L’edicola di Lambrate non è una semplice edicola, ma “un progetto che aspira a creare informazione, confronto e partecipazione”. Ho imparato questo leggendo la newsletter (z3xmi) del quartiere che da anni racconta una zona di Milano empatica, partecipata, sociale, ricca di iniziative culturali e di eventi espressione di cittadinanza attiva, di un vivere civile fondato sulla presenza, sull’incontro e sulle pratiche sociali, frutto anche di coscienza politica. Una zona di Milano interessata come molte altre da grandi cambiamenti, che potrebbero modificarne il DNA, ma che dovranno fare i conti con abitanti cittadini, che non vogliono rinunciare all’esercizio di pratiche di cittadinanza attiva.
👩🚒️👩🚒️ Elezioni e abisso dei social media
Arrivato all’AEDICOLA, una piacevole sorpresa, una proposta ricca e diversa, non solo di giornali ma anche di libri (ben selezionati), con riviste sconosciute anche per uno come me che crede di conoscere molto di tutto ciò che non sta nel mainstream conformistico oggi prevalente. Poi il piacere di chiacchierare con @Alessandro Ghidini, un edicolante che si capisce subito non ha solo il compito di vendere ma che fa proprio anche quello di agire culturalmente, fornendo un servizio di edicola, sociale e popolare, un servizio ormai scomparso, anche per la chiusura di moltissime edicole, dalla scena in molte zone di Milano.
Da Alessandro ho appreso che l’iniziativa è il frutto di un lavoro corale di personalità diverse che hanno a cuore il quartiere nel quale abitano o semplicemente che hanno in testa un’idea del vivere insieme costruita su valori solidali, partecipativi, empatici, poco virtuali ma incarnati, fatti di incontri di volti e di sguardi. Una iniziativa alla quale potrei benissimo partecipare condividendo in pieno i valori e il senso su cui è stata costruita.
Il progetto ha avuto subito il mio gradimento, anche perché è frutto di una sana follia. Una follia di gruppo, condivisa, emotiva ed esperienziale, persino razionale. Una follia non dissimile da quella che mi vede impegnato nel progetto della STULTIFERA NAVIS (il sito https://www.stultiferanavis.it/, la newsletter https://lnkd.in/dKTkM_BY).
Ho scritto questo post per contribuire alla conoscenza di un progetto che mi piace. Lo percepisco come espressione di ciò che io vedo emergere dal sottosuolo desertificato dall’ignoranza diffusa, una ignoranza ricorrente, oggi amplificata dalla pretesa di essere tutti informati e di conoscere solo perché si sa usare Google o ChatGPT.
Ciò che sta emergendo è un bisogno grande di qualcosa di nuovo, di strumenti, iniziative, progetti utili a ricreare spazi umani nei quali ritrovarsi insieme, fatti di relazioni e conoscenze reciproche, di esperienze condivise e di potenzialità relazionali. Potenzialità che non si presentano nei mondi virtuali e la cui assenza è alla base della solitudine di molti, all’origine di ansia, incertezza, paura, malattie psichiche e difficoltà varie.
A chi abita in zona invito a visitare l’AEDICOLA, agli altri di esprimere un loro parere, sulla bontà e necessità di progetti un po’ folli come questo.