Prendiamo qualcuno di questi imprenditori che hanno deciso di donare centinaia di milioni di euro per la ricostruzione della guglia di Notre Dame: possiamo dire che sono stati gentili? Sarebbe un po’ riduttivo.
E prendiamo invece la signora che si trova affiancata a noi mentre entrambi ci dirigiamo verso l’ingresso di un negozio: ci fermiamo sulla soglia, le facciamo un segno di incoraggiamento con la mano e magari le diciamo anche: “Prego”. Insomma, non l’abbiamo sbattuta contro la porta a vetro per entrare prima di lei.
La fisiognomica, questa sconosciuta: come rimanere gentilmente umani
Di nuovo: è una manifestazione di gentilezza? In questo caso direi: è pochino per entrare nella categoria. Evitare un atto di villania non ci rende automaticamente delle persone gentili. In mezzo a questi due esempi, ovviamente, c’è uno spazio enorme. Ma in quale punto di quello spazio deve collocarsi un gesto o una parola per poterlo veramente considerare gentile?
Prendiamo qualcuno di questi imprenditori che hanno deciso di donare centinaia di milioni di euro per la ricostruzione della guglia di Notre Dame: possiamo dire che sono stati gentili? Sarebbe un po’ riduttivo. E prendiamo invece la signora che si trova affiancata a noi mentre entrambi ci dirigiamo verso l’ingresso di un negozio: ci fermiamo sulla soglia, le facciamo un segno di incoraggiamento con la mano e magari le diciamo anche: “Prego”. Insomma, non l’abbiamo sbattuta contro la porta a vetro per entrare prima di lei. Di nuovo: è una manifestazione di gentilezza? In questo caso direi: è pochino per entrare nella categoria. Evitare un atto di villania non ci rende automaticamente delle persone gentili. In mezzo a questi due esempi, ovviamente, c’è uno spazio enorme. Ma in quale punto di quello spazio deve collocarsi un gesto o una parola per poterlo veramente considerare gentile?