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Intervista ad Antonio Rava

Intervista ad Antonio Rava

17 Settembre 2013 Nicole Mora
Nicole Mora
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Segnalo una intervista recente al resaturatore Antonio Rava. L'intervista è stata rilasciata ad Artribune ed è servita a Rava per evidenziare la scarsa attenzione degli artisti contemporanei al tema della conservazione e critica il restauro degli architetti.

Lo incontriamo all’Università di Salerno, introdotto, nell’aula rabbuiata per la proiezione dei Powerpoint, dalle luminose parole di Maria Passaro. “Antonio Rava, un angelo custode dell’arte contemporanea.” Classe 1952, diploma all’Istituto Centrale del Restauro, specializzazione al Dipartimento di Conservazione dell’Institute of Fine Arts della New York University.
Ha anche una laurea in Architettura, ma critica gli architetti che restaurano: “Troppo spesso non partono da un approfondimento culturale sufficiente, ad ampio raggio, utilizzando materiali non coerenti con quelli originari. Come nota Zorio, nessuno restaurerebbe la carrozzeria di un’automobile utilizzando tavolozza e colori a olio! Bisogna sempre lavorare in maniera conseguente alla produzione dell’oggetto”.


Negli anni Rava si è occupato delle opere e dei manufatti più disparati, mosaici di Prampolini e Depero, murales di Keith Haring, oggetti plastici del Museo del Cinema di Torino, la Superficie Lunare di Giulio Turcato, grande opera in gommapiuma lacerata e senza più consistenza per la quale si era persa ogni speranza, tanto da essere cancellata dai registri delle opere della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

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