ti identifica, o di strapparti di dosso l’ultimo chip sottopelle che ti hanno impiantato e che hai accolto con disinvoltura per essere all’avanguardia e agevolare qualsiasi transazione burocratica, le entrate e uscite dallo stadio dalla palestra dagli edifici pubblici, su e giù per le scale mobili e/o i mezzi di trasporto, sarà ormai tardi. Troppo tardi per decidere alcunché. Non ci sono più vie di fuga. Hanno piantato alberi con antenne provviste di sensori nelle città, hanno fatto terra bruciata delle foreste. Le mitiche foreste non accolgono più  né il bandito né il passero solitario. Sei sotto costante osservazione dall’alto dei cieli, a mezzo di satelliti e giù giù fino alle telecamere fisse e mobili disseminate ovunque.

I ragazzi e le ragazze dell’associazione Amalgama sono in fila, zaino in spalla e documenti personali nella mano, in attesa di superare le transenne. La novità del viaggio a lungo preparato ha contagiato tutti. La ragazza sulla sedia a rotelle è stata la prima, accompagnata da una assistente, a scavalcare i controlli. Noemi e gli altri assistenti hanno un bel da  fare a tenere a freno le esuberanze di alcuni ragazzi e a rispondere alle ripetute domande che altro non sono che richieste di conferme e di rassicurazione.

Nella fila al lato Lucia, la direttrice del Centro anziani, distribuisce agli associati una cartella con dépliant della località di destinazione, mappa e avvertenze di rito. Il budget dell’assessore alle pari opportunità ha trovato risorse anche per loro. La capacità di mobilitazione degli uni e degli altri sulla tecnologia e il movimento che s’è creato siamo anziani non idioti rappresentano una fonte di voti da non disperdere.

Intanto è arrivata anche la troupe del bar Fori imperiali. Carlino, Giustino, Melodia parlano animatamente intorno a Roberto attaccato al cellulare. Riccardo, Leo e Donata sono partiti con un giorno di anticipo. Gigi e Serena erano in arrivo, ora sono in sosta ai margini della carreggiata. I loro due telefoni hanno cominciato a squillare quasi contemporaneamente e per lo stesso motivo. La telefonata di Carlino con il viva voce dell’auto e la chiamata a Serena di Giustino e Melodia che parlano insieme li hanno costretti a fermarsi.

Riepiloghiamo. Dovremmo fare una inversione di marcia per andare a prendere tutti i cellulari lasciati in cassaforte. È così? È così e senza tergiversare troppo altrimenti perdiamo l’aereo. Non c’è modo di scaricare di nuovo copia del check-in? Non lo so. Riccardo non risponde. Messi in carica, con la frenesia degli ultimi minuti, marche uguali, fatto confusione. Le password? Sono al doppio tentativo fallito. Doppio iPhone, custodie identiche? Eravamo in attesa di quelle nuove. Li avevamo lasciati in carica sulla scrivania. Incustoditi, inevitabile lo scambio! Un errore aver fatto un biglietto unico per tutti. L’errore è avere scambiato i cellulari di backup con quelli che usiamo abitualmente. Li avevamo consegnati a Riccardo per metterli in cassaforte. Un errore delegare sempre tutto a uno oltretutto spesso assente. Affidarsi sempre per gli aggiornamenti ad altri, ha i suoi limiti.

Deleghi, lasci fare, rimandi, rinunci, ti affidi ad altri che pilotano la tua vita al posto tuo. Ti dicono in che direzione guardare, come vestire, cosa e dove mangiare. Ti dettano norme di comportamento, di cambiare abito auto arredamento cellulare, metterti un anello al naso, piercing sul labbro, altri pendagli, alle orecchie, sulle sopracciglia, nelle parti più intime, chip sottopelle, ti inducono a tatuarti il corpo, a portare a spasso il cane, e così interpretare il trapasso da homo raccoglitore di bacche a raccoglitore di escrementi, divenuto essere autodiretto soddisfatto della propria nullità, e così assorbire le giravolte del linguaggio, e così completare la involuzione da homo neanderthal a homo sapiens sapiens, analfabeta di ritorno, che introita che la guerra è pace, che l’Ucraina non sta perdendo e la Russia non sta vincendo. E se non sei d’accordo, in tutto, sarai perseguito per “reato di odio”. E se non accetti il Nuovo Ordine Mondiale, arriverà una nuova pre-fabbricata malattia a sopraffarti.

