Oggi mi sono ricordato di un libro di Naisbitt letto in inglese nel 2000. Me ne sono ricordato leggendo l’ultimo libro di Francesco Varanini (Le cinque regole bronzee dell'era digitale . E perchè conviene trasgredirle). L'ho ritrovato facilmente, annotato e con segnapagine. Rileggerlo mi ha fatto impressione:“non facciamo che lamentarci della tecnologia …amiamo la tecnologia finchè si identifica con un giocattolo nuovo, la odiamo se il giocattolo si rompe”…“siamo intossicati dalla tecnologia…ignoriamo le conseguenze e ci chiediamo perché il futuro appare imprevedibile”
Nel 2000 Naisbitt indicava i sintomi utili a capire quanto la società fosse una zona intossicata definita dal “rapporto complicato e paradossale tra la tecnologia e la nostra ricerca di un significato esistenziale”:
· Cerchiamo sempre soluzioni già pronte
· Temiamo e veneriamo la tecnologia
· Non distinguiamo tra originale e imitazione
· Accettiamo la violenza come fatto normale
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
· Amiamo la tecnologia come un giocattolo
· Viviamo la nostra vita in modo distante e distratto
I sintomi di allora si sono trasformati in regole auto-imposte, quelle ben raccontate nel libro di Varanini:
· Arrenditi a un codice straniero
· Preferisci la macchina a te stesso
· Non essere cittadino ma suddito o tecnico
· Lascia il governo alla macchina
· Aspira a diventare macchina