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🐞🐞 Nuovo lockdown in tristezza e melanconia

🐞🐞 Nuovo lockdown in tristezza e melanconia

09 Novembre 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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"Così, date pure alla malinconia il significato che volete, proprio o improprio, come indole o comportamento, come piacere o dolore, e definitela istupidamente, malcontento, timore, dolore, follia, nella parte o nel tutto, in senso proprio o metaforico, è sempre la stessa cosa." - Robert Burton

Per evitare disturbi psichici molti si concentrano su cose concrete come smartworking/DAD/ecc. o si affidano all’immaginazione. Non per prevedere quello che accadrà dopo, ma per renderlo possibile (“tutto andrà bene”) in modo che nulla possa essere come prima. 

Lo abbiamo capito, tutti siamo esposti alla pandemia. Tuttavia alcuni sono privilegiati, altri stremati, traumatizzati, svuotati, resi fragili dall’impotenza e dalla difficoltà a guardare avanti. 

La fragilità deriva dall’aver disimparato a guardare indietro, a ricercare ciò che potrebbe servire per andare avanti: eventi, narrazioni, cultura, simboli, valori, terapie e cure possibili. 

Guardare indietro significa prendersi il tempo di riflettere e pensare criticamente sulla realtà presente, già densa di cambiamenti, ben prima che arrivasse il Covid-19 a imporne degli altri.  Cambiamenti in tutti gli ambiti della nostra vita, alcuni prodotto della rivoluzione tecnologica. 

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Guardando indietro ci si può rendere conto che siamo malati da tempo. Da tempo facciamo fatica a respirare. Il Covid-19 è cartina di tornasole, lente di ingrandimento, finestra che raccontano la tristezza, la melanconia del momento, ma ci indicano anche la strada per riprendere a sperare/progettare il futuro.

 

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