Per altri il fatto di rappresentarlo gli assegna una presenza e un’esistenza anche se non potrebbe averla. Il vuoto in politica non esiste anche se Crozza lo aveva identificato in una figura politica a tutti nota come il niente che avanza. Così facendo gli aveva dato visibilità e forza oltre che esistenza. Ora a dargliela sono i media.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Oggetto di riflessione da parte di filosofi e fisici, il vuoto è metafora politica potente, abusata dall’una e dall’altra parte per insultare, delegittimare, minacciare. Il vuoto si avverte anche online, in tanti scritti, messaggi e reazioni, soprattutto nei comportamenti massificati e conformistici. E’ un vuoto che esiste, è molto reale, pesa, attrae, dà forma, per la sua dimensione, a un corpo esteso, popolato, sempre in movimento. Lascia dietro di sé altro vuoto che potrebbe essere riempito ma non lo è.
Per la fisica quantistica il vuoto non è lo spazio vuoto perché tutto l’universo è un grande campo quantistico. Per i media italiani è ciò che resta in un recipiente dopo avervi tolto tutto, è il luogo dell’assenza assoluta. Rimane pur sempre il contenitore.
E di quello si parla.
Il vuoto che avanza.