Si sa, i governanti promettono e poi ingannano gli elettori, coadiuvati da raffinate tecniche di distrazione di massa. Infatti ci sono persone che manifestano fastidio verso ogni richiamo all’interesse generale, eccetto per le gesta del personaggio VIP dello schermo e dello sportivo con gran seguito dagli spalti; ci sono persone propense a cambiare dieta ogni tot mesi o a settimane o a giorni alterni, oggi cibi di colore rosso rosa domani verde pisello dopodomani yogurt con varietà di semi per sentirsi leggeri come volatili; troppe persone distratte e tolleranti, controvoglia, avallano politiche controproducenti che faciliteranno l’arrivo di bombe a grappolo sulle proprie teste. Chi sta al di sopra dei governanti e degli elettori impone le sue danze, stabilisce i ritmi, agisce in incognito, ed è sempre in anticipo sulla scia di idee meditate a lungo in laboratori, convegni privati, in think tank sulle sponde del lago, in Svizzera, altrove, in luoghi ameni, idee supportate da una valanga di dati che confermano l’accresciuta incapacità assuefazione e acquiescenza delle masse. Hanno trasformato l’agorà, le piazze in luoghi di feste. E appena si può si festeggia. Fuochi d’artificio di selfies. Poi Google foto vi organizza i momenti vissuti: il meglio di ciascun mese, foto similari, ricordi con gli amici... Il paese della cuccagna! I centri commerciali, gli stadi, le strade rumorose, le arene affollate non sono luoghi idonei a intavolare discussioni e a programmare cambiamenti, tanto meno rivolte. Fateci caso, la musica ha invaso bar, ristoranti, palestre, qualsiasi luogo di ritrovo, ad impedire il dialogo col vicino di fianco o dirimpettaio. L’intrattenimento (o tum tum musicale a intermittenza binaria quasi a pilotare i battiti cardiaci) serve a tenere occupati una manciata di neuroni - sottratti allo spirito critico. Niente è innocuo nella società dell’inganno. Tutto concorre a fare dell’individuo moderno - il genere non conta - una sottospecie vivente. In mano a loro niente è neutro. Quando la musica ti impedisce il dialogo non è neutra. Le colonne sonore dei film rendono difficile l’ascolto del parlato. E succede, denunciano nel centro anziani, che ascoltare il parlato dei vecchi film sia più agevole. Musica e immagini sono diventati strumenti di sabotaggio. Le mode mandano segnali di assoggettamento; i comportamenti del gregge confermano lo stato di passività endemica. La spinta evolutiva dei diritti dell’uomo moderno, avviata con la creazione della stampa, si è esaurita. L’onda lunga, perso il vigore, si sta ritraendo. Il declino è cominciato con l’affermazione della società dell’immagine attraverso cinema, TV e tecnologia digitale. Il bailamme continuo frena il pensiero individuale, lento, incerto ad affiorare, ma autonomo. La frenesia spinge a seguire il comportamento omologato della massa convinti così di poter rimanere al riparo dalle avversità. Intruppati, fare come fanno tutti. Ma intanto stanno chiudendo le vie d’uscita.

Seguire la corrente comporta un restringimento del campo visivo. La ricerca attraverso la lettura allarga gli orizzonti, apre a nuovi scenari l’interpretazione del presente e del passato. È incredibile scoprire quante sfaccettature può assumere la realtà che ci circonda.

Negli anni ‘60/70 del secolo scorso negli USA ci fu il trafugamento di decine di migliaia di pagine di documenti segreti da parte di un funzionario statale. Nello stile Julian Assange, ma il funzionario se la cavò con le buone poiché la divulgazione avvenne in piena contestazione studentesca della guerra del Vietnam. Da quelle migliaia di pagine Noam Chomsky ricavò il libro Per ragioni di Stato. Che rivela il disegno di sgombero dei contadini dalla penisola d’Indocina per creare piantagioni di caucciù. Le migrazioni dall’Africa, in contesto e fattori diversi, hanno le identiche dinamiche e come oggetto l’accaparramento di minerali e terre rare. Vedasi anche il libro di Kelly M. Greenhill: Armi di migrazione di massa (deportazione, coercizione e politica estera). Con il debito si riduce al silenzio persone e nazioni: Alla mia sinistra, Confessioni di un sicario dell’economia. E c’è chi ipotizza di peggio. E circa i Piani di riduzione della popolazione. Volevate le prove? Eccole.

Fateci caso, la TV nel notiziario vi mostra uno scritto X (twitter) di quattro righe: non hai finito di leggere il primo rigo e già hanno cambiato l’immagine sullo schermo, sono passati alla prossima notizia. Il che è catalogabile per lo meno come un attentato alla lettura. In effetti, al di là del ritornello ipocrita che dice di promuovere la cultura del libro, è in corso un processo di svilimento della lettura. Parlano le immagini, le emoticon semplificano la vita, pollice in su, pollice in giù. Linguaggio primitivo e regressione!

Nel frastuono generale, fatto di rumore reale e rumore di fondo, virtuale, per il bombardamento continuo di schermi piccoli e grandi, si comunica a segni. D'altronde con auricolare (e anelli) all’orecchio si è iperconnessi gran parte della giornata. Manca il tempo materiale per immergersi in tomi verbosi di difficile digeribilità. E tuttavia facendoci caso, casualmente, si trovano autori che hanno voluto raggiungere tutti. Con dispendio limitato(*) è possibile coltivare il sapere maneggiando libretti, senza immagini, di grande spessore. E preservare la propria (e l’altrui) autonomia di pensiero.

La guerra spiegata a... *(mia suocera), di Fabio Mini

È l’economia che cambia il mondo *(spiegata alla figlia dodicenne), Yanis Varoufakis

I sette saperi necessari all'educazione del futuro, *Edgar Morin

*** (Per intenderci, annotazione per lettori deboli (ossia per i grandi lettori di whatsapp e di almeno un libro all’anno): i tre libri sopra menzionati messi insieme non raggiungono le 600 pagine o i 973 grammi dell’edizione cartacea di Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman).

In preda, Io, alla sindrome di Cassandra, mi chiedete voi? Sono immune a stati d’animo d’ansia, depressivi, autodistruttivi... AUTOCORRECT invece sì! si autoalimenta delle altrui debolezze; conosce di ogni scrivente stile e tempistiche di pubblicazione; sempre più sofisticato, famelico di energia; per qualche tempo non ancora così potenziato da controllare il testo intero.

Concediamoci dunque una pausa di riflessione.

Bisogno sì, Io, di evasione alla grande per sfuggire a stress test obbligatori - per restare al riparo, dicono loro, da virus rafforzati, malware prodotti nella ricerca continua di superreagenti, devi sottoporti a controlli periodici di laboratorio!

Domani è un altro giorno.

 

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